Review Tour: La nona casa

Review Tour: La nona casa

Buongiorno, lettori! Oggi Review Tour dedicato al nuovo romanzo di Leigh Bardugo, La nona casa ( traduzione di Roberta Verde), edito da Mondadori, che ringrazio per avermi dato la possibilità di leggere il romanzo in anteprima. Il romanzo è in uscita il 5 maggio.

TRAMA

Galaxy “Alex” Stern è la matricola più atipica di tutta Yale. Cresciuta nei sobborghi di Los Angeles con una madre hippie, abbandona molto presto la scuola e, giovanissima, entra in un mondo fatto di fidanzati loschi e spacciatori, lavoretti senza futuro e di molto, molto peggio. A soli vent’anni, è l’unica superstite di un orribile e irrisolto omicidio multiplo. Ma è a questo punto che accade l’impensabile. Ancora costretta in un letto d’ospedale, le viene offerta una seconda possibilità: una borsa di studio a copertura totale per frequentare una delle università più prestigiose del mondo. Dov’è l’inganno? E perché proprio lei? Ancora alla ricerca di risposte, Alex arriva a New Haven con un compito ben preciso affidatole dai suoi misteriosi benefattori: monitorare le attività occulte delle società segrete che gravitano intorno a Yale. Le famose otto “tombe” senza finestre sono i luoghi dove si ritrovano ricchi e potenti, dai politici di alto rango ai grandi di Wall Street. E le loro attività occulte sono più sinistre e fuori dal comune di quanto qualunque mente, anche la più paranoica, possa immaginare. Fanno danni utilizzando la magia proibita. Resuscitano i morti. E, a volte, prendono di mira i vivi.

Galaxy “Alex” Stern sa bene che Yale non è il suo posto: tutto in lei urla quanto sia fuori luogo e fuori contesto, dall’aspetto esteriore, all’estraneità rispetto a poeti e scrittori, Alex proviene da un altro mondo, parla una lingua differente, eppure è lì. E ci deve restare. Perché Alex è una sopravvissuta, ed è stata scelta. Unica superstite ad un massacro avvenuto in un covo di tossici sbandati, come ha fatto a sopravvivere? Al suo risveglio, lo strano preside Sandow le propone una scappatoia, le offre una scelta, ma è davvero quello che le sta offrendo? Alex ha finalmente la possibilità di ricominciare davvero, lontana da quella California che l’ha vista crescere e sprofondare in un terribile baratro di vuoto e di scelte sbagliate; che Yale sia l’occasione per trovare risposte alle sue domande? Che Yale sia il posto in cui sentirsi se stessa? In realtà, quello che la giovane Alex scoprirà a sue spese, è che il male si nasconde in posti impensabili. Chiamata a diventare la nuova Dante di una società segreta creata per monitorare le attività delle altre società, Alex, con la preziosa guida del suo Virgilio alias Darlington, si renderà conto che i suoi fantasmi esistono, sono reali, che il Velo tra mondi è sottile e può essere squarciato … in entrambe le direzioni. La Lethe, ovvero la Nona Casa, ha il compito di dipanare i misteri che circondano e che attraversano il Velo; deve sorvegliare anche l’attività delle altre case, le Antiche Otto, le uniche ad essere rimaste in possesso di poteri magici.

La magia è potente quanto terribile, richiede sangue e sacrifici, e governa letteralmente il mondo, determinando fallimenti o successi di imprese e persone. La magia della Lethe è legata a formule, incantesimi e oggetti, a differenza di quella delle altre case che, ognuna con le proprie risorse e peculiarità, ha un impatto maggiore sulla realtà, essendo connessa con forze oscure. Cosa possono fare le altre società? Prevedere il futuro, alterare la materia, contattare i morti.

La magia che gli era stata promessa si trovava in fondo agli armadi, sotto i ponti, dietro gli specchi. Era pericolosa e affascinante e non cercava di intrattenere.

Quando una giovane ragazza, estranea all’ambiente studentesco in apparenza, verrà trovata massacrata proprio a Yale, Alex, rimasta senza la sua guida, dovrà decidere cosa fare. Approfittare della seconda chance che Sandow le ha dato e fingere di non vedere, oppure indagare, a suo rischio e pericolo, con la possibilità di scoprire verità che potrebbero scardinare la Lethe stessa e le altre società?

