Atlante delle fortune di mare

Atlante delle fortune di mare

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del volume Atlante delle fortune di mare, scritto da Cyril Hofstein, illustrazioni di Karin Doering-Froger (edizione italiana a cura di Luciano Làdavas), ed edito da L’ippocampo edizioni che ringrazio per la copia.

TRAMA

Nell’espressione « fortuna di mare », il vocabolo fortuna non ha nulla a che vedere con la ricchezza o con la ricerca di un tesoro negli abissi. Per gli armatori e le agenzie assicurative, è prima di tutto un caso di forza maggiore proprio del diritto marittimo, che definisce i rischi connessi alla navigazione, dal semplice ritardo fino alla perdita di corpo e beni. Dai tempi antichi fino ai nostri giorni, naufragi, grandi scoperte, misteri, sparizioni in alto mare, questi racconti di fortune di mare sono stati tramandati di porto in porto. Adattati, deformati, a volte travisati, quelli più conosciuti, per esempio la leggenda dell’olandese volante, appartengono al patrimonio marittimo. Molti sono fondativi, come il naufragio del La Belle che segna la fine dei possedimenti francesi nell’America del Nord, altri sono mitici come il favoloso tesoro del Capitano Kidd o il mistero dei dipinti perduti della Grande Caterina. Siano essi reali o immaginari, fanno tutti parte della leggenda nera degli oceani: una lunga e strana storia che i marinai raccontano tuttora a voce bassa, senza sapere veramente se bisogna crederci oppure no…

Ci sono tre categorie di uomini: i vivi, i morti e quelli che vanno per mare“, una citazione di Aristotele apre il volume must-have per gli amanti del mare, delle imbarcazioni, e delle storie, spesso leggendarie, che gravitano attorno a famosi relitti. Il libro è diviso in cinque parti: Mari e Coste di Ponente, Dal Baltico al Grande Nord, Mari e Coste di Levante, Caraibi e Dal Pacifico all’Oceano Indiano; in ogni parte, sono raccontate le gesta, alcune più famose, altre avvolte nel mistero, di naufragi, di relitti, di drammi, di scoperte, di abili menzogne, di ritrovamenti, di tesori, e di cimiteri. Ogni storia porta con sé una mappa per aiutarci a localizzare lo scenario dell’azione. E sono storie che i marinai sussurrano di notte, come quella dell’Olandese Volante, o storie di uomini che hanno sfidato la sorte per attraversare distanze sino ad allora insormontabili; il più delle volte sono storie che si concludono con la scomparsa o con la scelta di demolire navi celebri, navi bellissime ma troppo costose e considerate poco utili. La diplomazia internazionale e le guerre spesso sono protagoniste dei destini di equipaggi, ma c’è anche il caso della nave che riporta a Marsiglia la peste, o la storia di un equipaggio ridotto a un gruppo di quattro che decide di darsi al cannibalismo per sopravvivere.

C’è anche la storia di un galeone stupendo che proprio all’uscita del porto trova la sua tragica fine, e dopo tantissimo tempo viene recuperato per essere finalmente, e fieramente, esposto, ribaltando il suo triste fato. Sono storie di uomini che spesso lottano, e perdono, contro la furia del mare; sono storie di nostromi e comandanti chiamati a servire il proprio paese in guerre per il predominio di quelle acque e di quei territori spesso lontani. E sono anche storie di uomini che invece cambiano il rapporto tra uomo e mare, con le proprie invenzioni, aiutano a portare alla luce relitti che narrano vicende antiche, o più facilmente, hanno creato strumenti usati per recuperare preziosi tesori! Ma c’è anche il caso del Belem, nato sotto una buona stella, che scampa guerre, terremoti e la demolizione per diventare la prima imbarcazione dichiarata monumento storico.

Le lotte di conquista e di potere sono passate per forza di cose attraverso le rotte marine e hanno ridisegnato confini e proprietà; in queste pagine, sono raccontate pagine di storia interessanti e curiosità per gli appassionati di oceani, mari e barche.

Tanti viaggi, tante imbarcazioni, tanti destini, raccolti in un volume da collezionare e sfogliare!

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