Review tour: The ones – La profezia dei prescelti

Review tour: The ones – La profezia dei prescelti

Buongiorno, lettori! Oggi Review Tour dedicato al nuovo romanzo di Veronica Roth: The ones – La profezia dei prescelti (traduzione di Roberta Verde), uscito il 21 luglio per Mondadori. Ringrazio la casa editrice per la possibilità di leggere il titolo in anteprima!

TRAMA

Fin dalla sua prima comparsa, l’Oscuro non ha fatto che generare panico e caos. Entità malefica incredibilmente potente, ha provocato eventi catastrofici capaci di radere al suolo città intere e spezzare migliaia di vite innocenti. Gli unici in grado di sconfiggerlo, a quanto scritto in una profezia, potrebbero essere cinque ragazzini, Sloane, Matt, Ines, Esther e Albie, i Prescelti. Prelevati dalle loro case da un’agenzia governativa, vengono sottoposti a un training durissimo in cui viene insegnato loro l’uso della magia, indispensabile per affrontare la missione che li attende. La lotta con l’Oscuro prosegue per anni, ma alla fine ne escono vincitori. Tutto il mondo a questo punto può tornare piano piano alla normalità… tutti tranne loro, soprattutto Sloane, che più dei compagni fatica a rimettersi in sesto. I segreti che nasconde non solo la tengono agganciata al passato ma la allontanano inevitabilmente dalle sole quattro persone al mondo in grado di capirla. Subito dopo la celebrazione del decimo anniversario della gloriosa vittoria sull’Oscuro che vede ancora una volta riuniti i cinque Prescelti, accade l’impensabile: uno di loro muore. E quando i restanti quattro si riuniscono per celebrarne il funerale, fanno una tremenda scoperta: hanno commesso il grave errore di sottovalutare l’Oscuro. Il suo obiettivo finale, infatti, è sempre stato molto più grande di quanto loro, il governo e persino la profezia avessero previsto, e questa volta resistergli potrebbe costare a Sloane e ai suoi compagni molto più di ciò che hanno ancora da dare…

Il mondo ha rischiato di finire: una potenza senza limiti, senza ostacoli, denominata l’Oscuro, ha ucciso, tramite eventi catastrofici, tolto vita, scarnificato corpi, dissolti nel vento. A lui si sono contrapposte cinque figure, cinque giovani, i Prescelti, selezionati attraverso la lettura e l’interpretazione di una profezia che richiedeva precisi criteri per la scelta di coloro che avrebbero posto fine al dominio di morte dell’Oscuro. Albie, Esther, Ines, Sloane e Matt, leader del gruppo, dopo essere stati prelevati e sottoposti ad un addestramento fisico e mentale durissimo, hanno combattuto, e hanno vinto. Il prezzo che hanno pagato è altissimo, però, anche se nessuno più sembra curarsene. Sono passati dieci anni da quei tragici eventi e se in questo lasso di tempo i cinque ragazzi sono cresciuti, condividendo il peso delle loro azioni, proprio quel peso sembra averli allontanati in modi sottili e difficili da comprendere e vedere persino a loro stessi. Nel gruppo, ci sono riconoscimenti che vanno al di là della parola, che nascono dal dolore che hanno condiviso, dal coraggio che hanno dovuto dimostrare; ognuno riesce ad avvicinare una parte dell’altro, e questo li rende capaci di funzionare bene come gruppo. Eppure, il non detto che emerge da frasi in sospeso, da gesti che richiamano ricordi, quello nessuno potrà restituirglielo. Nell’anniversario celebrato con un monumento nella città di Chicago, qualcosa sconvolgerà nuovamente le vita dei Prescelti e li porterà in un mondo dove la magia non solo è viva e presente, ma è anche estremamente pericolosa. A cosa e da chi sono stati addestrati davvero? Saranno pronti a rischiare di nuovo tutto per salvare i mondi?

Protagonista principale della storia è Sloane, dal carattere scontroso che emerge sia dai ricordi del suo passato, quando è stata selezionata da Bert, sia da momenti più contingenti: Sloane ha rifiutato la celebrità legata al suo ruolo di salvatrice del mondo, e rifugge i riflettori anche in modo aggressivo, non ammette intromissioni nella sua vita privata, e nel gruppo è forse l’unica a non aver in un certo modo monetizzato la fama. Da dieci anni ha una relazione con Matt, il Prescelto tra i Prescelti, emblema di calma e dal sorriso rassicurante. Sloane ha una personalità complicata: ha perso suo padre e suo fratello, quest’ultimo arruolato per sconfiggere l’Oscuro, e una madre che di fatto non si è mai preoccupata per lei, anzi Sloane ha vissuto come se la madre l’avesse venduta a Bert, ai Prescelti. Cova una profonda tensione, soffre di insonnia, ed è come se avesse accumulato tutto, troppo, e fosse da un momento all’altro pronta a scattare.

