Review Tour: Alice, Dorothy & Wendy

Review Tour: Alice, Dorothy & Wendy

Buongiorno, lettori! Oggi Review Tour dedicato al volume ” Alice, Dorothy & Wendy“, L. Carroll, L. F. Baum, J. M. Barrie, a cura di Massimo Scorsone ed edito da Mondadori nella collana Oscar Draghi. Ringrazio la Casa Editrice per questa lettura in anteprima.


Alice e le sue avventure nel favoloso Paese delle Meraviglie, di là e di qua dallo specchio. Wendy, l’amica di Peter Pan che per molti lettori è la vera eroina dei romanzi con il bambino che non vuole crescere. Infine Dorothy, la piccola protagonista portata da un tornado nel fantastico mondo di Oz. Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita. Questo libro è l’occasione per rileggere i tre romanzi – Le avventure di Alice nel Paese delle MeravigliePeter Pan e Il Mago di Oz -, cogliendone la grande modernità.


In questo volume, sono raccolte le storie di Alice e del suo viaggio nel paese delle Meraviglie, di Dorothy e del suo incontro con il Mondo di Oz, e di Wendy e Peter Pan, metà-e-metà, tre classici della letteratura che parlano di mondi da esplorare, di attese e di ritorni, di sfide, coraggio e del difficile compito di crescere (Alice nel Paese delle Meraviglie – Attraverso lo Specchio e quel Che Alice vi trovò- Il meraviglioso mondo di Oz – Peter Pan nei giardini di Kensington – Peter e Wendy)

Alice è la prima a comparire in scena: è una bambina di sette anni che, un giorno, annoiata, segue un coniglio nella sua buca; comincia per lei un’avventura senza precedenti che la catapulta in un mondo onirico fatto di animali capaci di parlare e di situazioni surreali. Inizialmente preoccupata circa la possibilità di tornare a casa ma più di tutto per la sua amata gattina, Alice si ritrova rapita da un giardino fantastico, da pozioni che l’aiutano ad adeguarsi alla realtà che si dispiega ai suoi piedi.

Quando leggevo le favole credevo che cose di quel genere non succedessero mai, ed ecco che mi trovo nel bel mezzo di una fiaba! Dovrebbero scrivere un libro su di me, ecco!

I personaggi che Alice incontra nella sua avventura sono diventati celebri, quasi iconici di quel mondo che oscilla tra leggerezza e stranezze; tra poemetti, giochi di parole singolari, una partita a scacchi decisamente fuori da ogni schema e interazioni all’insegna del bizzarro, Alice riesce a far ritorno alla dimensione concreta del reale. Era tutto un sogno … o forse no?

Un terribile tornado nel Kansas, porta via la piccola Dorothy e il suo fidato cane Toto, trasportandoli – casa compresa – nel mondo di Oz, una terra piena di incanti e di meraviglie; pur apprezzando il paesaggio e le creature che qui vi abitano, Dorothy ha in mente solo una cosa, tornare a casa dagli zii e per fare questo, però, deve trovare il mago di Oz, potentissimo e capace di esaudire il suo desiderio. Nel suo percorso, la gentilezza e il buon cuore di Dorothy la coinvolgeranno nelle storie di altri personaggi che si uniranno a lei alla ricerca del mago di Oz per sottoporgli delle personali richieste: sono lo Spaventapasseri, il Boscaiolo di Latta e il Leone. Insieme, diventeranno amici e dovranno affrontare tradimenti e malvagità, dovranno smascherare la verità del segreto di Oz, in un viaggio incredibile all’insegna dello stupore verso un mondo fatto di magia e di coraggio.

L’ultima storia ad essere narrata è quella di Peter Pan e dei Giardini di Kensington, un luogo che fa parte della città di Londra reale ma al tempo stesso gode della possibilità di trasformarsi in luogo ammantato di fascino e magia allo scoccare della chiusura. Peter Pan ha solo sette giorni quando fugge da casa sua, e si crede un uccello: cresce libero eppure il tarlo dell’umanità sembra chiamarlo a sé. Vuol giocare coi bambini salvo rendersi conto di non poterlo fare perché i suoi giochi sono tutti “sbagliati”. Non appartiene né a questo né a quel mondo, né umano né uccello: libertà e solitudine fusi assieme. In Peter e Wendy, facciamo la conoscenza della famiglia Darling, povera ma desiderosiadi rispettare l’etichetta al punto da assumere come bambinaia dei tre figli Nana, una terranova incredibilmente dotata tra l’altro! La signora Darling, pur spaventata dalle storie che i figli raccontano sul leggendario Peter Pan, ne parla al marito che bolla tutto come sciocchezze, più attento all’economia domestica che al resto; per riprendere la sua ombra, Peter Pan, nei panni di un coetaneo di Wendy, irrompe letteralmente nelle vite dei tre fanciulli. L’incontro tra Wendy e Peter Pan è l’incontro tra selvaggio e domestico, tra spirito libero fatto di vento e la rigidità dell’epoca, è scontro tra maschile e femminile: è fascinazione e immaginazione. Inizia così un viaggio incredibile per i fratelli Darling, tra pirati, gelosie, amore. Non solo, segna l’avvio per un ciclo infinito di ritorni, di addii e di promesse, con la ricerca di Peter Pan di una “mamma”, figura- simbolo di un mondo favoloso ma cristallizzato nella dimensione fanciullesca.

