Fuorilegge

Fuorilegge

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del romanzo Fuorilegge, scritto da Anna North (traduzione di Valentina Ricci) ed edito da Astoria Edizioni, che ringrazio per la copia.


Nel giorno delle sue nozze, la vita della giovane levatrice Ada sembra girare per il verso giusto: un marito che ama, un lavoro che l’appassiona, il rispetto di tutti. Ma dopo un anno di matrimonio non benedetto da alcuna gravidanza, in una cittadina in cui le donne sterili vengono impiccate con l’accusa di stregoneria, deve lasciarsi tutto alle spalle se vuole sopravvivere. Costretta a fuggire, si unisce a una banda di rinnegati guidata dal carismatico Kid, che vuole creare una società in cui non esistano più differenze di genere e che, per sovvenzionare il suo piano, compie furti e rapine. Ada diventa una fuorilegge e parte di un gruppo i cui membri non sempre sono ciò che sembrano. Sarà pronta a rischiare il tutto per tutto per realizzare il sogno di un mondo in cui tutti abbiano gli stessi diritti? Il mito del West incontra il femminismo in un’avventura rocambolesca e spassosa (best seller negli Stati Uniti nel 2021, presto una serie tv) che coinvolge il lettore in un susseguirsi di colpi di scena. E la fluidità di genere capovolge un genere classico.


E’ il 1894, l’anno in cui la diciassettenne Anna di Fairchild diventa una fuorilegge. Certo, come lei stessa sottolinea nell’incipit della sua storia, non è qualcosa che succede all’improvviso quanto piuttosto un percorso che ben presto assumerà i contorni dell’inevitabile. Ada si sta per sposare, non che abbia molta scelta, perché nel suo mondo sopravvissuto per miracolo alla Grande Influenza, una pandemia da cui e’ emerso che bisogna sposarsi e avere figli, solo questo conta. Se da un matrimonio non nascono figli, un marito può ripudiare una moglie e un padre può non riaccogliere in casa la figlia; tutto si basa sulla procreazione, secondo i dettami di Burton e delle sue Lezioni di Gesù Cristo Bambino. Le donne vengono allevate secondo miti e credenze, superstizioni di streghe e sterilità che deriverebbe da atti di volontà come non dire le preghiere o essere invidiose di qualcuna, o doversi già occupare di un padre irresponsabile. Il grembo fecondo diventa il fulcro di sogni e incubi di queste ragazze, di quelle figlie uniche perché non rappresentano un buon partito, di quelle con fratelli e sorelle ammalate, di quelle che hanno nella linea genealogica altri casi di sterilità e non importa se ad essere sterili non sono le donne, qui, la sterilità maschile non è contemplata. E la gravidanza sembra la panacea per tutti i mali … tranne quando essa stessa diventa una malattia: aborti, infertilità, anomalie del ciclo mestruale, queste eventualità distruggono emotivamente e psicologicamente le donne, e in questa società rappresentano un marchio nero che le porta alla prigione, alla morte. Perché, come dirà la madre di Ada alla ragazza, levatrice della loro cittadina, c’è sempre bisogno di qualcosa in cui credere e gli altri hanno deciso di credere in fluidi, in gambe alzate dopo l’amplesso; fintanto che nessuno darà loro qualcos’altro in cui credere continueranno ad indicare le altre donne – quelle sterili, quelle senza figli – come streghe, reclamandone la morte.

Ada cresce all’ombra della professione materna, si prende cura della sua sorella più piccola soprattutto quando la madre ha avuto un periodo buio; è curiosa e intelligente, vuole una vita come le altre, con suo marito e la suocera troppo invadente ma tutto precipita quando dopo un anno, il suo ventre resta vuoto. Seguendo un consiglio, Ada inizia una relazione extraconiugale con un altro uomo che le fa scoprire quanto il sesso non abbia solo a che fare con la procreazione ma anche con il piacere; scoperta, sarà costretta nottetempo a mettere in discussione tutta la sua vita, iniziando una seconda esistenza fatta prima di un convento che le va troppo stretto e poi di una latitanza con una banda di fuorilegge. Al convento, Ada inizia ad interessarsi agli studi condotti sull’apparato riproduttivo femminile convinta che capendone meglio l’anatomia può anche capire perché qualcosa va storto e non funziona; la sua missione diventa quella di trovare una donna che studia l’infertilità. Se all’inizio l’intento di Ada è quello di trovare una cura per se stessa, pian piano scopre le storie di tante donne come lei e capisce di dover trovare una cura per liberare le donne da credenze destinate a soffocarle, a ucciderle. Ma la vita ha in serbo altro per lei e quando si unirà alla banda di Hole in The Wall, con Kid e i fuorilegge, scoprirà una nuova famiglia, ma soprattutto scoprirà che una donna, una persona, può essere molto di più che madre e moglie, può amare liberamente, può pensarsi fluidamente come uomo e donna, può disegnare il suo destino.

Tra avventure rocambolesche fatte di mucche rubate e rapine alla banca, forse Ada sembra perdere di vista il suo obiettivo per ritrovarlo nelle pagine finali del romanzo, a mio avviso affrettate rispetto al ritmo che la storia ha soprattutto nella sua parte centrale; avrei voluto scoprire di più di quello che accade ad Ada quando finalmente arriva al suo obiettivo, ma tutto sommato posso dire che il finale mi ha soddisfatta. La banda di fuorilegge che Ada incontra è composta da donne con un bagaglio di storie fatte di soprusi, di scelte obbligate, di amori proibiti : il capo di questa banda è Kid, leggenda vivente, un personaggio che coltiva il sogno quasi delirante di costruire un mondo nuovo, un mondo in cui tutti siano accettati per quello che sono, in cui nessuno debba nascondere le proprie inclinazioni. Il suo sogno utopistico si scontrerà con la dura realtà di un’ America rurale e retrograda, incapace di guardare oltre. Kid e’ una persona psichicamente fragile, soffre di visioni quasi mistiche che confida a Ada- Doc e che necessitano di isolamento quando prendono il sopravvento sulla sua personalita’ solita; non dorme, sente di avere pesi e responsabilita’, senza le quali si sente inutile. Ho trovato lo stile dell’autrice molto scorrevole, mi sono piaciute le scene d’azione, corali, e i momenti più intimi; ammetto che mi sarebbe piaciuto scoprire di più questo mondo fatto di credenze e discriminazioni, dove il “potere” nasce dall’essere donna fertile e feconda, capace di dare figli e vedere meglio la caratterizzazione psicologica di Ada, a mio avviso spettatrice della sua vita, sicuramente a causa della giovane eta’ e dei suoi sogni infranti e di quelli nuovi che paiono irrealizzabili, e delle sue compari, donne che per il resto della società sono senza futuro, e che invece non ci stanno, provano a costruirne uno loro, uno che accolga come una nuova città tutte quelle donne reiette, quelle streghe destinate al rogo, a cui è impossibile essere diverse, pensarsi differenti.

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