Aurora’s End

Aurora’s End

Buongiorno, lettori! Si conclude con Aurora’s End l’epico viaggio spaziale della saga Aurora Cycle; il volume è ovviamente scritto dall’acclamata coppia   Amie Kaufman e Jay Kristoff (traduzione di Luca Fusari e Sara Prencipe), edito da Mondadori.

 


MA È DAVVERO LA FINE? Cosa può succedere quando chiedi a un branco di perdenti, casi disciplinari e disadattati di salvare la galassia da una forza oscura e antica? Che quest’ultima ha la meglio, ovviamente. No, aspettate… Non. Così. In. Fretta. Abbiamo lasciato la Squadra 312 alle prese con una missione impossibile. La paura li ha fatti lavorare bene insieme (era ora!) mentre imperversava una battaglia intergalattica e una super arma minacciava di annientare la Terra. Tutto, però, è andato terribilmente storto, ovvio. Ma sapete una cosa? Non sempre la fine della storia rappresenta proprio la fine. E il gruppo di Ty ha ancora una possibilità per riscrivere la sua. Forse due. La faccenda è complicata, però. Riuscite a immaginarvi Zila, Fin e Scarlett (e Magellan!) che diventano amici, poi diventano nemici e infine diventano eroi che fanno la storia? Certo, come no. E riuscite a immaginarvi Tyler, Kal e Auri che uniscono le loro forze a quelle di due degli esseri più odiati dell’intero universo? Mmm, ok, va bene. E tutto ciò servirebbe a salvare la galassia dalla distruzione? Ecco, per questo ci vorrebbe un miracolo bello e buono. Ma la nostra squadra ci ha insegnato che niente è davvero impossibile, perciò fate un bel respiro e preparatevi ad affrontare l’ultimo strepitoso capitolo della saga “Aurora Cycle”!

Noi la Legione. Noi la Luce. Che brilla audace e la notte riduce.

E così, il cerchio si chiude, la storia finisce, i nostri improbabili protagonisti salvano il mondo, rischiano tutto … ma sarà davvero la fine della storia?

Il terzo e conclusivo volume riprende dove si era interrotto il secondo: la nostra squadra 312 è sparpagliata nello spazio … e non solo! Fin e Scarlett sono alle prese con il loro primo bacio: chi l’avrebbe mai detto che il bellissimo Volto della nostra squadra del cuore trovasse il vero amore nello Smanettone nerd Finnian? Ma non c’è molto tempo per il romanticismo quando l’intera galassia è al collasso e un terrificante deja-vù sembra guidare la propria vita verso l’inevitabile … fine. Eppure, è proprio questo che accade a Fin, Scarlett e Zila dopo aver assistito all’accecante Battaglia di Terra, si ritrovano assieme ad un nuovo personaggio, il tenente Kim, a lottare tra vita e morte, tra passato e futuro, in un loop quantistico davvero complicato da spiegare ( e da comprendere), dal quale dipenderà l’esito di … beh, tutto. Ma non solo i soli a stringere tra le mani il destino del mondo così come lo conoscono: anche Auri e Kal sono alle prese con un’alleanza insolita e con incontri inaspettati. Come possono chiedere alle persone che incontrano di rinunciare a tutto ciò che hanno, di fidarsi di loro che si presentano con l’arco nemico di tutte le galassie, alias il Boia Stellare? Tuttavia, è proprio ciò che fanno e che devono fare: Aurora con la sua determinazione gentile, con la sua tenacia, riuscirà ad ottenere la fiducia dell’ultimo branco di sopravvissuti? E infine, lui, il nostro leader, Tyler, alle prese con una relazione alquanto … “indomita”; il suo senso del dovere è potenzialmente infinito e quella voce che gli intima di aggiustare le cose, Tyler non può esimersi dal fare ciò che deve, dall’essere ciò che è, dal sacrificare ogni cosa, la sua libertà, la sua vita, pur di salvare il suo mondo. Quindi, è del tutto normale che voglia fare irruzione in un Summit intergalattico super difeso e protetto e sventare dall’interno la minaccia del Ra’haam, il tentacolare nemico che vuole inghiottire tutto e tutti, pianeti, umani, alieni, per inglobarli nella sua unità, in quel “noi” al cui interno si sono persi, ad esempio, Cat “Zero” e il padre di Auri.

Insomma, i nostri personaggi hanno il loro bel daffare per salvare la pelle e l’universo, tra viaggi nel tempo, battaglie epiche, rivelazioni shock e momenti di dolcezza! Non sempre sono riuscita ad afferrare le implicazioni di quanto stava accadendo, e mi sono sentita diverse volte come Scarlett, un pò a digiuno di teoria quantistica per poter godere pienamente di quanto andava in scena, ma nonostante questo mi sono goduta ogni singola pagina. Mi sono emozionata, ho temuto per le sorti dei miei beniamini, ho sorriso, mi sono sentita vicina a loro, mi sono anche arrabbiata per qualche scelta che poi, però, ho capito. Ho amato questo libro, questa storia, questi ragazzi, il loro percorso, il modo in cui sono diventati ciò che sono senza snaturarsi, senza perdere quelle caratteristiche che me li hanno resi cari e “vicini” sin dal primo romanzo. Ho apprezzato in ognuno di loro qualcosa, la feroce lealtà di Scarlett, l’intelligenza di Zila, l’empatia di Auri, la determinazione di Tyler, la forza di Kal, l’ironia di Fin; e che dire dei personaggi secondari? Un corollario interessante ai nostri protagonisti. Il punto di forza di questa storia credo risieda proprio nei suoi personaggi perchè come ho già detto, non sempre sono riuscita a cogliere tutti gli aspetti della trama, con tecnologie che ho faticato ad immaginare; da amante della fantascienza avrei voluto scoprire di più, e comprendere meglio, l’entità del Ra’haam. L’idea di un’entità gestaltica in cui l’io diventa noi, in cui si viene inglobati ma al tempo stesso permane una parte della nostra individualità al punto che se qualcuno ama, tutto il Ra’haam ama, mi ha affascinato e proprio per questo avrei voluto vederla meglio spiegata.

Il finale, lo ammetto, ha toccato le corde della mia sensibilità: ho temuto potesse andare diversamente, ho temuto che le scelte di questa squadra potessero cambiare le sorti dell’universo.

Non c’è amore nella violenza.

– copia per la recensione fornita da Mondadori.

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