Romulus Libro II: La Regina delle battaglie

Romulus Libro II: La Regina delle battaglie

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del romanzo La Regina delle battaglie, secondo volume della trilogia Romulus, scritto da Luca Azzolini ed edito da HarperCollins, che ringrazio per la copia.


Lazio, Terre dei Trenta. VIII secolo a. C. Sull’antico trono dei re di Alba Longa, siede un nuovo e feroce sovrano, Amulius. È un re astuto e sanguinario: il re che era stato promesso. I grandi signori della Lega Albana hanno visto tornare la pioggia che ha lavato via, nel dolore e nel sangue, il ricordo della terribile siccità che per mesi ha minato l’unità dei popoli latini. La pace ritrovata, però, non è che una terribile menzogna. Venti di guerra soffiano sulle Terre dei Trenta e gli Dei mormorano inquieti. Lo sguardo di Ilia, la giovane vestale rinnegata, è arso da un fuoco nero. Il fuoco del Dio Marte, il Signore delle Battaglie, che le ha sussurrato al cuore un’oscura parola, affilata come una lama: vendetta! Altrove, in uno sconfinato bosco ai confini di Velia, sul Tevere, due giovani stremati dalla vita – l’orfano Wiros e il legittimo erede al trono Yemos – sopravvivono come fuggiaschi, cercando di sfuggire l’ombra di una crudele nemica. È una creatura che veste le spoglie di una lupa gigantesca e corre in mezzo alla selva. Con lei c’è un popolo feroce costretto all’esilio, che venera Rumia, la Madre dei Lupi. Si fanno chiamare Ruminales. Sono demoni, silvani, fauni? Nessuno sa dirlo, perché nessuno è mai vissuto abbastanza per poterlo raccontare, ma bramano una cosa soltanto… La carne dei nemici vinti. E mentre gli uomini cercano la gloria in terra, gli Dei si stanno già preparando al più selvaggio fra gli scontri. Una battaglia immane. La regina di tutte le battaglie. Con La regina delle battaglie prosegue la grande trilogia storica che riscrive le origini di Roma. In contemporanea con la serie evento di Matteo Rovere in onda su Sky, nel secondo volume della saga scritta con maestria da Luca Azzolini ritroviamo i protagonisti del primo libro, nel loro percorso fatto di intrighi, tradimenti, atti di viltà e di coraggio, che li porterà a scrivere una delle pagine più importanti della Storia.


Tutto ha un prezzo. Ogni scelta, ogni azione, ha una conseguenza. Tradire un re, tradire un Dio per servirne un altro: ogni cosa comporta un cambiamento dell’equilibrio, individuale e globale. In questo secondo volume, ritroviamo Ilia, Yemos, Wiros e nuovi personaggi, sullo sfondo di uno scontro per la vendetta e per la libertà. Ilia, sepolta viva, esiliata dalla sua dea, è stata chiamata a tornare, è stata reclamata da una voce oscura che le mostra un futuro di cenere e sangue. Chi è ora lei? Rinnegata, guerriera: Ilia ha in mente un solo obiettivo, ovvero vendicare chi ha ucciso il suo amore. Yemos. Non può accettare una risposta negativa dal sacerdote di Marte, lei sente di appartenere al dio: cosa è rimasto di Ilia? Amulius, il re suo padre, fatica a riconoscere in questa nuova creatura famelica e rabbiosa la figlia che pure non ha mai conosciuto, eppure, sembra non esitare ad usarla per i propri scopi di conquista e di salvaguardia della sua verità.

Non si dimentica, il tempo non cancella, non è una sutura per le nostre ferite.

Yemos e Wiros ormai stanno fuggendo dagli altri luperci e sperano di trovare la possibilità di salvezza attraverso il bosco per poter raggiungere le terre di Gabi; ma il bosco ha altri piani per loro e i due giovani faranno finalmente la conoscenza di un popolo particolare, che si nasconde nel grembo boschivo e lotta per conquistare la propria libertà. Chi sono? Creature legate al folclore, fauni o uomini? E cosa vogliono da Wiros e Yemos? I ragazzi sanno bene di essere stati risparmiati per un motivo anche se non riescono ad afferrare quale possa essere.