Probabilmente, la scelta dell’autrice di gestire la narrazione spostando il punto di osservazione tra il passato di Alex, accenni al passato di Darlington, ed il presente, ha reso la lettura meno scorrevole , in alcuni punti.

L’idea è originale, l’ambientazione è cupa al punto giusto, e i personaggi hanno sicuramente una loro discreta personalità: sagaci, ironici, intelligenti, impulsivi, ognuno di loro risulta ben tratteggiato ed interagisce in maniera interessante con gli altri. Eppure, il ritmo risulta a tratti pesante, e ho dovuto rileggere piu’ volte alcuni passaggi per capire i soggetti dell’azione in corso.

C’è qualcosa di innaturale nel tessuto stesso di New Haven? Nella pietra che hanno usato per innalzare i suoi edifici? Nei fiumi a cui si abbeverano i suoi grandi olmi? 

Ho apprezzato i personaggi di Dawes, Oculus della Lethe, e di Turner, detective e Centurione della società. Alex è sicuramente la protagonista indiscussa della storia, e appare un personaggio complesso ed in evoluzione, una giovane donna alla ricerca di se stessa. Alex è consapevole dei suoi limiti e del suo passato, e in alcuni punti la sofferenza derivante dal peso delle conseguenze delle sue scelte si è fatta sentire. Mi ha fornito spunti su cui riflettere, e probabilmente gran parte delle sue azioni, dei suoi pensieri, da quando arriva a Yale a quando deve fronteggiare l’assenza di Darlington, possono essere interpretati in questo senso: Alex è una ragazza che ha sbagliato, una ragazza diversa in un modo così profondo da risultare incomprensibile persino a se stessa. La sua diversità l’ha portata sempre più all’ isolamento e l’ isolamento ha portato allo sbando, alla perdita della rotta. Sarebbe troppo facile per Alex dare la colpa al mondo, agli altri, alla madre particolare che ha avuto. E di Alex non si può certo dire che sia un personaggio facile.

La seconda possibilità che le viene fornita sembra quasi essere un “gioco” del destino perché si tinge di misteri, di una magia che non brilla ma spaventa. Avrebbe dovuto essere la sua occasione di riscatto … e si sta rivelando di una complessità inaudita. Alex si sta mettendo in discussione, sta mettendo in dubbio le sue percezioni, sta provando ad aprirsi davvero, forse per la prima volta. E si ritrova di fronte alla magia che si lega alla morte. Svestire i nuovi panni appena indossati e tornare ad essere la vecchia Alex, cosa provocherà?

“Noi siamo i pastori.”

Ma chi avrebbe protetto loro dai lupi?

Il suo rapporto con il mondo dei morti, dei fantasmi, è uno dei temi che mi ha maggiormente affascinato in questo romanzo: Alex fa l’equilibrista su un confine sottile fatto di nebbia, labile. Vita e morte sono le due facce di una stessa medaglia e la protagonista parrebbe essere l’unica ad avere la possibilità di comunicare senza aiuti esterni e dolorosi con un aldilà’ complesso e pieno di presenze ancora misteriose. 

Alex scoprirà come scendere a compromessi col suo dono senza lasciarsene sopraffare come le era accaduto da piccola ma imparerà, anche, che esiste molto altro e che esistono cose peggiori della morte. Ad Alex viene chiesto di studiare, di integrarsi ma viene di fatto lanciata in quella che sembra una guerra occulta, senza alcuna protezione: perché? Alex, nonostante il suo passato, saprà fare la cosa giusta? 

Al termine della lettura, mi sono rimasti diversi dubbi in merito alla gestione della nascita e della creazione dell’aspetto magico, che spero verranno chiariti nei prossimi volumi della storia. Il romanzo comincia con un ritmo lento, introducendo il lettore alle due Yale, quella visibile e quella nascosta; esiste un mondo segreto e fascinoso che vive parallelamente all’altro. Qualcuno vuole scoprirlo, qualcuno ne è terrorizzato, qualcuno vuole approfittarne per scopi personali. L’autrice ci guida in una storia che parla di sangue e morti, di scomparse e vendette, in cui nessuno appare per quello che è realmente e anche un personaggio dato per perdente, può rivelarsi eroe.

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