«Io non voglio diventare mai un uomo. Io voglio restare sempre un bambino e vivere spensierato. Così sono fuggito nei Giardini di Kensington, e ci sono rimasto a lungo con le fate».

Uno degli aspetti trasversali ai romanzi è la potenza evocativa del simbolismo, declinato in modi ovviamente diversi dai tre autori ma presente e sul quale ci si trova a riflettere quando si affrontano tali letture da adulti. In Peter Pan, i Giardini prendono letteralmente vita di notte: flora e fauna del posto parlano, si muovono, colorano la notte londinese dopo l’orario di chiusura, dando vita a un universo parallelo fatto di magia, di fate ballerine e uccelli parlanti. Il mondo di Alice è brulicante di creature bizzarre e pozioni incredibili; Oz è una terra affascinante, magica ma al tempo stesso piena di pericoli. Eppure, in tutti i racconti serpeggia il sentimento della nostalgia, per qualcosa che si è perso (come la mamma per Peter Pan), per una dimensione cui non vi si potrà più fare ritorno (come la fanciullezza), per un obiettivo che sembra irrealizzabile ( come il ritorno al casa). La malinconia, la nostalgia ha il sapore dolceamaro del passato perduto, di ricordi che lentamente svaniscono consumati dalla memoria e che si vorrebbe afferrare, trattenere; queste favole, pur figlie dei propri tempi con tutto ciò che ne deriva in quanto a stile narrativo o caratterizzazione dei personaggi, in quanto a regole sociali e convenzioni, mi hanno sollecitato piacevoli memorie e nuove riflessioni.

Sono storie che sorgono dal confine: quello tra sogno e reale, tra fasi della vita, e mettono quindi i protagonisti dinanzi a tali sfide insite nel percorso di crescita e maturazione. Ma nel frattempo, si può sostare nel mondo fantastico, che non vuol dire mondo perfetto o privo di ombre: è semplicemente un mondo “altro”, da cui si fa ritorno cambiati, nel bene e nel male, inesorabilmente. In questo viaggio, si possono sperimentare tante emozioni e si possono cogliere tante sfumature e sfaccettature, dall’amore alla paura, dalla nostalgia alla malinconia; ogni personaggio è stato capace di regalarmi qualcosa di diverso e personale, arricchendo il mio mondo immaginario di scenari fantastici, di atmosfere bizzarre, di insegnamenti e moniti.

Il tema del viaggio è un altro filo rosso che accomuna queste storie, assieme alla presenza di tanti personaggi secondari che sono diventati a loro volta immediatamente riconoscibili nelle loro caratteristiche, sia buone che cattive; e sono storie declinate al femminile, che hanno come protagoniste principali delle bambini forti, coraggiose e leali, impulsive e gentili. Sono curiose e determinate, eroine sognatrici capaci di coinvolgere i lettori: Alice, che da sola affronta un viaggio tra le bizzarrie del suo mondo onirico, Dorothy, che non perde la speranza di tornare a casa, e Wendy, che con la sua tenerezza racconta favole per bambini soli, che si prende cura degli altri, tre ragazze, tre mondi, che continuano ad affascinare e a far sognare grandi e piccoli.

“Seconda a destra, e poi diritto fino al mattino.”
Questa, Peter aveva detto a Wendy, era la strada per l’Isolachenoncè, ma neanche gli uccelli che portano con sé mappe e carte geografiche e le consultano quando si imbattono in angoli ventosi potrebbero giovarsi di tale indicazione.

Questi romanzi, innegabilmente, hanno influenzato e continuano a farlo, l’immaginario comune, oltre che cinema, arte, musica: storie figlie del proprio tempo che , però, non hanno esaurito la potenza del proprio messaggio e divenute celebri, familiari, personali.

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