Aveva vissuto metà della sua vita a desiderare una cosa sola – salvare il mondo – e l’altra metà a desiderare di essere lasciata in pace, il che era quasi la stessa cosa che non desiderare proprio niente. Non sapeva che cosa significava desiderare qualcosa di intermedio tra quei due estremi. Non era neanche sicura di esserne capace.

Sloane teme di avere dentro di sé troppi segreti e una fame distruttiva che la ossessiona: il sottile tra bene e male è sottile quanto un capello, lei da che parte starebbe alla resa dei conti? Istintiva, abituata ad agire di pancia e a dare ascolto a quella connessione peculiare che sembra avere con la magia, verrà messa alla prova: i suoi amici si fideranno di lei? E lei sarà capace di accettare finalmente i propri desideri, anche se essi la spingono in luoghi ( e verso persone) impensabili?

Ognuno dei Prescelti ha dei punti di forza, delle caratteristiche su cui gli altri hanno fatto anche leva per sconfiggere l’Oscuro. Sloane e Albie hanno un rapporto particolare: sono stati gli unici ad essere rapiti dall’Oscuro ma mentre il ragazzo è stato torturato e ne ha riportato danni fisici evidenti, Sloane è stata prigioniera per una notte intera, notte che resta un mistero per gran parte del romanzo. Una notte che però ha inciso sul cuore e sulla personalità della ragazza: cosa è successo? Addestrati a ricercare ed usare artefatti magici, sono gli unici, in questo mondo, ad aver usato la magia: in particolare, Matt ha avuto accesso al Ramo d’oro, mentre Sloane è entrata in contatto con l’Ago di Koshei, artefatto magico potentissimo. Dire che Sloane ci sia entrata in contatto è usare un eufemismo … lei sente e percepisce la magia in un modo peculiare. Quando strane anomalie si verificano, proprio ora che Chicago sta provando a risanare le fratture derivanti dalla potenza dei Gorghi, qualcosa di nuovo e al tempo stesso antico sta per sconvolgere il mondo.

La svolta che il romanzo compie nella seconda parte è interessante e si inserisce bene all’interno della trama principale: ho apprezzato l’idea di magia che emerge, qualcosa di potente ma di instabile, che ancora non è del tutto chiaro. Legata all’intenzione, certo, al desiderio, ma anche connessa ad una sorta di talento, di eredità ancestrale, qualcosa che vale la pena di scoprire; la magia è incanalata attraverso dei sifoni, che permettono di guidarla ma possono anche rappresentare uno strumento di controllo. L’alone di segretezza che si percepisce dagli inserti tra i capitoli di documenti Top Secret, articoli di giornale, stralci di manuali, stuzzica il lettore che cercherà di ricomporre i pezzi dell’enigma, anche se il nodo centrale della questione è abbastanza prevedibile, così come qualche rivelazione sulle identità dei personaggi più misteriosi.

I personaggi appaiono travagliati e complessi, forse non tutti simpatici al primo impatto, e le loro relazioni interpersonali, decisamente complicate. Personaggi percepiti dal mondo come eroi, come salvatori, che però vivono passioni, debolezze, amori e fragilità come tutti, anzi, proprio in virtù di ciò che hanno dovuto sacrificare di se stessi, proprio per via delle loro cicatrici – pregresse, poiché i criteri per essere prescelti comprendevano anche lutti, e connesse alla lotta con l’Oscuro – fanno più fatica a coniugare emotività, intimità, e vita pubblica. Cosa vuol dire essere un Prescelto?

Un evento disastroso al seguito del quale due mondi sovrapposti entrano in contatto tra loro, venendosi così a creare due realtà, in una delle quali la magia esiste e viene studiata, controllata, modellata, ed e’ qualcosa di molto potente, qualcosa a cui un personaggio malvagio ambisce, una profezia che preannuncia la fine del mondo: questi gli elementi del nuovo romanzo di Veronica Roth, il cui stile è fluido e scorrevole; in alcuni punti, ho trovato atteggiamenti e comportamenti dei protagonisti, anagraficamente adulti, ancora immaturi e adolescenziali, forse perche’ troppo ancorati a quel periodo di vita che li ha resi famosi. Ho apprezzato molto la comparsa di Moz, un personaggio che mi ha colpita particolarmente: non sempre le cose sono lineari come appaiono e il limite tra verita’ e manipolazione della stessa a proprio vantaggio, qui, e’ molto labile. La Roth torna con una storia che mescola generi diversi, tra magia e multiverso.

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