Re bianco

Re bianco

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo di Re bianco, scritto da Juan Gómez-Jurado (Traduzione di Elisa Tramontin), ed edito da Fazi Editore che ringrazio per la copia.

Dopo Regina Rossa e Lupa Nera, l’attesissima conclusione della trilogia bestseller di Juan Gómez-Jurado: l’ultima corsa contro il tempo di Antonia Scott. La più impossibile, la più disperata.


«Spero che tu non ti sia già dimenticata di me. Giochiamo?».
Quando Antonia Scott riceve questo messaggio, sa benissimo chi glielo ha inviato. Sa anche che questa partita è quasi impossibile da vincere. Ma ad Antonia perdere non piace e, se perde questa battaglia, le avrà perse tutte. È il momento della resa dei conti, dello scontro faccia a faccia con il suo nemico numero uno. E sarà uno scontro spietato, un ballo diabolico a un ritmo convulso, una crudele caccia al tesoro costellata di trappole mortali in cui ogni tappa è più pericolosa della precedente. I fili, come sempre, verranno mossi dall’alto: la regina è la figura più potente della scacchiera, ma un pezzo degli scacchi non deve mai dimenticare che c’è sempre una mano che lo dirige. Anche questo, però, è tutto da vedere.


«Il libro più atteso dell’anno».
«La Vanguardia»

«Uno scrittore che fino a qualche tempo fa era, almeno dalle nostre parti, uno sconosciuto e che invece all’improvviso ha cominciato a scalare le classifiche diventando per tutti il re del thriller spagnolo».
Stefania Parmeggiani, «la Repubblica»

«È un fenomeno stranamente intrigante quello di Antonia Scott… lo stile, il ritmo e i personaggi hanno un’attrazione magnetica sul lettore, sino alla fine».
Fabrizio D’Esposito, «Il Fatto Quotidiano»


Quando una serie volge al termine mi approccio al volume con voracita’ ma anche con un po’ di tristezza perche’ lasciare una storia che ho amato e’ sempre difficile. Nel caso di Antonia e Jon, lo e’stato ancora di piu’ sia perche’ loro due sono personaggi cosi’ ben caratterizzati da diventare quasi come vecchi conoscenti, reali, sia perche’ questo volume e’ un’altalena di colpi di scena e azione, calibrati alla perfezione per me.

Tutti saremmo capaci di fare qualsiasi cosa, anche le cose piu’ orribili, per amore. L’amore e’ la cosa piu’ potente che c’e’.

Antonia e le sue scimmie che ormai il lettore ha imparato a conoscere, sono di fronte ad una sfida che sembra impossibile vincere perche’ il suo nemico e’ sempre un passo avanti, cosi’ intelligente, cosi’ capace di manipolare la realta’ a suo piacimento e di usare i punti deboli altrui per le proprie vittorie.. ma Antonia ha la determinazione di un leone e non puo’ permettersi di lasciarsi sopraffare. E lotta. Con il suo cervello. Perche’ ama la sfida, certo, non e’ cosi’ capace di mentire agli altri e a se stessa. Ma anche perche’ non puo’ perdere l’unica persona che la rende umana.

Lei e Jon sono diventati altro: piu’ che amici e colleghi. Non c’e’ etichetta per descriverla se non quella che usa Antonia: Jon e’ J-O-N. E basta. In quelle tre lettere c’e’ tutto. C’e’ dolore, rabbia, paura, consapevolezza. Emozioni che Antonia aveva congelato, messo via per colpa del fantomatico signor White.

Ed eccolo li’, il suo nemico, pronto a sfidarla ancora: risolvere dei casi. Solo lei e Jon. Sei ore. Pochi indizi. E qualcosa pronto ad … esplodere.

Cosa hanno in comune questi omicidi irrisolti? Dove vuole portarla White? Il passato torna prepotentemente nella vita di Antonia mettendola di fronte a tradimenti incredibili, a perdite dolorose, ma anche a nuove consapevolezze. Antonia non vuole essere sola. E’ una Antonia che non si e’ persa nel corso dei volumi ma e’ cambiata, ha perduto e ha ricostruito, ha capito l’importanza dei legami ma non per questo sara’ pronta ad abbracciare il primo sconosciuto per strada o a capire il sarcasmo! In questo capitolo della storia credo che sotto i riflettori ci sia proprio lei. Jon e’ una spalla perfetta e che spalla! E’ grazie a lui che Antonia puo’ sperimentare la vera fiducia. E’ grazie alle sue intuizioni, alla sua bonta’, che Antonia puo’ spingersi oltre perche’ lui e’ la sua ancora ma non e’ passivo nel loro percorso. Antonia potra’ avere un cervello invidiabile ma l’acume umano ed empatico di Jon e’ pazzesco.
Lottano contro il tempo e contro un nemico del quale non riescono a capire le motivazioni. Lottano contro la corruzione, contro una partita a scacchi che credevano di giocare e poter vincere ma che si rivela truccata.

Questo e’ cio’ che succede con il controllo: non e’ unidirezionale. Per tirare i fili della marionetta, devi legarli alle tue stesse dira. E un giorno rischi di ritrovarti con la marionetta che comincia a tiare a sua volta.

Un finale al cardiopalma, una lettura impossibile da posare, due personaggi forti e fragili, con un legame unico. Inutile dire che l’ho amato e che per me Jon e Antonia dovrebbero tornare, ancora e ancora. Quindi che aspettate? Leggetelo!!

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