Review Tour: Le diecimila porte di January

Review Tour: Le diecimila porte di January

Buongiorno, lettori! Oggi Review Tour dedicato al romanzo Le diecimila porte di January, scritto da Alix E. Harrow (traduzione di Alice Casarini) ed edito da Mondadori nella collana Oscar Fantastica. Ringrazio la Casa Editrice per questa lettura in anteprima!


Estate 1901. Un’antica dimora nel Vermont, piena di cose preziose e sorprendenti. La più peculiare è forse January Scaller, che vive nella casa sotto la tutela del facoltoso signor Locke. Peculiare e atipica, almeno, è come si sente lei: al pari dei vari manufatti che decorano la magione è infatti ben custodita, ampiamente ignorata, e soprattutto fuori posto. Suo padre lavora per Locke, va in giro per il mondo a raccogliere oggetti “di un valore singolare e unico”, e per lunghi mesi la ragazzina rimane nella villa ridondante di reperti e stranezze, facendo impazzire le bambinaie e, soprattutto, rifugiandosi nelle storie. È così che, a sette anni, January trova una porta. Anzi, una Porta, attraverso cui si accede a mondi incantati che profumano di sabbia, di antico e di avventura… Sciocchezze da bambini. Fantasie assurde, le dicono gli adulti. E January si impegna con tutta se stessa per rinunciare a quei sogni di mari d’argento e città tinte di bianco. Per diventare grande, insomma. Fino al giorno in cui, ormai adolescente, non trova uno strano libriccino rilegato in pelle, con gli angoli consumati e il titolo stampigliato in oro semiconsunto: Le diecim por. Un libro che ha l’aroma di cannella e carbone, catacombe e terra argillosa. E che porta il conforto di storie meravigliose nel momento in cui January viene a sapere che il padre è disperso da mesi. Probabilmente morto. Così la ragazza si tuffa in quella lettura che riaccende il turbine di sogni irrealizzabili. Ma lo sono davvero? Forse basta avere il coraggio di inseguirli, quei sogni, per farli diventare realtà. Perché pagina dopo pagina January si accorge che la vicenda narrata sembra essere indissolubilmente legata a lei…


January ha sette anni, è in viaggio nel Kentucky con il signor Locke quando scopre una Porta. Beh, cosa ci sarebbe di strano nel trovare una porta? E’ quella maiuscola a cambiare tutto perché la Porta trovata dalla ragazzina è un collegamento, un’apertura, un varco verso un altro mondo. Il ritrovamento è ovviamente eccitante e spaventoso al tempo stesso e la ragazzina decide di affidarsi al signor Locke rivelando ciò che ha scoperto; tuttavia, in cambio riceve punizione e frustrazione. January accantona la Porta, l’idea stessa della sua esistenza e del collegamento che il suo cuore ha fatto tra le parole che lei ha tracciato e quello spiraglio: impossibile. Orfana di madre, la ragazza vive nell’enorme tenuta del signor Locke, il ricco uomo d’affari che ha assunto suo padre per cercare tesori che colleziona: proprio come le antichità catalogate e messe in vetrina, January cresce con la costante sensazione di avere anche lei una targhetta e di essere esposta alla vista degli eccentrici ospiti della tenuta. Sola, cercherà in ogni modo di guadagnarsi quel minimo contatto umano che ha con il signor Locke: buona, brava, ligia al dovere, January ci prova con tutte le sue forze a trasformarsi ma la sua curiosità è indomita, fiera, libera e si rivelerà fonte di un’avventura incredibile.

In un angolino della tenuta, January sa che c’è uno scrigno al cui interno, secondo lei, il signor Locke le lascia regali speciali per momenti difficili; così, dieci anni dopo la porta del Kentucky, January trova un libro dal titolo parzialmente rovinato, dal profumo magico e potente: Le diecim por. Chi l’ha scritto? Di cosa parla? Un mistero nel mistero: il libro racconta di un amore fatto di poetici profumi, amabilmente descritti, di lingue diverse che si incontrano e si scontrano per un giorno solo, di un bacio rubato che sa di stelle e di infinito. Addie e Yule si incontrano grazie ad una Porta e, come l’autore del libro sottolinea, le porte sono cambiamento; in virtù di ciò, separati da mondi talmente lontani da non riuscire nemmeno a immaginare quanto, i due dedicheranno tutta la loro vita alla ricerca di quei luoghi di passaggio, quelle soglie potenti, nella speranza di ritrovare il giusto pertugio che li conduca al loro amore. Addie scappa da una famiglia fatta di sole donne e viaggia per il mondo – o meglio dire, i mondi – tracciando una personale mappa delle porte; Yule studia le parole, i miti e le leggende, giorno e notte, e poi parte anche lui. Che storia avvincente, incredibile, la loro: ma è solo una storia in un libro, no?

January scoprirà un legame così intenso e profondo con quella storia, che, simile a una delle famose Porte, sarà fautrice di cambiamento: chi è lei? Tesa tra il legame con il signor Locke e l’amore, che nonostante l’assenza sente per suo padre, January crede di essere più sola che mai ad affrontare il dolore ed il male: cosa è successo a suo padre? Chi sta cercando di farle male?

I mondi non sono mai stati destinati a essere prigioni, chiuse a chiave, soffocanti e sicure. I mondi sono fatti per essere enormi case vaganti con tutte le finestre spalancate e il vento e la pioggia d’estate che ci passano attraverso, con passaggi magici negli sgabuzzini e scrigni segreti nelle soffitte.

Con una prosa delicata e poetica, l’autrice ci guida in un mondo unico, in una storia che contiene il nucleo di tante storie; un romanzo che è amore, che parla della magia dei libri ed è un tripudio di immaginazione. Una protagonista tenace, curiosa, temeraria, capace di mettere tutto in discussione, anche gli elementi più razionali, per partire alla ricerca delle proprie origini. January, connubio di mondi, crocevia di storie, uno sguardo proiettato nel futuro e uno nel passato. Sognante e onirica, la narrazione in prima persona rende la lettura un’esperienza capace di coinvolgere tutti i sensi del lettore: January e gli altri personaggi non si limitano a descrivere superficialmente contesti ed emozioni, incontri e vissuti, ma li riempiono, li saturano di odori, di colori, di percezioni, sollecitando l’immaginazione del lettore in modo totalizzante. Personalmente, ho trovato i primi capitoli della storia introduttivi: la protagonista si racconta, si scopre, anticipando qualcosa di sé, aprendosi in modo peculiare al lettore e risultando quindi, a mio avviso, candida e trasparente; gli ultimi capitoli, invece, mi hanno emozionata al punto da leggere le parole con gli occhi velati dalle lacrime. La potenza dell’amore, delle storie, delle parole che creano varchi, possibilità, mondi: al di fuori e dentro di noi. Attingendo al genere di riferimento, l’autrice ci regala un fantasy capace di far sognare senza dimenticare però messaggi importanti, primo tra tutti, il valore dell’amore, l’accettazione di sé e delle differenze.

Credevo nello scintillio nero dell’inchiostro nella notte, nella forza delle mie dita strette attorno alla penna, nella realtà dell’altro mondo che ci aspettava semplicemente dal lato opposto di una tenda invisibile. Credevo nelle seconde opportunità, nel riparare ai torti e nel riscrivere le storie. Credevo nella fiducia di Samuel.

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