I venti del male

I venti del male

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del volume I venti del male, scritto da Manlio Castagna e illustrato da Paolo Barbieri, edito da Mondadori, che ringrazio per la copia.


Sono loro a dare dignità alle zone d’ombra dell’animo umano. A farci vivere le emozioni più forti e contrastanti. A insegnarci che se c’è solo una “retta via”, tanti sono i sentieri battuti da venti infidi. Scopri l’attimo esatto in cui il conte Dracula, Mr Hyde, la Regina di Cuori, Long John Silver, la Fata Morgana, il dottor Frankenstein e tanti altri hanno preso la via del Male, trasformandosi nelle più inquietanti figure di tenebra di tutti i tempi. Per capire meglio loro, e forse anche noi stessi. Una panoramica della malvagità immaginaria per salvarci da quella reale. Età di lettura: da 10 anni.


In ogni storia che si rispetti, accanto all’eroe c’è il suo negativo, il cattivo, il villain, colui che si assume la responsabilità del male e che, forse proprio per questo, affascina il lettore. Come fa notare l’autore nella sua introduzione, sarà per la libertà di scelta e di azione che hanno, sarà perché incarnano una serie di istinti cui si fa fatica a dar voce ma che stuzzicano o hanno stuzzicato il lettore per primo, sarà per la loro capacità di portare caos nella storia, i cattivi sono affascinanti. Così Manlio Castagna ne ha scelti venti, e ha provato a delineare un’immagine che fotografi il momento in cui i cattivi sono diventati tali; in questo modo, mi sono trovata a riflettere sul loro ruolo, sulla loro condizione umana e psicologica.

Era inevitabile per alcuni di loro votarsi al male? L’oscurità era la loro unica scelta? Per qualcuno, molto peso ha avuto il contesto ambientale, se così possiamo definirlo. Penso a Morgana o a Dama Gothel, entrambe schiacciate dal peso feroce di parole prive d’amore che provenivano però proprio dalla famiglia: Morgana, strega perché diversa, Gothel, odia l’amore e la bellezza perché ne è priva. Due personaggi che scelgono il male quasi come una forma estrema di auto-protezione per non soccombere dinanzi ad aspettative disattese. C’è anche chi la via del male l’ha scelta quasi consapevolmente: è il caso di Long John Silver, carico di disprezzo e senza capacità empatica, votato ad un egoismo che lo porta a vedere se stesso come unico Dio da venerare. O come l’Innominato, egoista ragazzino che vuole la madre tutta per sé e arriva a rapirla pur di non vederla nuovamente felice con un altro uomo. Cresciuto nel ricordo di un padre giocatore d’azzardo, affina la sua crudeltà fino a formare una sua banda, perversi e balordi, che terrorizzano la gente. Frollo e la creatura di Frankestein sono, pur nella loro diversità, connessi all’alchimia: il primo gravato da un lutto e da un aspetto fisico acerbo, con un carattere triste e cupo, si rinchiude nei suoi sotterranei per trovare la chiave della vita eterna, e perdersi nella perversione per la bella Esmeralda; la creatura di Frankestein, invece, si pone la missione di essere ciò che vede nello specchio, un mostro, bizzarro e crudele scherzo della scienza, votato quindi a farla pagare a tutti.

Odio e amore sono, nell’origine del male, sentimenti affini e spesso fusi assieme in una mescolanza che genera orrori e malvagità: è la morte dell’amata moglie che darà a Dracula il colpo di grazia per esacerbare una tendenza alla tortura e allo sprezzo della vita. Ma l’amore ha molte declinazioni: amore per se stessi, come nel caso di Crimilde, terrificante Regina Cattiva innamorata di se stessa e che non accetta competizione, o amore per il potere, come nel caso della Regina di Cuori, perversa assassina ed eterna rivale della sorella. Frutti reietti di famiglie povere d’amore, si sono nutriti di odio e rancore, come Lilith e Shere Khan, cresciuti nella sete incessante di sangue, riescono a trovare loro stessi solo nella maledizione dell’infliggere dolore agli altri. Come Satana, l’ultimo – ma non meno importante cattivo, sottolinea, la felicità sottratta a loro non può essere goduta da altri. Meglio un’invidia distruttrice e mortifera piuttosto che un perdono, una speranza di redenzione.

L’autore con poche pennellate riesce a ricostruire i personaggi che ha scelto, fedeli alle proprie storie, siano essere derivate dalla letteratura, dal mito o dal folclore locale; apre a spiragli di interpretazione offrendo spunti di riflessione coadiuvati dalla potenza suggestiva delle immagini di Barbieri, seducenti, cupe, angoscianti.

Orgoglio ferito, come nel caso di Capitan Uncino, ambizione cieca e folle, come quella di Lady Macbeth, patti demoniaci, cieca passione per il delitto, come nel caso del Professor Moriarty, rivalsa e vendetta, come per la Strega Malvagia dell’ Ovest, omicidi macabri, come quelli di Mr. Hyde, segnano la rotta che prenderanno questi personaggi, abili manipolatori, bugiardi e spietati. Non c’è scampo alla loro tirannia, all’oscurità di cui si fanno portatori, ai crimini efferati che sono disposti a compiere per ottenere ciò che vogliono: il sangue, la morte, il dolore, per loro sono richiami affascinanti e potenti a cui non possono sottrarsi. Distruzione e perversione sono parte della loro personalità ed è solo grazie alla loro ombra che la luce degli eroi può risplendere.

L’odio non riposa mai in pace.

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