Una storia di stregoneria
Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del romanzo Una storia di stregoneria, scritto da Chris Colfer (traduzione di Tommaso Varvello), illustrazioni di Brandon Dorman, ed edito da Rizzoli che ringrazio per la copia. Ringrazio anche Claudia Fachinetti per questa collaborazione.
Brystal e i suoi amici hanno salvato i regni dalla minaccia della Regina dei Ghiacci e sono riusciti a far accettare la comunità magica in tutto il mondo. Potrebbero finalmente concedersi di festeggiare, ma quando una strega misteriosa dal nome di Lady Mara arriva all’accademia, tutto cambia all’improvviso. Lady Mara comincia a reclutare fate per la sua scuola di stregoneria rivale, con intenzioni tutt’altro che benevole… Molto presto l’amica di Brystal, Lucy, rimane intrappolata in un complotto oscuro che minaccia di sterminare l’umanità. In giro per il mondo, la pace faticosamente acquisita sta per sgretolarsi e la rabbia per la legalizzazione della magia si sta diffondendo di nuovo in tutti i regni a causa delle menzogne diffuse da un pericoloso clan, noto come la Fratellanza Virtuosa. L’obiettivo è chiaro: sterminare ogni forma di vita magica, a cominciare da Brystal… Età di lettura: da 10 anni
Proprio come il tempo, anche le persone passano di stagione in stagione. Attraversiamo tutti periodi di pioggia e di sole, ma non possiamo permettere che un inverno particolarmente difficile distrugga la nostra fiducia nella primavera, altrimenti rimarremmo per sempre bloccati sotto la neve.
Dopo aver salvato il loro mondo dalla Regina dei Ghiacci, la cui vera essenza ed identità è nota solo a Brystal, ritroviamo Celestina, Arancina, Smeraldina, Zafferano, Lucy e ovviamente Brystal stessa – divenuta la nuova Fata Madrina, alle prese con nuovi compiti e responsabilità: la magia è finalmente accettata e riconosciuta da tutti, il mondo intero brama a gran voce gli interventi della loro benamata Fata Madrina, e l’accademia di Madame Tempofiero è diventato un luogo simbolo del nuovo status, accogliendo membri e ampliando la sua portentosa architettura. Tutto dovrebbe girare per il verso giusto, apparentemente, ma la nostra protagonista, Brystal di quindici anni, non riesce proprio a godere del momento positivo a causa di intrusivi pensieri cupi, nefasti e negativi. Il suo umore vacilla: è proprio sicura di aver sistemato le cose? E se gli umani dovessero da un giorno all’altro tornare ad odiare le creature? Sta facendo abbastanza o è diretta come un treno in corsa verso il fallimento dei suoi sogni con l’aggravante peso di aver coinvolto altre persone? Brystal pensa a questo e a molto altro mentre tenta con i suoi amici di salvare la Diga dell’Ovest, acclamata come una star, incredibilmente: queste ovazioni quanto dureranno? Si chiede. Sempre più provata psicologicamente da questi pensieri foschi, essi si riflettono anche sul suo modo di relazionarsi agli altri portandola a contrasti con i suoi amici, soprattutto con Lucy. Le due sono ai ferri corti, ormai e l’arrivo in accademia di una misteriosa strega non farà che peggiorare le cose.
Brystal non trova pace fino a quando al matrimonio del fratello conosce lui, un Principe bellissimo, Settimo, con cui condivide passioni e stati d’animo: sembra proprio che il destino, in questo periodo così nero, abbia voluto allietarla con questa conoscenza che porta colore e sorrisi nella vita spenta di Brystal. I due, però, scopriranno ben presto che qualcosa sta tramando nell’ombra: la Fratellanza Virtuosa dopo secoli di silenzio è tornata, decisa più che mai a porre fine alla magia, eliminando le creature. Armati di frecce capaci di penetrare la magia e di fare del male, hanno un obiettivo preciso: uccidere la Fata Madrina. Come può Brystal contrapporsi a questo piano?
Sempre più sola e chiusa in se stessa, Brystal vive un momento di sconforto; ma in questo volume c’è un’altra voce che si fa sentire ed è quella di Lucy. La ragazza viene tentata dalla stregoneria anche solo per vendicarsi del litigio avuto con la migliore amica; nella scuola di Lady Mara, però, oltre a conoscere altre ragazze e il vero volto della stregoneria, verrà a sapere di un complotto terribile ai danni del mondo intero e che ha come fulcro proprio la sua amica.
Manipolate entrambe, Brystal e Lucy devono capire come riappropriarsi delle proprie emozioni che le hanno rese facili prede da personaggi subdoli e senza scrupoli, anche se nei capitoli finali, almeno per uno di questi personaggi diciamo cattivi, verranno chiarite motivazioni e scopi. La forza più grande che hanno le due amiche nasce proprio dall’amore capace di contrastare l’odio e la rabbia, dalla speranza che hanno dato al mondo intero, da quelle persone che Brystal ha salvato anche senza volerlo e che ora contano su di lei, sulla Fata Madrina capace di sconfiggere il male e di creare un mondo in cui non avere paura di dimostrare ciò che si è.
Come il primo romanzo, anche questo volume è intriso di messaggi positivi: dall’importanza dell’amicizia all’accettazione del diverso, fuori ma anche in noi stessi. Accettare le parti di sé con cui si è in conflitto, accettare il cambiamento che passa anche attraverso le delusioni e le perdite fa parte del processo di crescita. Mi è piaciuto molto un passaggio in cui Brystal chiede aiuto alla sua mentore Madame Tempofiero la quale la fa riflettere sull’importanza di aprirsi quando si hanno problemi. Parlare, costruire una rete di contatti, di fiducia, è fondamentale per non sentirsi soli e attirati verso un baratro emotivo.
Non so se riuscirà a risolvere i tuoi problemi, ma potrei aiutarti a trovare modi nuovi per affrontarli.
Credo che attraverso le parole di Madame Tempofiero l’autore abbia lanciato ( come fa in tutto il romanzo) un grande e importante messaggio rivolto ai lettori (giovani e non): parlare con gli altri aiuta ad avere un nuovo punto di vista, forse non risolutivo ma utile a trovare modi nuovi per affrontare le paure e i dubbi. Circondarsi di “arte e bellezza“, di persone positive, ma quando e se non basta, chiedere aiuto, non lasciarsi sopraffare dall’orgoglio: “ma nessuno può trovare le risposte se è troppo spaventato per porre le domande“.
Bisogna superare le proprie paure, come Brystal, accettare quelle qualità che prima nascondeva e di cui aveva vergogna, e che ora l’hanno resa riconoscibile, più forte e più matura. Certo, non è un processo facile né rapido: Brystal cade, cede allo sconforto, all’angoscia che quei pensieri possano rappresentare la verità, ma poi si rialza. Ha qualcosa per cui combattere: i suoi amici, fedeli alleati con i quali si può anche avere vedute divergenti ma che ci saranno sempre nel momento del bisogno; un nemico oscuro e antico che vuole distruggere la speranza per il futuro; un mondo fatto di diversità da proteggere e aiutare ad emergere affinché tutti trovino la propria dimensione. E si sentano liberi di esprimere la propria voce. Con un linguaggio e uno stile semplice e diretto, l’autore si riconferma capace di creare un mondo dove il fantastico serve per parlare del reale.