Review Tour: Il peggiore dei mondi possibili

Review Tour: Il peggiore dei mondi possibili

Buongiorno, lettori! Oggi Review Tour dedicato al volume Il peggiore dei mondi possibili, di George Orwell, a cura di Massimo Scorsone. Il volume è edito da Mondadori nella collana Oscar Draghi; ringrazio la Casa Editrice per la lettura in anteprima.


Fiorirà l’aspidistriaOmaggio alla CatalognaUna boccata d’ariaLa fattoria degli animali1984: con queste cinque opere, tra il 1936 e il 1948, George Orwell è andato delineando un panorama sociale, politico e narrativo che si è nutrito insieme di suggestioni biografiche, grandi eventi storici, immaginazione letteraria, diventando uno dei grandissimi autori del Novecento. Questo volume li raccoglie, fornendo inoltre un agile profilo dell’autore e una curiosa sezione di giudizi critici dei contemporanei, a volte sorprendenti.


Nel volume sono presenti cinque tra le opere più importanti e rilevanti che George Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blair nato in Bengala nel 1903, ha prodotto: Fiorirà l’aspidistra (traduzione di Giorgio Monicelli), Omaggio alla Catalogna (traduzione di Riccardo Duranti), Una boccata d’aria ( traduzione di Bruno Maffi), La fattoria degli animali (traduzione di Guido Bulla), 1984 (traduzione di Stefano Manferlotti).

La sua opera, soprattutto in alcuni di questi scritti, si fonde con l’esperienza personale per dare vita ad un corpus che non può escludere dalle vicende personali e sociali che l’autore ha sperimentato sulla propria pelle. Le sue convinzioni ideologiche e politiche hanno fortemente influenzato i suoi romanzi, al punto che, come viene evidenziato nelle note finali del volume, è difficile scindere la voce dei suoi protagonisti da quella dell’autore stesso che ha dato linfa costante alle sue creature.

Ciò che sembra accomunare tutte le opere qui presenti è ovviamente il tema della società, analizzata, eviscerata, odiata, sotto tanti punti di vista: a partire da Fiorirà l’aspidistra, dove il protagonista decide autonomamente di sottrarsi ad una vita di servigio al Dio Quattrino salvo rendersi conto che è praticamente impossibile, passando per Una boccata d’aria, in cui il protagonista quasi anonimo suscita un senso di spersonalizzazione e di isolamento che riflette la sua condizione di uno fra tanti. L’Inghilterra che l’autore descrive è tetra, cupa, sporca: fa avvizzire ogni istinto all’originalità, ogni creatività, in un eterno grigio tutto uguale. Case uguali contornate da piante uguali, lavoratori schiacciati dal capitalismo imperante che, come un orologio, detta la schiavitù del mondo moderno; e i personaggi di Orwell soccombono, alla fine, a questa guerra del silenzio, incapaci, incolori. Almeno George “Fatty” Bowling, un tempo amava pescare: ma, poi, la civiltà ha chiesto il conto di quel godimento pure. E tutto è stato risucchiato e tradito in favore di un’appartenenza alla borghesia: moglie, lavoro, figli, futuro. La critica alla borghesia inglese è una costante del pensiero dell’autore che scorre lento tra le pagine dei suoi romanzi: Orwell non fa sconti per nessuno e se pure si era rifugiato in alcune ideologie, è talmente lucido da averne capito i limiti e rimettersi in discussione come pensatore. Così l’esperienza sul fronte in Omaggio alla Catalogna, rappresenta un resoconto della guerra e il cambiamento di prospettiva dell’autore che da quel momento in poi sarà contrario ad ogni forma di totalitarismo. Gli aspetti di critica si fondono con la satira in uno dei lavori più celebri, La fattoria degli animali, senza mai dimenticare le tematiche care all’autore: corruzione e giogo politico si uniscono ad un’allegoria della vita, della condizione umana, condita da allusioni ad eventi realmente accaduti. Il linguaggio di Orwell è semplice e diretto, a tratti violento nella sua disamina, nella sua accusa sempre presente e rivolta ai poteri forti capaci di rendere l’uomo piccolo, mediocre, omologato. Il senso di solitudine che traspare dalle vicende di George e Gordon è intenso, ma lascia al tempo stesso interessanti riflessioni, attuali e moderne: davvero per vivere ed essere felici conta solo essere ricchi? Davvero certe sensazioni di appagamento non possono toccare i poveri? Gordon, che maltratta la sua pianta di aspidistra, è alla fine entusiasta all’idea di comprarne una, per la sua nuova casa, per la sua nuova vita: lui, che voleva vivere fuori dalle grinfie del denaro, che ha smesso di Fare Bene, che non ha voluto un “buon”posto, cede, per amore della prospettiva di un futuro, di quel figlio frutto dell’amore, si tramuta in altro. Chi vince, alla fine? Altra tematica ovviamente cara all’autore è quella della guerra, raccontata in prima persona in Omaggio alla Catalogna e temuta da George in Una boccata d’aria: l’uomo ne ha una profonda paura e pur rievocando i tempi lieti della memoria del passato, l’infanzia pura, deve constatare quanto la vita, il progresso, la crescita lo abbiano cambiato. La nostalgia si fonde con l’angoscia di un periodo buio: una nuova guerra è alle porte. In tutto ciò che scrive Orwell, la trama, la vicenda, si fa metafora altra, e offre una lettura diversa, da cogliere tra le righe, dove il passato individuale diviene passato della società, e lo spettro della paura per la guerra è timore di un futuro incerto, sotto un cielo che promette bombe.

Il pessimismo trova, ovviamente, suo massimo sfogo e spazio nell’opera forse più celebre dell’autore: 1984, la distopia fantapolitica in cui le potenze totalitaristiche sono in guerra tra loro per il controllo della società. Nel mondo del Partito Unico non c’è spazio per le idee singolari e individuali, ci si deve conformare ad un pensiero unico sotto lo sguardo severo e terrificante del Grande Fratello, che guarda attentamente ogni mossa dei soggetti. Il clima di repressione porta ad una rabbia, ad un odio verso il prossimo che viene focalizzato in un nemico reale: tutti si guardano con sospetto e malcelato disprezzo, alimentando una caccia alle streghe costante e spaventosa. Dalle pagine del romanzo, l’autore sembra ammonire il lettore circa il potere della persuasione e della comunicazione, ma anche sui temi a lui cari come il tradimento, la manipolazione, la corruzione.

Cinque opere per conoscere un autore incredibilmente attuale, capace di raccontare la sua epoca letta attraverso la sua esperienza personale e la sua visione del mondo, della società, della politica e della condizione umana; un’edizione curata assolutamente da collezionare. Ogni opera è preceduta da alcune recensioni, più o meno anonime, che servono a comprendere sia l’accoglienza di cui ha goduto il testo ma anche le tematiche emergenti, sempre fonte di confronto e riflessione per il pubblico di lettori. Innegabilmente, Orwell ha non solo raccontato un’epoca, con la sua verve polemica, sarcastica e di invettiva, ma ha anche segnato il panorama letterario mondiale, con le sue opere capaci di raccontare il conflitto interno dell’uomo di fronte alla borghesia, alla politica, ai cambiamenti mondiali, ineluttabili ma anche angoscianti.

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