Enola Holmes- Il caso della dama sinistra

Enola Holmes- Il caso della dama sinistra

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del romanzo Enola Holmes. Il caso della dama sinistra, secondo volume della serie scritta da Nancy Springer (traduzione di Sara Mazzucchi), ed edito da DeAPlaneta Libri che ringrazio per la copia.


Sfuggire al detective più brillante del mondo sembrerebbe un’impresa persa in partenza: nessuno ha abbastanza arguzia per superare Sherlock Holmes… Nessuno tranne sua sorella Enola. Che infatti non ha la minima intenzione di farsi rinchiudere in casa per diventare una signorina a modo, come vorrebbero Sherlock e Mycroft. Del resto, Enola se la cava benissimo da sola. E adesso che ha iniziato a lavorare presso lo studio del dottor Ragostin, illustre detective di Londra, sa di aver trovato la sua strada. È proprio qui che per la prima volta sente parlare di lady Cecily. Bellissima e corteggiatissima giovane che dal giorno alla notte svanisce misteriosamente nel nulla. Che si tratti di fuga d’amore? O peggio… di omicidio? Le tracce sono indecifrabili, le strade di Londra insicure, Scotland Yard brancola nel buio. Enola però non si perde d’animo: è pronta a prendere in mano le indagini e infrangere tutte le regole, pur di risolvere il caso. Sempre che questo non la trasformi nella prossima vittima… Tra incredibili travestimenti e fughe rocambolesche, continuano le avventure di Enola, un’eroina intelligente e caparbia, capace di farla sotto il naso dello stesso Sherlock Holmes. Età di lettura: da 12 anni.


Nel secondo volume della serie, ritroviamo Enola, la quattordicenne sorella di Sherlock e Mycroft Holmes, alle prese con una vita decisamente ingarbugliata; la ragazzina, da sola, è occupata a interpretare un mucchio di ruoli diversi per poter vivere in pace e libertà la propria esistenza, senza essere costretta dalla rigida morale dell’epoca (siamo nella Londra del 1889) a sposarsi, unica soluzione dignitosa e decorosa per le donne, tacciate di isteria, afflitte dal male di essere donne e per questo minori. Anche i due fratelli maggiori di Enola sono fermamente convinti di questo ma Sherlock nello specifico è sinceramente preoccupato per ciò che può succedere a una giovane donna sola nella cupa e turbolenta Londra; per un fortuito caso (o forse no?), arriva nello studio del perditoriano scientifico Dott. Leslie T. Ragostin, proprio Watson, stimato medico e amico di Sherlock, preoccupato dalla salute di quest’ultimo perché non si da pace per la scomparsa della sorella e della madre. Enola, nelle vesti della solerte segretaria di Ragostin, non può certo accettare come primo caso quello di … ritrovare se stessa! Ma Watson si lascia scappare che anche Lady Cecily, figlia di un baronetto, è misteriosamente scomparsa. Escogitando travestimenti particolareggiati, la giovane Enola si mette sulle tracce dell’altrettanto giovane scomparsa, recandosi a casa del baronetto e parlando con la governante e la madre di Cecily. Pochi indizi, zero tracce: perché c’è una scala in camera della ragazza? Perché il letto è stato disfatto e la giovane sembra essere sparita con indosso solo la sua tenuta notturna? Dov’è finita? E’ stata rapita o si tratta di una scandalosa fuga d’amore?

Nella stanza di Cecily, Enola trova dei diari scritti in una sorta di codice, e dei dipinti della ragazza che sembrano cozzare con l’idea di una fanciulla docile, arrendevole e innamorata; sempre più, Enola si sente connessa con Cecily, che potrebbe essere una sua potenziale amica, quando scopre l’interessa di lei per la riforma sociale in atto in Inghilterra. I pensieri di Cecily sono ben lungi dai dettami dell’epoca: la ragazza si interessa di società e politica, e non di frivolezze; i suoi disegni rivelano talento ma anche una precisa visuale del mondo, di una parte del mondo nascosto, segreta, povera e famelica che brulica nei quartieri malfamati di Londra e che sono luogo di interesse anche per Enola nei panni di una sorella di nero vestita. Ad Enola non resta che addentrarsi in quel mondo fatto di vite spezzate, di catarro e bambini malnutriti, ma al tempo stesso intuisce che anche il carteggio con il famigerato innamorato di Cecily va indagato. Chi è Alexander Finch?

In un crescendo di colpi di scena, questo secondo volume mette in scena un mistero da risolvere davvero interessante; soprattutto, mi è piaciuto l’inserimento di tematiche sociali cui si interessano proprio Enola e Cecily, nonostante la società voglia relegarle al ruolo di angeli del focolare, loro due sono ragazze intelligenti, pensanti, sensibili, curiose. Pagheranno a caro prezzo il loro interesse e la loro buona volontà? Enola è sempre più “sola” come il suo nome suggerisce: si percepisce, in questo secondo volume, il bisogno quasi fisico della ragazza di avere una famiglia, degli amici, qualcuno con cui confidarsi, soprattutto per la piega che le sue indagini prendono. Si trova da sola coinvolta in un mistero che sembra più grande di lei e che la tocca da vicino, mettendo in gioco la psicologia e la logica, la manipolazione mentale e i travestimenti, usati davvero da diversi personaggi!

Lo stile dell’autrice si riconferma capace di raccontare il punto di vista di Enola in prima persona e le sue avventure, senza nascondere le sue riflessioni sulla morale e sulla stratificazione sociale di una Londra, fuligginosa e caotica, ma pur sempre affascinante; l’attenzione per il dettaglio si declina qui nella descrizione dei vari travestimenti di Enola, che offrono anche spunto per riflettere sulle differenze tra classi sociali per abbigliamento, portamento, ricercatezza e modalità espressiva. Ci sono cose che Enola in veste di Ivy può fare e altre che invece sono ad appannaggio della signora Ragostin, come parlare alla madre di Cecily; cose che può fare solo vestendo i panni di una mendicante o di una suora. Scegliere il travestimento giusto è un’arte, impersonare tanti personaggi diversi anche, e non sempre Enola riesce a nascondere le propri origini, non nobili ma comunque aristocratiche; saprà, soprattutto, ritrovare la vera se stessa sotto gli strati degli altri che indossa? Ho apprezzato come Enola abbia usato un dettaglio tipico dell’epoca come il corsetto, stringente e soffocante, per farne “altro”, quasi una metafora del suo voler andare fuori dagli schemi, nonostante la sua giovane età. Il suo intelletto e la sua arguzia non sembrano temere rivali … d’altronde, è pur sempre una Holmes!

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