Review Tour: La repubblica dei ladri

Review Tour: La repubblica dei ladri

Buongiorno, lettori! Oggi Review Tour dedicato al volume “La repubblica dei ladri” scritto da Scott Lynch (traduzione di Anna Martini), terzo della serie The Gentleman Bastard Sequence edita da Mondadori, che ringrazio per la possibilita’, nella collana Oscar Fantastica.


Doveva essere il colpo più clamoroso della loro carriera, invece si è rivelato un… clamoroso fiasco. Così Locke e il suo fedele compagno Jean sono riusciti a malapena a salvare la pelle. Almeno, Jean ci è riuscito: Locke sta morendo, avvelenato in modo lento ma inesorabile da una sostanza che nessun alchimista o dottore può combattere. Ma quando la fine sembra ormai vicina, una donna misteriosa offre a Locke un’opportunità che potrà salvarlo, o ucciderlo. Le elezioni del Konseil sono imminenti, e le diverse fazioni hanno bisogno di una pedina da muovere a loro piacimento. Se Locke acconsente a essere quella pedina, con un incantesimo la donna estrarrà il veleno dal suo corpo, anche se l’operazione sarà talmente dolorosa da fargli desiderare la morte. Locke non ci pensa proprio, ma due elementi lo inducono a cambiare idea. Primo, le suppliche di Jean. Secondo, un nome femminile pronunciato dalla maga: Sabetha, l’amore della sua vita, abile e arguta quanto lui, e ora la sua più grande rivale. Locke si è innamorato di Sabetha al primo sguardo, quando era un giovane orfano e apprendista ladro. Ma dopo un corteggiamento tumultuoso, Sabetha se n’è andata. Ora si ritrovano nuovamente uniti in uno scontro. Di fronte all’unica persona che sia in grado di tenergli testa – nel gioco dell’amore e in quello degli inganni – Locke deve scegliere se combattere Sabetha, o sedurla. Una decisione da cui potrebbero dipendere le vite di entrambi.


Sei settimane dopo la conclusione delle avventure del secondo romanzo, Locke e Jean arrivano a Lashain, quasi per caso: la bozza di piano iniziale prevedeva come destinazione finale Balinel nel Regno delle Sette Essenze ma i malori di Locke hanno richiesto una deviazione e una nuova meta. Nemmeno i testi di medicina di Jean riescono a trovare un nome per spiegare la malattia dell’amico che pare quasi un disfacimento dall’interno delle vene, con debolezza e sanguinamenti a volte continui a volte improvvisi. Locke sembra quasi rassegnato – nel modo tipico con cui affronta le avversità! -, mentre Jean proprio non riesce a farsi una ragione di ciò che è accaduto: certo, l’amico ha forzato la mano al destino, ma Tannen non riesce a lasciar perdere. Veder morire Locke è quasi fisicamente impossibile per Jean: il loro rapporto è unico in un modo viscerale, e come tutti i rapporti così intimi, contiene un nucleo di complessità difficile da comprendere dal di fuori. In questo terzo volume, grazie alle scene iniziali del romanzo e poi alle incursioni nel passato dei due protagonisti, tale dinamica viene affrontata ed eviscerata: è Locke che fa affidamento solo e soltanto sulla forza di Jean, sul fatto che il” fratello” sarà sempre pronto a difendergli le spalle? Jean è davvero l’unico ad aver colto l’essenza più intima di Locke e a sapere come fare a smuoverlo da quello che definisce una specie di “desiderio di morte”? Facendo leva sui loro trascorsi, Jean sembra quasi spingere Locke ad accettare un’offerta difficile da rifiutare: quando una Maga dell’Alleanza bussa alla porta dei due, la sua situazione è disperata. Locke, visti i precedenti, non si fida di lei, ma che possibilità ha? La risposta è: nessuna.

