Il cielo oltre la tempesta

Il cielo oltre la tempesta

Buongiorno, lettori! Esce oggi il romanzo Il cielo oltre la tempesta, scritto da Sabaa Tahir (traduzione di Francesca Sassi) ed edito da Editrice Nord che ringrazio per la copia.


«Laia di Serra, Averla Sanguinaria, Traghettatore di Anime. Il vostro destino è intrecciato. Se uno fallisce, tutti cadranno. Se uno muore, gli altri lo seguiranno. Tornate dove tutto è cominciato e troverete la verità. Combattete con tutte le vostre forze, fino alla fine, altrimenti perderete ogni cosa.» È questa la profezia annunciata al Traghettatore di Anime prima che, con un incantesimo, gli vengano restituiti i ricordi che aveva perduto. Adesso può ricordarsi di Helene, l’Averla Sanguinaria, sua migliore amica e compagna d’armi, che ha sacrificato tutto ciò in cui credeva per aiutarlo; di Laia di Serra, della loro fuga da un Impero tiranno che ha vietato l’arte e la cultura, e del profondo amore che li legava e cui ha dovuto rinunciare; e di se stesso, Elias, guerriero addestrato a difendere lo stesso regime cui si è ribellato. Ed è fondamentale che prenda di nuovo consapevolezza del proprio destino, perché la battaglia finale sta per cominciare: lo spietato Signore della Notte ha risvegliato un’orda di spettri che vaga per le terre mortali distruggendo chiunque provi ad ostacolare la vendetta del loro padrone. Solo Elias può riunire i prescelti e compiere la profezia. E non importa se, per riuscirci, dovrà compiere un sacrificio estremo…


L’ultimo avvincente volume di questa saga prende le mosse proprio da dove si era interrotto quello precedente ( Un assassino alle porte): Elias sta lottando contro se stesso per diventare il Traghettatore di Anime, rinunciare alle emozioni per lui è faticosissimo, non rispondere alle preghiere del suo popolo e all’amore di quegli occhi dorati; Laia è alle prese con la consapevolezza di se stessa, del suo nuovo ruolo e anche di ciò che vive in lei, quella sorta di oscurità che non conosce appieno e che le si scatena dentro accendendola di un fuoco impossibile da evitare anche per il suo nemico; l’Averla Sanguinaria è impegnata a proteggere coloro che ama, la sua famiglia, ma anche il suo polo, sfiancato e prostrato da una guerra in cui la Comandante Veturia sembra sempre un passo avanti. Questi tre personaggi sono cambiati, hanno perso e perderanno ancora tanto in questo capitolo finale (preparatevi!), pur mantenendo i nuclei delle loro personalità sono cresciuti, si sono battuti per gli altri. Sono nati in un periodo di guerra, ne stanno affrontando una e, per quanto due di loro possano essere stati preparati al sangue e alla morte, vivere di persona questo genocidio, questo massacro, ha cambiato la loro prospettiva delle cose.

Amore e sofferenza sono strettamente intrecciati, perché senza la sofferenza l’Averla Sanguinaria non avrebbe capito così tanto del suo tanto amato Impero, la necessità che una guida cambi alcune cose, ridando dignità e credito a quei dotti bistrattati, umiliati, schiavizzati. La storia è qualcosa di ciclico, e finalmente il quadro globale ce lo rende chiaro: i dotti sono vittime oggi ma un tempo lontano sono stati carnefici, avidi, hanno ingannato i potenti ginn, i quali ora bramano una vendetta senza pari. Sono creature di fuoco, devastanti, ma anche loro hanno perso e sofferto. La guerra d’altronde non ha mai fatto del bene a nessuno. Quello che non sanno è che il piano del loro amato re è molto più complesso di quanto credono: chi riuscirà ad opporsi? Il Signore della Notte è stato abile lettore del cuore degli umani e sfruttando le loro debolezze gli ha resi nemici: spaccati, alla ricerca disperata di alleati, sono alla deriva dell’esercito della Comandante e di un potere smisurato che minaccia di essere liberato nel mondo.

Solo una persona osa sfidare a viso aperto questo essere infuso di potere: occhi dorati, nelle sue vene scorre l’antica magia pronta a liberarsi, Laia è pronta a immolarsi per salvare tutti, per uccidere quel nemico che un tempo ha amato, ed è solo lei, in fin dei conti, che potrà capire i tormenti di quest’anima smarrita, abbandonata.

