Review Tour: Sorcery of thorns
Buongiorno, lettori! Oggi Review Party dedicato al romanzo Sorcery of thorns, scritto da Margaret Rogerson (traduzione di Valentina Daniele) ed edito da Mondadori nella collana Oscar Fantastica. Ringrazio la Casa Editrice per questa lettura.
Trovatella allevata in una delle Grandi Biblioteche di Austermeer, è cresciuta in mezzo agli strumenti della stregoneria: grimori magici che sussurrano e sferragliano catene. Se provocati, si trasformano in mostri inquietanti di cuoio e di inchiostro. Ciò cui Elisabeth ambisce è diventare una guardiana, incaricata di proteggere il regno dalle minacce della magia. Il suo disperato tentativo di impedire l’atto di sabotaggio che libera il grimorio più pericoloso della biblioteca finisce per ritorcersi contro di lei: ritenuta coinvolta nel crimine, viene condotta nella capitale, in attesa di interrogatorio. L’unica persona su cui può fare affidamento è il suo nemico di sempre, il Magister Nathaniel Thorn, con il suo misterioso servitore; ma tutto sembra intrappolarla in una congiura secolare, che potrebbe radere al suolo non solo le Grandi Biblioteche, ma anche il mondo intero. A mano a mano che la sua alleanza con Nathaniel si rafforza, Elisabeth inizia a mettere in discussione tutto quello che le hanno insegnato sui maghi, sulle biblioteche che ama così tanto, e soprattutto su se stessa. Perché Elisabeth ha un potere che non avrebbe mai sospettato, e un destino che non avrebbe mai potuto immaginare.
Elisabeth è una giovane orfana, cresciuta in una delle Grandi Biblioteche del mondo di Austermeer, quella di Summershall. Più alta rispetto alla media delle sue coetanee, Elisabeth è una “minaccia” per la sua tenera goffaggine che la portano, insieme alla fidata amica Katrien, a mettersi spesso nei guai; il suo sogno è quello di diventare una guardiana, lei che, unico caso da cui si ha memoria, è letteralmente cresciuta all’interno di questo luogo magico e affascinante che è la Grande Biblioteca. I libri sono tutto il suo mondo, e sono creature reali, tangibili, con le loro personalità. I grimori, in particolare, necessitano di cure e attenzioni specifiche, ed è proprio a questo che servono i guardiani: “I guardiani proteggevano sia i grimori dal mondo, sia il mondo dai grimori”; divisi per classe, alcuni grimori contengono magie e incantesimi pericolosi che necessitano quindi un isolamento dei volumi. Ammetto che questo è uno degli aspetti che più mi ha affascinato di questo romanzo: i libri hanno una loro essenza, possono decidere come comportarsi, ed Elisabeth è una delle poche persone ad essere entrata, non si sa bene come, in una sorta di empatia con loro. La ragazza riesce a percepire il modo giusto con cui trattarli e i libri la ripagano aprendosi per lei: un rapporto unico che, da amante dei libri, non ho potuto che apprezzare!
I fondamenti sui cui si basa il mondo di questa ragazza derivano dagli insegnamenti dei suoi superiori e dalle sue innumerevoli letture: non ha praticamente esperienza del mondo reale al di fuori del piccolo paese in cui vive e della sua ristretta cerchia di amici. Ma ad Elisabeth non solo basta, sembra non essersi posta domande inerenti tutto ciò che c’è fuori, prendendo per buono ciò che ha appreso: la magia è qualcosa di negativo, qualcosa da cui i guardiani devono stare in guardia, giurando anzi di non venire mai in contatto con essa, pena severe punizioni. Questo non le impedisce di nascondersi con l’amica Katrien quando le due hanno l’occasione di vedere di persona non solo un mago ma, addirittura, un magister. L’incontro tra Elisabeth e il mago è divertente e smonta parte delle teorie della ragazza ma quello che nessuno può prevedere è il seguito che avrà …
Una notte, svegliata improvvisamente, Elisabeth scopre qualcosa di terribile, un crimine indicibile, e la liberazione di un potente grimorio ( trasformatosi in Malefict) che potrebbe raggiungere il villaggio e colpire degli innocenti: coraggiosa e determinata, la protagonista non esista a dimostrare sangue freddo e a mettere a repentaglio la sua vita pur di rispettare il motto dei guardiani … “Dovere fino alla morte”. Tuttavia, le sue gesta non saranno considerate eroiche, anzi: vista come una traditrice, la ragazza viene spedita a Brassbridge per essere giudicata dal Cancelliere e affidata proprio a quel giovane e affascinante mago già conosciuto, Nathaniel Thorn. Inizia così per Elisabeth un’avventura incredibile, che la porterà a scardinare tutte le sue certezze; tra tradimenti, segreti, demoni domestici fuori dal comune, la nostra eroina si metterà in discussione e crescerà.
Elisabeth è una protagonista che mi è piaciuta: la sua ingenuità nei confronti della vita non le impedisce di essere curiosa, determinata, e anche un pò impulsiva; anche se è stata cresciuta in un certo modo, non esita ad andare contro le sue credenze per salvare le vite degli innocenti, anzi. Il suo rapporto con la magia cambia con l’approfondirsi della sua conoscenza dei due personaggi maschili: Nathaniel e Silas, vere rivelazioni della storia, per me! Nathaniel è l’ultimo di una dinastia potente di maghi, è tormentato da ciò che ha vissuto la sua famiglia e tremendamente spaventato dall’idea che chi gli si avvicina possa farsi male; il suo rapporto con il demone Silas – necessario come per tutti i maghi per poter attingere alla magia dell’Altromondo – è complesso, intenso. Elisabeth stessa, dopo un’iniziale diffidenza, imparerà a convivere con questi aspetti: fondamentalmente, lei dovrà capire che il confine tra bene e male è spesso sfumato, non granitico come lei vorrebbe. Coinvolta nelle trame di un cattivo abbastanza prevedibile, Elisabeth dovrà sfruttare le sue conoscenze e le sue peculiari attitudini con i libri per cercare di impedire l’attuazione del piano.
Ammetto che avrei voluto vedere più approfondita la visione di questo mondo affascinante, soprattutto avrei voluto scoprire meglio le Grandi Biblioteche e l’Altromondo, ma nel complesso la scrittura dell’autrice mi ha coinvolta; il romanzo è scorrevole, con scene d’azione, evocazioni, amicizie profonde, e uno spazio anche per il lato romantico dei protagonisti. Il finale mi ha ovviamente sollecitato domande: cosa è successo, davvero?