Enola Holmes – Il caso del marchese scomparso

Enola Holmes – Il caso del marchese scomparso

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del romanzo “Enola Holmes – Il caso del marchese comparso“, scritto da Nancy Springer (traduzione di Sara Mazzucchi), edito da DeA Planeta Libri, che ringrazio per la copia! Molto bella l’idea della doppia cover! Vi ricordo che da questo libro è tratto l’omonimo film Netflix con protagonista Millie Bobby Brown, Henry Cavill, Sam Claflin e Helena Bonham Carter.


Enola Holmes non augurerebbe a nessuno di essere la sorella minore dei due zucconi inglesi più famosi al mondo. Mycroft e Sherlock Holmes. Che la guardano sempre dall’alto e la credono una femminuccia capricciosa. Per fortuna la loro madre la pensa diversamente… Quando però la donna scompare nel nulla, le cose per Enola precipitano e i fratelli decidono di spedirla in collegio, convinti che quel posto farà di lei una docile signorina. Ma Enola, che non ha mai obbedito a Mycroft e Sherlock un solo giorno in vita sua, non inizierà certo adesso. E se quei due sono troppo ottusi per aiutarla nella ricerca della madre, ci penserà lei a indagare. Così, in sella alla sua bicicletta, Enola fugge di casa e si mette in viaggio verso Londra. E se sulla strada dovesse imbattersi nello strano rapimento di un giovane marchese, be’… sarebbe l’occasione perfetta per dimostrare quanto risolvere casi sia elementare, per una Holmes! Tra intrighi, indagini e inseguimenti mozzafiato, con questo romanzo iniziano le avventure di un’eroina intelligente e caparbia, capace di farla sotto il naso dello stesso Sherlock Holmes. Età di lettura: da 12 anni.


Enola Holmes ha appena compiuto quattordici anni quando scopre che sua madre Eudoria, eccentrica e innovatrice, che ama dipingere i fiori e abbigliarsi in un modo che contravviene le regole rigide dell’Inghilterra di fine ‘800, è scomparsa. Enola la cerca nei posti in cui la madre amava perdersi ritraendo i fiori tanto amati, poi nel paese, attirandosi le gelide e giudicanti occhiate dei concittadini, cui comunque è abituata: è sempre stata, infatti, considerata uno scandalo, perché nata dopo tanti anni rispetto all’arrivo dei due fratelli maggiori, in un’epoca che prevedeva nascite numerose a breve distanza l’una dall’altra. Eudoria, tuttavia, sembra svanita nel nulla: non è stata vista in giro, non ha chiesto che il cancello della tenuta in cui vivono le venisse aperto, non ha un bagaglio con sé, ma secondo il signor Lane, domestico di famiglia, ha indossato un lungo cappotto, un cappello e ha portato con sé un ombrello. Convinta di riuscire a scoprire di più, Enola, pur sapendo di violare quasi un tempio sacro, entra nelle camere della madre: ha portato via qualcosa? Certo, c’è del disordine, ma come fa la ragazza a sapere cosa manca? Ciò che sa è che la madre le ha lasciato, tramite la signora Lane, tre regali: perché non darglieli lei di persona?

Enola si convince di non poter risolvere la questione da sola e allerta polizia e i suoi due fratelli maggiori covando l’intima speranza di ricevere il loro aiuto: la riconosceranno, dopo dieci lunghi anni di assenza? Ha sempre pensato che i fratelli si siano allontanati dalla tenuta perché la considerano uno scandalo, anche loro, ma sarà davvero così? L’incontro con Mycroft e Sherlock non va proprio come sperato, anzi: i due fratelli maggiori la considerano una ragazzina selvatica, cresciuta all’ombra delle bizzarrie materne, e a vicenda si incolpano per non essere intervenuti. Da loro, Enola scopre che la madre ha avuto una grosse lite con i due eredi proprio dopo la morte del padre: Eudoria, infatti, non ha mai accettato il ruolo che la società e la famiglia, a quanto pare, le volevano imporre. Non si è fatta piegare dalle convenzioni sociali, ha rimarcato le sue posizioni in modo netto; ed ecco perché i due figli maggiori sono convinti che sia scappata per rifarsi una vita altrove. Poco accorti ai sentimenti di Enola, Sherlock fa ritorno a Londra mentre Mycroft le comunica che verrà mandata in collegio.

