Le vite dei santi
Buongiorno, lettori! Esce oggi Le vite dei santi, di Leigh Bardugo (traduzione di Roberta Verde), edito da Mondadori.
Direttamente dalle mani di Alina Starkov alle vostre, la riproduzione fedele della Istorii Sankt’ya , per permettervi di entrare nelle pieghe più profonde dell’amatissimo universo creato da Leigh Bardugo. Una raccolta di storie che raccontano le vite, i martirii e i miracoli dei Santi a voi più familiari, come Sankta Lizabeta delle Rose o Sankt Ilya in Catene, ma anche le vicende più strane e meno conosciute, come quelle di Sankta Ursula, Sankta Maradi e del Santo senza Stelle. Una collezione resa ancora più preziosa dalle tavole a colori che accompagnano ogni storia.
Le vite dei Santi è un volume che tutti gli amanti del Grishaverse non potranno che trovare perfetto: le storie dei Santi raccontati, conosciuti o meno noti al pubblico della saga, hanno lo stile e raccolgono le atmosfere tipiche dell’autrice. Inoltre, l’edizione è un vero e proprio gioiello corredato di illustrazioni stupende che rendono ancora più vivide le storie.
Dalle storie di persone comuni capaci di atti di estremo coraggio e di donarsi totalmente agli altri, di ergersi come ultima difesa contro re avidi e tirannici, assetati di potere e conquiste, alla storia di sei soldati che soli restano a pregare qualcosa di divino (i Santi) che sembrano aver abbandonato tutti in battaglia: sono racconti intrisi di credenze, di magia, che ci offrono uno sguardo sul mondo e sul popolo. Sono racconti simbolici e metaforici che sottendono questioni di più ampio respiro: il mondo degli adulti contro quello dei bambini, il bene superiore, la condizione delle donne per le quali il matrimonio sembra l’unica possibilità, la generosità, il coraggio contrapposto alla codardia di un gruppo di saggi che preferisce ignorare le giuste preghiere di una ragazza che ha visto l’esercito e la morte imminente e poi non fa nulla per proteggere la loro eroina, costretta a morire tra rose e api.
Le storie arrivano da luoghi diversi di Ravka : Novyi Zem, Fjerda, Shu Han,Ketterdam, Kerch, villaggi e accampamenti, dal mare al ghiaccio, diversi per cultura e tradizioni; ogni storia contiene una morale e il Santo o la Sankta protagonista incarnano poi l’insegnamento nascosto tra le parole della storia diventando patroni ad esempio di chi è lontano da casa, come Sankta Marya della Roccia, lei che con le sue timide manine ha salvato il suo popolo dalla caduta di un tunnel, o come Sankt Emerens, patrono dei birrai, un ragazzino così devoto e pio da provare a svegliare tutto il paese ubriaco dopo una festa per rivolgere le preghiere ai Santi e lasciato a morire dal desiderio di quei stessi compaesani di un ballo, una birra d’orzo; o come Sankt Petyr che si immola e affronta il terribile demone del lago e diviene protettore degli arcieri. Alcune storie ci vengono presentate come dimenticate da tempo ma non per questo sono meno importanti, anzi. Ci sono storie d’amore, di veleni e di magia, di sete di paura e vendetta, di tradimenti e ingiustizie, di forza d’animo e volontà ferree; protagonisti sono nobili e persone del popolo, uomini e donne, bambini e comunità intere, re e architetti, capri espiatori costretti a morire per placare i terrori del popolo, guaritori e guariti ingrati, fede e demoni. Troviamo anche Sankta Alina, patrona degli orfani e delle persone con talenti nascosti, invocata da un’orfana come lei, indomita e capace di ribellarsi alla donna che dovrebbe prendersi cura di lei e degli altri orfani ma in realtà non lo fa; e il Santo Senza Stelle, patrono di chi cerca la salvezza nell’oscurità, da qualcuno venerato e da altri maledetto per aver espanso la Faglia.
Storie di oscurità, di crudeltà, di invidia e rancore, storie di devozione e purezza d’animo.
«Puoi scegliere la fede o puoi scegliere la paura. Ma solo una delle due ti darà ciò che desideri.»
-copia per la recensione fornita da Mondadori