Enola Holmes – Il caso del bouquet misterioso

Enola Holmes – Il caso del bouquet misterioso

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del terzo volume della serie dedicata ad Enola Holmes: “Il caso del bouquet misterioso”, scritto da Nancy Springer (traduzione di Sara Mazzucchi), edito da DeA Planeta Libri che ringrazio per la copia.


Fiori bianchi, fiori rossi: un bouquet di indizi e di inganni recapitato senza mittente segna l’inizio di un nuovo mistero… niente paura, sta per arrivare Enola Holmes. Quando il dottor Watson svanisce senza lasciare alcuna traccia, Enola Holmes, che ancora si nasconde dai fratelli, crede che sia una messinscena orchestrata da Sherlock e Mycroft per farla uscire allo scoperto. Enola sa che pur di ritrovarla, rinchiuderla in collegio e non averla più tra i piedi, Sherlock saprebbe usare perfino il proprio migliore amico come esca. Per questo Enola è più determinata che mai a non farsi coinvolgere. Almeno fino a quando in casa Watson non viene recapitato un bouquet composto unicamente da fiori che simboleggiano… la morte. Fiori bianchi, fiori rossi. Il mittente è anonimo, il messaggio è chiaro. Il dottor John Watson è in pericolo. E forse è già troppo tardi… Questa volta non c’è spazio per i litigi dei fratelli Holmes: se vogliono salvare il braccio destro di Sherlock, devono trovare il modo di collaborare e dar retta all’investigatrice più furba della famiglia. Tra nuove identità e messaggi in codice, continuano le avventure di Enola, un’eroina intelligente e caparbia, capace di farla sotto il naso dello stesso Sherlock Holmes. Età di lettura: da 12 anni.


E’ il marzo del 1889 ed Enola è più sola che mai; la sua identità come Ivy Meshle sembra essere stata scoperta da uno dei due fratelli maggiori della ragazza, Sherlock, che è così costretta, per poter anche solo pensare di provare a vivere la sua vita come vuole, a trovarsi un nome nuovo, una nuova identità. Impresa non da poco e tutt’altro che facile: non è solo l’idea di trovare un nome che non venga subito scoperto dagli altri Holmes, ma è anche la direzione stessa della vita di Enola che deve scegliere. Chi è ora? Che cosa vuole essere? I pensieri e le emozioni di Enola sono un groviglio di solitudine e inquietudine: anela all’affetto materno, quasi disperatamente, ma al tempo stesso vuole la sua indipendenza, cosa che non potrebbe mai raggiungere se tornasse sotto il giogo dei fratelli maggiori, ancorati ad una rigida morale tipica dell’epoca. La madre, per Enola, incarna il modello di autonomia che la ragazza desidererebbe per sé, eppure, proprio quell’indole alla ribellione l’ha portata a perseguire i propri personali sogni e progetti, lasciando di fatto Enola da sola. E’ un argomento delicato, per la ragazza, e come sempre mi ha lasciato diverse riflessioni personali al termine della lettura, in merito al rapporto madre – figlia e al percorso che Enola compie, tutto da sola. Una ragazza che non si arrende, anzi, si getta a capofitto nella corsa al suo sogno.

In questo terzo volume, Enola si mette sulle tracce del dottor Watson, celebre medico e amico fidato (forse il solo) di Sherlock, sparito in circostanze misteriose: ha lasciato persino la borsa da medico, da cui è di fatto inseparabile. Cosa gli è successo? Enola è decisa ad indagare ma per farlo ha bisogno di una nuova identità che le permetta di nascondersi in bella vista; saranno proprio i severi giudizi estetici dei fratelli a fornirle l’occasione giusta per il travestimento perfetto. Se loro cercano qualcuno con le sembianze di Enola, considerata poco bella, lei diventerà l’opposto: una bellissima giovane donna, Viola Eternois, pronta a presentarsi dalla gentile e dolce moglie del dottor Watson per scoprire cosa sia successo. Nella casa del dottore, riuscendo fortuitamente a nascondersi anche sotto al naso di Sherlock – vittima di stereotipi e pregiudizi – la ragazza scopre uno strano bouquet: da amante dei fiori e del loro linguaggio, legge un avvertimento e, carica di sospetti, inizia la sua ricerca che la porterà non solo a risolvere brillantemente il caso ma anche a ricevere un inaspettato elogio dai suoi fratelli.

Come sempre, Londra fa da cornice e sfondo alla storia: è una città dove la divisione sociale si riflette nella divisione tra quartieri e dove l’appartenenza ad un determinato ceto sociale è deducibile dall’aspetto esteriore delle persone; Enola si renderà conto sulla sua pelle di quanto la bellezza apra certe porte e agevoli la riuscita di alcune sue azioni. Questo atteggiamento, soprattutto negli uomini, non la lusinga, anzi, la indispone ulteriormente: lei, che non si ferma alle apparenze, non può proprio accettare una cosa simile. E saranno proprio le apparenze, il bisogno di mascherarsi, che la porteranno in uno strano negozio, la cui padrona appare ancora più misteriosa ed enigmatica. Che ci sia un collegamento con il caso di Watson? Solo Enola può scoprirlo, mettendo anche a repentaglio la propria vita.

Un terzo volume che parla di vendetta, di follia mentale e di famiglia, di risentimento e dolori antichi, di ripicche e gelosie: la giovane Enola si dimostra ancora una volta un’eroina determinata a non cadere vittima degli stereotipi dell’epoca; artefice del proprio destino, si rammarica, tuttavia, com’è giusto che sia, per la sua condizione. Perché perseguire il proprio desiderio deve significare essere sola? Forse, però, una frase di Sherlock mi lascia ben sperare per le prossime avventure di Enola … chissà! Con un linguaggio semplice e diretto, l’autrice coinvolge il lettore nelle indagini di Enola con domande e indovinelli da svelare, tutto amplificato dalla narrazione in prima persona di Enola.

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