La casa di sale e lacrime

La casa di sale e lacrime

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del romanzo La casa di sale e lacrime, scritto da Erin A. Craig ( traduzione di Giorgia De Santis) ed edito da Fanucci Editore, che ringrazio per la copia.


TRAMA

Annaleigh conduce una vita riservata e isolata a Highmoor nella casa di famiglia sulle coste rocciose di Salten, con le sorelle, il padre e una matrigna. Un tempo erano dodici, ma ora un inquietante silenzio rimbomba nelle grandi stanze, dopo che quattro vite sono state interrotte. Ogni morte è stata più tragica della precedente: un’epidemia, una caduta fatale, un annegamento, un tuffo insidioso… E nei villaggi circostanti corre voce che la famiglia sia stata maledetta. Ossessionata da una serie di visioni spettrali, Annaleigh è sempre più convinta che le morti non siano state solo un incidente. Tutte le notti fino al sorgere del sole le sue sorelle partecipano di nascosto a balli scintillanti, strette in eleganti abiti di seta e scarpine luccicanti, e Annaleigh non sa se cercare di fermarle o unirsi ai loro appuntamenti segreti per scoprire cosa sta succedendo. Perché con chi, o con cosa, stanno davvero ballando? Quando il coinvolgimento di Annaleigh con un misterioso ed enigmatico sconosciuto si intensifica, dandole nuovi elementi per scoprire la verità su ciò che sta distruggendo la sua famiglia, inizia una corsa contro il tempo per sciogliere l’oscuro enigma che coinvolge le sue sorelle, prima che venga rivendicata la prossima di loro.


Annaleigh è prostrata: un ennesimo lutto, un ennesimo corpo da ridare al Sale, un’ennesima sorella che muore troppo presto, dopo Ava, Octavia ed Elizabeth, dopo la madre, morta subito dopo aver dato alla luce la minore delle dodici sorelle Thaumas. Eulalie è stata ritrovata dopo essere caduta dalla scogliera, ma perché era lì di notte? Lei, che amava raccontare storie, che era così piena di vita ed era piena di pretendenti, lei che amava i gioielli perché ha uno strano ciondolo al collo? Troppe cose non tornano ad Annaleigh, eppure sembra notarle solo lei in famiglia. Le sorelle, a partire da Camille diventata la maggiore, colei che per la tradizione dell’isola erediterà il titolo e la casa famigliare, non hanno più voglia di indossare abiti scuri, di privarsi della possibilità di uscire e frequentare gli altri, sono stanche di queste morti e delle voci che esse portano: sono davvero maledette come dicono i paesani?

Quando la giovanissima matrigna Morella annuncia proprio durante la celebrazione per il funerale di Eulalie di aspettare un figlio – quel tanto desiderato maschio – il padre, che sembra ammaliato dalla giovane moglie al punto da essere incapace di rifiutarle qualsiasi cosa – interrompe la tradizione: basta panni neri sugli specchi, basta clausura. La lieta novella ha bisogno di aria, di serenità, e quale occasione migliore se non celebrare il sedicesimo compleanno delle tre sorelle gemelle? Annaleigh sembra essere l’unica a provare rammarico per la situazione che sta vivendo ma sembra davvero combattere contro mulini a vento, tesa tra la voglia di assecondare le vitali sorelle e il bisogno di commemorare, di non dimenticare. E’ pur vero che dinanzi al dolore ognuno reagisca in modo differente, ma ad Annaleigh proprio non va giù la reazione che sta mettendo in atto la sua famiglia, soprattutto quando la piccola e docile Verity le mostra, raccapriccianti disegni delle sorelle morte, che ritrae in un blocco da disegno agghiacciante. Come può la piccola conoscere il volto della maggiore morta prima della sua nascita? E perché le sorelle sembrano così inquietantemente intente a darle fastidio? Da quando Annaleigh viene a conoscenza del segreto della piccola, non riesce a non mettere attenzione a piccole cose, come incubi, rumori sospetti, visioni allucinanti. Pazzia? Suggestione? Fantasmi? L’integrita’ mentale di Annaleigh sara’ messa a dura prova e ammetto di aver vacillato anche io, pronta a vedere realizzate su carta teorie e complotti!

La scia di morte tuttavia non si ferma e il sangue sembra seguire le sorelle senza sosta; Annaleigh è sempre più convinta dell’omicidio di Eulalie ma ha poche prove e nessuno sembra crederle, nessuno tranne Fisher, il figlio della governante tornato dal suo lavoro come Guardiano del faro, posizione cui ambiva la stessa ragazza. E’ proprio tramite Fisher che le sorelle scoprono una strana porta che conduce … in posti incredibili! Dopo l’insuccesso del ballo dei sedici anni delle gemelle, le sorelle Thaumas hanno un disperato bisogno di svago, e quale meta migliore se non balli incantevoli cui partecipare? In questa dimensione altra nessuno sembra conoscere le dicerie sulla maledizione, e le ragazze assaporano una libertà nuova e seducente. Eppure, qualcosa non torna …

L’incontro di Annaleigh con il bellissimo e misterioso Cassius non solo accenderà nella ragazza la fiamma del desiderio e dell’amore, ma porta nuove domande e misteri da risolvere. Anche Cassius ha accesso a quei balli? Chi è davvero il ragazzo? Durante una delle feste più rappresentative dell’isola, in un crescendo di rivelazioni e nuove perdite, tutte le domande troveranno risposta. Sarà Annaleigh abbastanza forte per affrontare la crudele verità e proteggere la propria famiglia e se stessa? Dolore e perdita, voglia di rinascita e speranza, amore e famiglia: questi alcuni dei temi con cui Annaleigh si confronta nel romanzo.

Un’ambientazione cupa al punto giusto e magistralmente tratteggiata dall’autrice fa da cornice al retelling della favola ” Le dodici sorelle danzanti”; su un’isola dalla struttura sociale e culturale ben architettata e rigida, si staglia la protagonista Annaleigh, animata dal conflitto interiore tra la voglia di essere indipendente, di seguire il proprio sogno, di amare ed essere amata, ed il bisogno di aderire ad un ideale femminile ben preciso. Annaleigh ama visceralmente la sua famiglia e le sue sorelle, per loro farebbe di tutto, anche sopportare la frustrazione che deriva da divergenze d’opinione, alcune davvero importanti, su tematiche fondamentali, quali la morte, l’amore, la famiglia stessa. La maledizione si rivelerà essere ben altro ed Annaleigh è l’unica a capirlo, ad interessarsene davvero e a cercare di risolvere la cosa, in una storia che parla di amore, di legami, di famiglia, di credenze e misteri.

Rapporti avvelenati dal desiderio, dal potere e divinità con cui è meglio non scendere a compromessi: cosa c’è davvero dietro alle morti delle sorelle? Soprattutto nei capitoli finali, ho trovato la narrazione più frettolosa, con l’introduzione di elementi e personaggi che avrebbero meritato un maggior approfondimento, a mio avviso; la storia d’amore, la prima che Annaleigh vive, è calata nel contesto del genere di riferimento e nell’ambientazione che l’autrice ha orchestrato. Uno degli elementi che ho piu’ apprezzato è proprio la struttura del mondo che l’autrice ha creato: la religione, la spiritualità dell’isola, e dell’intero regno, le divinità venerate, le regole sociali diverse tra isolani e restanti abitanti, mi hanno coinvolto; lo stile descrittivo dell’autrice ha contribuito a rendere la lettura piacevole e scorrevole.

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