I due si imbarcano in una complessa avventura che li vedrà approdare – finalmente – a Karthain, la città simbolo della magia. Pazienza, che li ha assoldati, è una dei cinque Maghi più potenti e li ha chiamati per aiutare la fazione dei senza-dono per cui patteggia in quella che è una specie di guerra per le elezioni. Una cosa che gli abitanti di Karthain prendono molto sul serio, al punto da permettere ai due di disporre di ingenti quantità di denaro, e di permettergli un approccio singolare alla faccenda. Tutto procede bene fino a quando scopriranno che l’altra fazione ha schierato contro di loro, in una guerra d’astuzia, nientemeno che Sabetha, membro dei Bastardi originari e grande amore di Locke. Il terzetto non ha avuto modo di incontrarsi da cinque anni: mentre Jean prende la cosa con la sua solita filosofia, Locke è letteralmente scombussolato dalla notizia e si trasforma nel ragazzino imbarazzato che arrossisce e balbetta proprio come quando l’ha conosciuta.

La storyline che ci porta nel passato, ci riconduce proprio agli esordi della relazione tra Locke e Beth-Sabetha, partendo dal primo incontro: come sappiamo, Locke era un bambino mingherlino dall’età indefinita, avvezzo a stare nell’ombra, che ha imparato a sue spese a non farsi notare per sopravvivere almeno fino a quando, per caso, incontra Sabetha e si innamora della bella ragazzina dai capelli rossi. Per tanto tempo la crederà perduta, ma proprio quando ha trovato la sua collocazione all’interno dei Bastardi, ecco che Sabetha torna e scombussola l’equilibrio ormonale del ragazzo, in piena adolescenza! La loro relazione è complicata dal fatto che i due condividono una quotidianità che Sabetha non vuole scambiare per abitudine: Locke è infatuato di lei per quello che è o perché è l’unica ragazza che conosce? Inoltre, ciò che sembra sfuggire a Locke è il suo stesso ruolo all’interno dei Bastardi: se Sabetha deve sgomitare per farsi accettare dagli altri, al ragazzo viene tutto quasi automatico. Regolare la loro storia sul filo di tali sensazioni è difficile: desiderio, caratteri contrastanti, amicizie…

Schierare Locke e Jean contro Sabetha sembra un crudele scherzo del destino ma sarà anche la cornice per ritrovare avventure frizzanti che coinvolgono i tre personaggi, impegnati a far primeggiare la propria fazione, tra scontri, litigi, battibecchi, scherzi e corteggiamento. Conoscere il modus operandi del proprio avversario è un valore aggiunto o no? Tra anticipazione delle mosse e cene, un terzo romanzo che si è rivelato all’altezza delle mie personali aspettative. Sarà che attendevo con impazienza il momento della comparsa di Sabetha, ho divorato i capitoli, tesa tra la voglia di leggere le avventure dei tre nel momento presente e la voglia di scoprirli ragazzi. Certo, ammetto che avrei voluto scoprire molto, ma molto di più sul sistema magico dell’Alleanza, che resta ancora, a mio avviso, da approfondire; credo, tuttavia, alla luce dell’epilogo che la prossima avventura ci riserverà delle sorprese.

Come sempre, il world building dell’autore si conferma eccellente anche nello scenario di Karthain. Karthain appare una città portuale su più livelli e a colpire soprattutto Jean è la pulizia che troneggia nelle strade oltre la complessa bellezza di ponti sospesi e del lucente Vetrantico, ma l’apparenza non deve ingannare: questa è la città di Maghi che pure si mescolano ai senza-dono ma è indubbiamente il loro mondo dove vigono le loro rgeole. Le elezioni del Konseil, che avvengono ogni cinque anni, saranno occasione per mettere in scena un gioco sottile di vendette e rivendicazioni: il potere, come sempre, è qualcosa di complesso e sottile. I Maghi sono divisi al loro interno: rinnovamento o tradizione? Nel finale, viene introdotto anche un nuovo elemento: il Regno delle Sette Essenze, attraversato da una guerra. Come si inserirà questo nelle vite dei nostri personaggi, anche alla luce delle rivelazioni sconvolgenti sull’identità di Locke?

“Nessuno vince sempre, Locke”

Sono occasione per una sorta di guerra tra fazioni

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