Un oscuro trionfo

Un oscuro trionfo

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo di Un oscuro trionfo, secondo volume della serie His Fair Assassin, scritta da Robin LaFevers (traduzione di Alessia Lini) ed edita da Fanucci Editore, che ringrazio per la copia.


Quando Sybella arriva alla porta di Saint Mortain quasi impazzita dal dolore e dalla disperazione, il convento è felice di offrirle rifugio ma a un caro prezzo: le sorelle infatti servono la Morte e Sybella, abile sia nelle arti del combattimento che della seduzione, potrebbe diventare una delle loro armi più pericolose. Ma le sue doti di assassina sono di poco conforto quando la riportano alla vita: la rabbia e la brutalità di suo padre sono un ricordo terrificante e l’amore di suo fratello è allo stesso modo mostruoso. Ma quando Sybella scopre un alleato inaspettato, realizza che come figlia della Morte potrebbe trovare qualcos’altro per cui vivere oltre alla vendetta…


Dopo l’accattivante primo volume, che ha visto come protagonista Ismae, conosciamo Sybella, un’altra ancella della Morte, dal passato oscuro e tormentato. Come Ismae, anche Sybella racconta la sua storia in una prima persona che permette al lettore di entrare nei meandri più profondi della sua vita. Se nel primo volume, la conoscenza di Sybella aveva rivelato un lato di lei quasi folle, qui finalmente capiamo appieno la sua vicenda personale e familiare, fatta di tormento, di dolore, di violenza, di sangue e di perversione. E’ una storia dolorosa quella di Sybella, che si dipana pagina dopo pagina: costretta per volere della badessa di Saint Mortain a tornare a Nantes, in Bretagna, proprio in seno a quella famiglia disfunzionale e malvagia che le ha dato i natali, anche se nessuno lo sa. Alain d’Albret è un uomo abietto, e vuole con ogni mezzo sposare la duchessa Anne, giovanissima, per sottrarle possedimenti e potere sulla base di un contratto tra famiglie firmato dal padre della duchessa, ora morto. Disposto a tutto per i propri interessi, d’Albret è famoso per essere un uomo iracondo e senza scrupoli, anche in famiglia: ha sepolto sei mogli, morte in circostanze sospette, sfrutta figli e figlie secondo il proprio volere, vedendoli come pedine nel gioco del potere, non ama nessuno e tutti lo temono. Con la seduzione del potere è riuscito a strappare alla giovane duchessa alleati e nobili, eppure, Anne le sfugge da sotto il naso proprio nella Nantes che ha appena conquistato. E’ stato tradito, ma da chi? Lady Sybella, dopo i tre anni trascorsi nel convento di Saint Mortain, è abile a lavorare nell’ombra e farebbe qualsiasi cosa pur di proteggere le sue due sorelle minori, sottratte faticosamente alla spirale di violenza paterna che avrebbero potuto subire, proprio come le è capitato. Il suo passato personale sembra essere sepolto in un cassetto: ora, ha in mente solo la vendetta verso d’Albret che fatica a considerare suo padre, anche perché lei è figlia di Mortain, adesso. Se dovesse mettere in dubbio tale fatto, ne verrebbe distrutta perché discendere da quell’uomo equivarrebbe ad essere un frutto marcio di quella famiglia che, purtroppo per lei, di frutti marci ne è già zeppa. Costretta a recitare più parti di quanto possa immaginare, Sybella deve convivere con la sua sete rabbiosa di vendetta (assolutamente motivata dalle azioni famigliari), gli ordini ricevuti dalla badessa e le attenzioni sgradevoli del fratello Julian. Ma perché Mortain non marchia d’Albret nonostante i crimini e i tradimenti di cui si macchia? Pian piano, come la sua sorella Ismae, anche Sybella comincia a mettere in discussione la sua cieca fede per il dio della Morte suo padre, o quantomeno mette in dubbio le interpretazioni del suo volere che arrivano tramiti i corvi mandati dalla badessa. Ma non credere più, non avere fede, vorrebbe dire essere soli, devastati, vuoti: e questo Sybella non è pronta ad affrontarlo. Sarà proprio l’ordine della badessa di liberare un prigioniero di suo padre, la Bestia, fido cavaliere della duchessa, a cambiarle per sempre l’esistenza, facendole riscoprire l’amore, sia verso un uomo, sia verso un ideale, incarnato dalla carismatica duchessa.

Nel suo viaggio verso Rennes, Sybella deve fare i conti con il destino che sembra legare a doppio nodo lei e la Bestia, e che sembra farsi beffe del suo nome; non solo, il viaggio li metterà di fronte a continui pericoli, che permetteranno ad entrambi di conoscersi meglio e di riconoscersi. Sybella vede di se stessa solo i segreti, la corruzione del nome che porta, ma sarà grazie al tenero sentimento che nasce tra lei e la Bestia che capirà di essere altro. Ha sempre creduto che la chiave per vincere la sua partita con d’Albret fosse l’oscurità che entrambi abitano, ma sarà davvero così?

Se nel primo romanzo, gli elementi storici hanno fatto da colonna portante alla trama, qui, l’autrice si addentra nell’intimità di Sybella regalandoci uno spaccato personale di grande impatto. Sybella è una ragazza piena di qualità positive che ha sofferto davvero pene terribili proprio in quel luogo che avrebbe dovuto amarla: la famiglia. Ha visto mogli morire, figli malmenati, ha subito traumi e abusi, con la convinzione di averli provocati lei stessa, caricandosi di responsabilità e di cupezza, di tormento e di una rabbia cieca e profonda. Scoprirà per la prima volta cosa voglia dire vedere realizzato in modo pulito il suo desiderio di essere amata, rispettata, accettata, sia con la Bestia, ma anche con i carbonai, con la duchessa e la sua giovane sorella. Sybella è determinata: vuole salvare le vite di coloro che ama, e per farlo non teme di gettare al vento la propria … almeno fino a quando non capisce che ora ha qualcosa da perdere, qualcosa per cui lottare. Questa consapevolezza sarà come disinnescare una bomba: improvvisamente, Sybella vede dovunque l’amore, ne capisce la portata, ne saggia il peso, e conseguentemente, la perdita.

Lo stile dell’autrice si riconferma capace di narrare sia una trama fatta di intrighi e tradimenti, sia l’animo di una giovane donna che ha perso così tanto, che ha sofferto per poter essere libera in un mondo maschilista, crudele, violento, perverso. Sybella è stata violata in modi così subdoli e sottili da devastarla, manipolata, prima in famiglia, poi anche nel convento, nell’incontro con la badessa – personaggio enigmatico e misterioso – che sembra perseguire ad ogni costo alcuni interessi anche a costo dell’integrità morale delle sue ancelle. Non mancano le scene corali e di azione, descritte in modo accurato e sempre dettagliato, così come trova spazio la Corte con i suoi sotterfugi, le invidie, le gelosie e i tradimenti: riuscirà Anne a salvare il proprio amato popolo?

Anche Sybella comincia a porsi domande etiche e morali interessanti, ed emerge sempre più quanto il rapporto con il dio della Morte sia stato liberamente interpretato dai mortali seguaci: che cosa vuole davvero? Che cosa significa servire la Morte? Le ancelle sono davvero solo assassine? Per conto di chi agiscono?Sono estremamente curiosa di scoprire l’ultima storia, certa che tutti i tasselli troveranno il proprio posto!

Condividi:

Leave comment

Your email address will not be published. Required fields are marked with *.