Vocabolario dei desideri

Vocabolario dei desideri

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo di Vocabolario dei desideri – Artwork di Pax Paloscia, che raccoglie le storie frutto della rubrica settimanale tenuta da Eshkol Nevo su Vanity Fair ( traduzione dall’ebraico di Raffella Scardi); il volume è edito da Neri Pozza, che ringrazio per l’invio della copia, nella collana Spleen.

TRAMA

A come Amore, B come Baci, C come Confessione, D come Desiderio…
Sono ventisei, tante quante sono le lettere dell’alfabeto, le storie contenute in questo libro, frutto di una rubrica settimanale di grande successo tenuta da Eshkol Nevo sulle pagine di Vanity Fair. Raccolte tutte insieme, costituiscono un’opera indispensabile per i lettori dell’autore della Simmetria dei desideri e di Tre piani, un originale viaggio all’interno della costellazione dei desideri, dei sentimenti e degli impulsi da parte di uno scrittore capace di penetrare come pochi nelle pieghe più riposte dell’animo umano.
C’è la F di Ferita, dove un piccolo incidente capitato in un supermercato può cambiare il significato di parole grosse come «razzismo» e «antirazzismo»; la G di Guerra, dove una Escape room diventa pretesto, per un ex pilota, di rievocare il passato; c’è la I di Italo Calvino, in cui una passeggiata per le vie di Rondovia, una città progettata perché nessuno dei suoi abitanti si trovi a incontrare per strada un amore del passato, dà la sensazione di averla già conosciuta attraverso le pagine delle Città invisibili.
Storie, dalla A alla Z, attraversate dalla «perturbante fragilità» e, insieme, dalle «ambizioni vanagloriose» (Alessandro Piperno) dei personaggi di Nevo al cospetto della forza dirompente dell’amore e del desiderio. Storie, accompagnate tutte dalle opere di Pax Paloscia – una delle maggiori protagoniste della street art contemporanea – che traducono felicemente in immagini il dizionario dei sentimenti di uno dei protagonisti della scena letteraria internazionale.

L’alfabeto emozionale di Nevo è un viaggio profondo attraverso le storie che l’autore ci narra, in cui si può leggere la sua vita come tutte le vite, e sono accompagnate dalle tavole di Pax Paloscia, tripudio di colori e di immagini che evocano il contenuto di quelle parole. Attraverso le lettere, A come Amore, B come Baci, D come Desiderio, affrontiamo un percorso denotato dall’immediatezza comunicativa dell’autore: le sue parole entrano subito nel vivo, e al tempo stesso, stupiscono per la capacità di dire e non dire, di aprire scenari altri, da riempire di sospiri, di silenzi, di lontananze, di quel desiderio che da il titolo all’opera e che ricorre nelle istantanee che ha raccolto per noi.

C’è il lutto, c’è il tradimento, c’è la guerra che ha privato un uomo di godere di piccole cose quotidiane con la propria famiglia, c’è il sostegno, il supporto, ci sono tutte le sfumature, tutte le lettere per dire amore. Tormento ed estasi, abbandono e ritrovamento, c’è l’ardore che si consuma in una camera d’hotel satura di un atto mancato, perché la gratitudine è più forte della passione; c’è la pillola per la tristezza che ammazza la libido, quel desiderio che viene negato da un parte e profferto dall’altra: ma l’idea non appaga quando il desiderio va in una sola direzione. C’è una coppia che si cerca disperata nel ritornello di una canzone richiesta a un karaoke, davanti a tutti, arrossendo per quell’amore proibito che eppure vive, persiste; c’è la rabbia, sottile e perversa, di vecchi amici che rifilano sott’acqua calci e unghiate all’amico diventato ricco, c’è la vita dell’autore, e le vite raccontate all’autore, mescolate insieme per formare un racconto emozionante e coinvolgente. Ci saranno storie che parlano di violenza sussurrata ma non per questo meno dirompente, come quella narrata alla lettera S come Sesso, in cui è proprio tramite la parola, tramite la possibilità di fare sesso secondo le proprie condizioni, che la protagonista si riappropria di una parte di sé evidentemente violata. Le relazioni, pur tratteggiate in poche righe, appaiono spesso difficili: matrimoni destinati a finire, tradimenti, desideri soffocati dal dovere, e la sensazione che tutto questo sia comune, plausibile. Ma c’è anche la possibilità, che si apre infinita e potente, di un qualcosa in divenire, e se non è proprio amore, è comunque desiderio: di vivere, di cambiare, di sognare.

L’autore ci sottopone, con uno stile poetico, un lessico conosciuto, pieno, gravido di storie e retroscena, di curiosi sipari in cui riconoscersi, una mappa della parola, del desiderio, che è tensione, è mancanza, è consapevolezza. E’ vita, è amore.

Chiunque abbia vissuto anche una sola notte d’amore, è fortunato.

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