Ovviamente, l’idea di una restrizione di tale portata alla sua libertà, dopo tutte le cose che le ha raccontato Eudoria e che ha intuito lei da sola, spingono Enola ad architettare un complesso piano per la fuga; inoltre, ha scoperto che la madre le ha lasciato dei messaggi in codice che sembrano suggerirle proprio la via della fuga, o almeno Enola li interpreta così!

Pur non amando la crittografia, Enola scopre di essere arguta e avventurosa, e si dice che potrà “battere” i fratelli abituati al lavoro induttivo preferendogli il caso: gli Holmes maggiori stanno cercando un percorso prevedibile, ma se Enola, invece, si rivelasse imprevedibile? Londra diviene la sua meta, ma è una città molto diversa dalle aspettative e dai sogni della nostra eroina: sporca, malfamata, piena di gente priva di scrupoli. Enola si troverà suo malgrado coinvolta nel rapimento di un giovane Visconte e dovrà combattere per avere salva la sua vita e quella del ragazzo, anche lui, inizialmente, fuggitivo.

L’avventura spingerà Enola a mettersi in gioco e a scoprire cosa vuole diventare: una perditoriana scientifica, ma il mondo sarà pronto per lei?

Dal latino perditus, ovvero “smarrito”. Perditoriana: colei che trova ciò che è stato smarrito.

Nascosta in bella vista, la giovane Enola capisce che per essere chi vuole deve sovvertire ogni regola! Una storia di mistero e di coraggio, ma soprattutto una storia di crescita e di amore, raccontata con uno stile scorrevole e accattivante; il romanzo risulta così godibile anche da un pubblico adulto, e lo sarà ancora di più dal target di riferimento. L’autrice è stata capace di ricreare l’atmosfera della Londra vittoriana, le regole sociali, i costumi e i dettagli in modo descrittivo e vivido: Londra appare una città enormemente pericolosa, con strade sporche e personaggi loschi cui fanno da contraltare nobildonne stipate in corsetti e velluti pregiati, relegate a mere spettatrici delle proprie esistenze, se non francamente considerate inferiori. Eudoria non ci sta, Enola nemmeno.

Nonostante la differenza di età con Enola, in alcuni passaggi mi sono immedesimata in lei: è una giovane ragazza che vuole a tutti i costi un rapporto con i propri famigliari, in un’epoca che invece si rifugia nella formalità. Vuole la sua mamma, vuole sapere dov’è e perché l’ha lasciata indietro, vuole sapere di essere importante per lei, e questa è una tematica che non può non toccarmi; verso i fratelli, soprattutto, Sherlock, prova ammirazione e anche da loro vorrebbe un gesto, piccolo, che le faccia capire di essere sostenuta. L’autrice inserisce nel romanzo dei piccoli frammenti che solleticano la curiosità del lettore sull’evoluzione della storia e, soprattutto, nel finale, lascia lo spiraglio per un secondo volume. Enola lotta ( e presumibilmente lotterà) per la sua indipendenza, per la sua libertà di pensiero e di poter essere ciò che vuole e ci mostra che anche le costrizioni più … stringenti, posso rivelarsi utili per i propri fini! Rischiando tutta se stessa, Enola si riappropria di un’identità tutta da scoprire e che le offre l’accesso, questa volta vero e tangibile, al mondo femminile, preda e predatrice, ma sempre per sua, insindacabile, scelta.

Conoscevo tutto un mondo di interazioni femminili, codici segreti in cui gli orli dei cappelli potevano significare ribellione, i fazzoletti sotterfugio, i ventagli piumano una latente temerarietà, in cui la ceralacca poteva nascondere messaggi in base al posizionamento del timbro postale, e i biglietti da visita un mantello di cospirazione femminile nel quale potevo avvolgermi.

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