Come i volumi precedenti, anche quest’ultimo capitolo della storia è un concentrato di azione e colpi di scena, di segreti e guerre, intestine, sanguinose, combattute su più fronti e campi di battaglia ma anche intime, personali. Se le prime hanno fiaccato i corpi dei nostri tre personaggi principali, le seconde hanno sferrato duri colpi ai loro cuori ma come hanno dimostrato in passato, nulla è perduto: “finché c’è vita, c’è speranza”. Anche in mezzo alla morte, alla disperazione più cupa, c’è una luce in questi giovani che li spinge a muoversi, ad andare avanti: il popolo, la famiglia, l’amore, è questo ciò per cui combattono.E quando i fili della storia sembrano più chiari, l’autrice rimescola nuovamente le carte in tavola. Sarebbe riduttivo dire che l’amore è la chiave di tutto, non a caso è un monito ricorrente, Amato è il significato del nome del temuto Signore della Notte, ma è proprio questo il cuore del romanzo, l’ultima avvincente battaglia: per amore si può arrivare a distruggere tutto ciò che si conosce?

Il mondo che l’autrice ha creato è risultato come sempre credibile ed appassionato: l’elemento che più ho apprezzato è quello magico, soprattutto legato alle comunità tribali, alle kehanni e alle loro storie. La parola è potente perché è memoria, è la storia che sceglie quando e come farsi narrare, in uno scambio reciproco tra essa e la sua kehanni, come dice Mami a Laia. I Misteri, il folclore, le storie sussurrate nell’ora più buia della notte sono strumenti pericolosi e di conoscenza, da maneggiare con cura e intelligenza; tutte le storie, alla fine, contengono della verità. E’ un pò come conoscere il proprio nemico per poterlo affrontare, come sa bene l’Averla. Ma conoscere il nemico non sempre significa estorcere informazioni per annientarlo, anzi: qui è la comprensione che serve, la compassione per il dolore e il passato altrui, la capacità di accettare e andare oltre, la clemenza. Sia verso se stessi che verso i propri nemici. Ognuno ha una propria storia, un passato che lo motiva a comportarsi in un certo modo: rompere la catena di violenza potrebbe essere la via giusta per cambiare il mondo intero, ma quanto è difficile farlo capire a guerrieri addestrati che hanno visto la propria capitale cadere, la propria famiglia uccisa, e ad esseri ridotti in prigionia per millenni?

Questo mondo è a un bivio: salvarsi e rinascere, o morire? Vi è in questo un messaggio che travalica il genere di riferimento della storia: solo uniti i popoli saranno davvero liberi, liberi di amare chi vogliono e di essere chi sono. La libertà di corpo e anima è la chiave per il futuro dell’Impero ma anche dei singoli, per la felicità di Elias, tormentato in questo volume da un peso schiacciante. Responsabilità, lealtà, onore, impegno, sono concetti per lui chiari come la luce del sole. Ma Elias è fuoco che brucia, è vitalità che esplode. Senza i suoi ricordi, senza le sue emozioni, non è che una macchina. Lo sa bene Laia, che, testarda e determinata come sempre, lotta con le unghie e con i denti per scorgere in quegli occhi grigi l’eco dell’uomo che ama. Non si nasconde da questo amore ma lo brandisce come una lama capace di squarciare quell’immobile indifferenza di Elias. Anche Helene ha il suo bel lavoro da fare con le emozioni, qualcosa con cui lei ed Elias addestrati alla guerra di Rupenera non sanno fare i conti, ma c’è un momento in cui è inevitabile perché, come le dice Musa, non farlo significherà pentirsi per sempre. Lo ammetto, lei mi ha commosso: le cose che le succedono la piegano ma Helene è forte perchè è umana. Poteva scegliere di restare una Maschera, di non vedere cosa sta accadendo intorno a lei, ma ha scelto diversamente, nonostante tutto ha scelto la vita, l’amicizia improbabile con Laia, il sorriso gioioso di un ballo al chiaro di luna. Quanto le è costato tutto questo? Oh, le è costato tutto. Come per Laia ed Elias, il futuro è tutto in salita e da conquistare, senza sconti. Gli eserciti sono schierati, le mosse sono state fatte, i voti pronunciati e le lacrime versate: amore, dolore, rabbia, magia, si fondono assieme.

Una profezia, una guerra civile e un Impero devastato, marziali contro dotti contro tribali e tutti contro un esercito invincibile. Tre giovani, i loro amici, vecchi e nuovi, e un destino che sembra scritto con il sangue. Un amore puro che deve sopravvivere a tutto. Il finale di una saga da leggere tutta d’un fiato.

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