Magellano. Il primo viaggio intorno al mondo.

Magellano. Il primo viaggio intorno al mondo.

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo di Magellano. Il primo viaggio intorno al mondo, scritto da David Salomoni ed edito da Editori LaTerza, che ringrazio per la copia.


Nell’agosto del 1519 cinque navi partirono dal porto di Siviglia. Erano tutte parte di una spedizione patrocinata e sostenuta dall’imperatore Carlo V. Alla loro guida si trovava un ammiraglio portoghese allontanato dal suo paese con disonore e che si era messo al servizio della Corona spagnola in cerca di riscatto. L’obiettivo del viaggio era dimostrare che le Isole Molucche, allora famose perché produttrici di spezie, appartenevano alla Spagna e non al Portogallo secondo le regole del trattato di Tordesillas che aveva diviso il pianeta tra questi due imperi. Nei tre anni seguenti queste imbarcazioni e questi uomini affronteranno battaglie, ammutinamenti, naufragi, tradimenti. Solcheranno mari mai affrontati prima dagli europei, entreranno in contatto con popoli e culture sconosciute, dai patagoni della Terra del Fuoco agli abitanti della Polinesia. Insomma, affronteranno una delle più grandi imprese della storia dell’uomo. Un’avventura che si concluderà con il loro ritorno e con la diffusione del racconto di viaggio del vicentino Antonio Pigafetta.


Il volume di Salomoni non si riduce alla biografia di Ferdinando Magellano, ma, attraverso un’accurata e dettagliata contestualizzazione storico – politica, fornisce una prospettiva su quell’evento eccezionale che divenne il viaggio iniziato da Magellano, e concluso da Elcano: la prima circumnavigazione del mondo. Uno degli aspetti che rende il volume decisamente interessante e fruibile è il respiro ampio che l’autore riesce a dare alla sua narrazione, non mera cronaca di fatto; infatti, vengono sottolineati l’aspetto collettivo dell’impresa, le personalità umane e le differenze sociali tra i membri dell’equipaggio. Prima di arrivare al 20 settembre 1519, nella baia di Sanlúcar de Barrameda, l’autore fa doverose e necessarie premesse per comprendere lo stato dell’arte in merito alla navigazione e per capire gli assetti geopolitici soprattutto della Spagna e del Portogallo, acerrime nemiche per terra e per mare. La rivalità tra queste due monarchie si rifletterà, e anzi sarà determinante, anche nel viaggio di Magellano: al momento, saranno le uniche potenze a contendersi il dominio dei mari, con tutto ciò che ne conseguirà a livello economico e di prestigio. Le esplorazioni oceaniche rappresentavano sia un modo per stabilire una sorta di primato rispetto ai rivali ma anche la possibilità di aprire nuove rotte commerciali, soprattutto per quanto riguardava il commercio delle spezie, sia erano viste come opportunità per diffondere il cristianesimo. Chiaramente, l’arrivo in Oriente degli europei aveva come sottofondo l’aggirare le rotte commerciali controllate dalle potenze islamiche; inoltre, la recente scoperta di Colombo poneva nuovi interrogativi circa le direzioni espansionistiche tra Spagna e Portogallo destinate a contendersi il monopolio del mondo allora conosciuto. Fu così che pervennero nel 1494 al Trattato di Tordesillas con il quale la sfera terrestre venne divisa in due parti uguali: la linea di demarcazione era posta nell’Atlantico, da polo artico ad antartico. Alla Spagna spettava l’emisfero occidentale, al Portogallo quello orientale.

Prima di avere l’appoggio del re spagnolo e partire con la sua armada composta da cinque navi, Magellano aveva provato a sostenere la sua causa con il re lusitano con il quale, però, c’erano state incomprensioni e attriti che spinsero Ferdinando a cercare altrove sostegno per la sua spedizione. Sostenuto dalle lettere dell’amico Francisco Serrão, partito qualche anno prima con un’altra nota spedizione e rimasto poi a vivere a Ternate, Magellano si convince che le famigerate isole Molucche, paradiso di spezie, si trovassero nella metà spagnola del mondo e quindi perché non tentare l’impresa? L’idea è allettante , Magellano lascia moglie incinta del secondogenito e il piccolo Rodrigo e con la sua flotta si avventura per un viaggio che cambierà non solo il suo destino e quello dell’equipaggio ma il destino dell’intero mondo. Con sorti variegate, la flotta composta dalla Trinidad, San Antonio, Victoria, Santiago e Concepción attraverserà i mari, incontrerà popoli nativi, ingaggerà lotte, metterà gli occhi su qualcosa per la prima volta nella storia. Tra naufragi, tempeste e bonacce, l’autore ci guida in un viaggio incredibile, laddove possibile raccontato con le testimonianze dell’epoca, seppure coloro che tornarono non fornirono resoconti omogenei soprattutto in merito alla figura di Magellano che si rivelò un leader sospettoso, paranoico, poco incline a condividere con il suo variegato equipaggio rotte e ipotesi, fino a mostrare tratti di misticismo. La morte di Magellano in uno scontro con i locali nelle Filippine testimonia anche una delle idee dell’epoca, ovvero la superiorità degli uomini europei sulle popolazioni native che vennero ripetutamente sottovalutate quando non schiavizzate e brutalizzate; Magellano pagherà tale pregiudizio con la vita ma a seguirlo nel ruolo di capitano generale ci sarà Elcano che, di fatto, compirà il primo viaggio intorno al mondo. Dei 237 membri dell’equipaggio salpati, solo 18 faranno ritorno, tra suicidi, morti, naufragi, diserzioni. Un viaggio teso tra la meraviglia delle scoperte e le malattie, le lotte intestine, gli ammutinamenti, le brutalità verso le popolazioni incontrate, come si evince dalla Relazione del vicentino Antonio Pigafetta, una delle voci cui l’autore fa riferimento per narrarci di questo incredibile viaggio.

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