I riti di iniziazione raccontati sono tribali, potenti, ancestrali e seducenti, capaci di sconvolgere le certezze dei singoli che vi partecipano, come Wiros ad esempio che finalmente si sente parte di qualcosa, un contatto con le proprie radici profonde e antiche: chi è, lui? E se accetta l’eredità dei figli di Rumia che ne sarà del suo legame con Yemos? Il rito iniziatico sembra echeggiare il passaggio ad una consapevolezza nuova, il passaggio ad un’età più matura, una crescita che passa inevitabilmente attraverso l’accettazione di sè.

“La tua verità non esiste più, Yemos. E’ il momento di scoprirne una nuova. E il momento è questo, il momento per cambiare.”

Yemos è torturato da quello che è successo con Enitos al punto che ne avverte e vede la presenza: è il ritorno di uno spirito defunto o la sua stessa paura, la sua suggestione e l’intima convinzione di non essere stato all’altezza del gemello morto? Yemos è corroso dall’interno, dalla responsabilità che grava sulle sue spalle e dal non riuscire a rispondervi: è nell’amicizia con Wiros che sembra rinascere e nel luperco vede un fratello, una seconda possibilità almeno fino a quando il passato dell’orfano luperco tornerà a chiedere il conto. La tensione tra i due è palpabile: ora che Wiros è a casa, Yemos sa che deve tornare alla propria, in qualche modo. Eppure, qualcosa di profondo e inammissibile solletica la coscienza di Yemos, qualcosa che ha il sapore del sangue mischiato alla libertà di poter finalmente essere chi è davvero e non chi è costretto a impersonare. Fuori da Alba Longa, Yemos può essere solo se stesso: quando la Dea dei lupi si aprirà al ragazzo, finalmente si sentirà al sicuro. Cosa li accomuna? Lui, Rumia , Wiros, i Ruminales? Il sogno, lo scopo della vita, il destino, la libertà.

Come nel primo libro, la questione della sacralità, dei culti, delle tradizioni, è molto presente e pregnante ma qui si mescola a tematiche più intime, a conflitti universali che si elevano dalle voci dei protagonisti conferendo alle loro ricerche personali una modernità ben integrata nel contesto su cui si muovono. L’autore dosa bene i colpi di scena e le rivelazioni attingendo ad un linguaggio sempre coerente e adeguato, e ricercato. Anche la tematica del potere e della conquista ritorna: Amulius è sempre più messo alle strette dalla moglie Gala, ambiziosa e quanto mai consapevole dei limiti e delle possibilità che ha in questo mondo come donna e come regina. Gala, Ilia, Deftri, Rumia: donne diverse in un mondo fatto di uomini, che hanno solleticato interessanti riflessioni sul ruolo femminile in questo universo che le vorrebbe relegare a ruoli marginali.

Amulius, vittima e carnefice, è costretto a prendere decisioni importanti e difficili, per rispondere ai desideri della moglie, per combattere la voce interiore che lo vede inferiore al fratello, per mantenere il potere e silenziati i suoi segreti. La sua supremazia deve essere mantenuta ad ogni costo, così come nel bosco i Ruminales si preparano a difendere il loro progetto contro i soldati di Velia.

Con uno stile che si riconferma all’altezza delle aspettative nate dopo la lettura del primo romanzo, l’autore seduce con la sua parola e si muove sapientemente tra scenari diversi, stuzzicando la curiosità del lettore e approfondendo la psicologia dei personaggi chiamati ad affrontare i propri fantasmi. Anche i personaggi secondari appaiono ben caratterizzati e funzionali ad una trama che incalza ancor più rispetto al primo romanzo. Come mi era accaduto per il primo volume, anche questa volta non sono riuscita a staccarmi dalle pagine: Ilia, la sua lotta per affermarsi come donna e guerriera, che si impone per vendicare l’uomo che ama… ma è davvero pronta per la verità che la giustizia porta con sé? Il mondo che Yemos  conosceva è destinato a mutare per sempre: tra profezie e vendette, si erge il sogno di un popolo di trovare una casa, una patria, una città. Non più solitari ma finalmente davvero liberi, di seguire le proprie tradizione e di trovare la pace. 

Nessuno ci imporrà le proprie usanze, e nessuno muoverà guerra alla nostra gente. I popoli tremeranno al nome della Dea dei Lupi. E’ stato visto. E’ stato predetto.

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