Review Tour: Nona Grey – La trilogia

Review Tour: Nona Grey – La trilogia

Benvenuti, lettori! Oggi Review Tour dedicato al volume Nona Grey – La Trilogia, scritto da Mark Lawrence (traduzione di Marcello Jatosti), edito da Mondadori nella collana Oscar Fantastica. Ringrazio la Casa Editrice per questa lettura.


NEL CONVENTO della Dolce Misericordia si allevano fanciulle per trasformarle in devote quanto pericolose assassine. Ci vogliono dieci anni di formazione, ma sono poche le ragazze dotate di vero talento per la morte, quelle nelle cui vene scorre il sangue delle antiche tribù di Abeth. Compito delle monache è scoprire e affinare queste doti innate, insegnando le tecniche della lotta con e senza armi e dello spionaggio, l’uso dei veleni e infine la tessitura delle ombre. Ma neppure le sorelle più anziane sono in grado di comprendere fino in fondo la potenza del dono di Nona Grey, una bimba di otto anni che giunge al convento con l’accusa di aver compiuto un omicidio. Qui crescerà, ma non sarà facile per lei scegliere quale cammino seguire: indosserà la tonaca nera delle Spose dell’Antenato, per abbracciare una vita di preghiera e servizio? Vestirà il rosso delle Suore Marziali, esperte nel combattimento, o il grigio delle Suore di Discrezione, imbattibili nelle arti della segretezza? O il suo colore sarà il blu delle Suore Mistiche, capaci di percorrere il Sentiero? Quale che sia il suo destino, dovrà lottare aspramente per conquistarlo.


Nona ha nove anni e un passato difficile. E’ nata in un piccolo villaggio del Corridoio e vive con la disperazione che quel villaggio sia tutto ciò che vedrà del mondo. Tutto cambia quando incontra un giocoliere, il suo primo vero “amico”, ma le cose non vanno affatto come Nona sperava. Nona viene venduta da sua madre ad un mercante di bambini e portata in città, “affidata” al Caltess in cui verrà addestrata per combattere; la vita è difficile ma per fortuna Nona ha una grande amica e sarà proprio per proteggere lei che la ragazza si metterà in guai serissimi avendo ferito un personaggio potente. Per lei si prospetta la forca, quando arriva a salvarla la Badessa Glass. Inizia per Nona una vita completamente nuova, ma non meno piena di ostacoli e pericoli. Al convento della Dolce Misericordia, tutte le novizie sembrano aver trovato il loro posto e Nona sente di stonare, lei, una contadinotta che non sa scrivere, perché è lì? Perché è stata scelta? Perché qualcuno prova ad ammazzarla proprio nei primi giorni? Gelosie tra novizie o altro? Un’antica profezia coinvolge una Prescelta, portatrice del sangue dei gerant, degli hunska, dei marjal e dei quantal, destinata a riaprire l’Arca. E’ la profezia dell’Agartha, temuta e sussurrata dal popolo: che valore ha? Chi è la prescelta? E che ruolo ha questa Prescelta nella storia?

In questo clima, Nona inizia il suo addestramento, imparando diverse materie, come Spirito, Sentiero, Lame, Accademia e iniziando a familiarizzare con le altre novizie, e con i concetti di condivisione e cameratismo impliciti in quell’ambiente. L’apprendimento così come le relazioni non saranno privi di pericoli e di tradimenti, ma soprattutto di rivelazioni incredibili e di scoperte che l’autore dissemina lungo tutta la sua trilogia. Alcuni temi risultano essere comunque portanti: la lotta per il potere, l’accettazione di se stessi e delle proprie imperfezioni, la ricerca della verità e del passato, la scoperta delle origini di Abeth, si intersecano a spunti di riflessioni sulla diversità, sull’amicizia, sulla fiducia, sulla capacità di scegliere il proprio destino.

Le persone erano qualcosa di magico e di misterioso, che fossero di natali umili oppure nobili, che si dedicassero alla terra o agli incantesimi, che fossero geniali oppure stolte. Pochi erano capaci di vedere oltre le facce, oltre il rango, oltre ciò che la gente diceva per cogliere ciò che intendeva davvero. 

Il mondo che l’autore ha creato è di fondo crudele, spietato e calcolatore, ed è questa la mentalità che alla Dolce Misericordia si cerca di allenare; Nona, pur sentendosi sempre fuori posto e incapace di comprendere davvero gli altri e i loro sentimenti, non riesce ad accettare di essere una pedina in un gioco più ampio. Siamo tutti marionette, le dirà Suora Pan, cercando di farle capire che ad ogni azione, ad ogni gesto, per piccolo che sia, ad ogni azione, dei “fili” verranno tirati, in una direzione o in un’altra, come a dire che tutto porta a qualcosa, cambia il quadro d’insieme.

Potete giocare con il lavoro d’ordito pensando di essere sole, ma se tirate il filo di una ragnatela abbastanza forte e abbastanza spesso… il ragno arriverà. Lo stesso vale per i fili che legano l’universo. Prima o poi, verrete notate. I “ragni” potrebbero essere umani, più anziani di voi, quantal più potenti nel lavoro sui fili, stregoni marjal con talenti particolari, persone intuitive come la Badessa Glass. Ma là fuori ci sono anche ragni più grossi. Questo mondo non è nostro: è più antico di noi…

Carico di misticismo e mistero, il mondo di Abeth possiede qualcosa di antico che l’autore svela pagina dopo pagina: è un mondo il cui sole è destinato a morire e solo una specie di Luna sembrerebbe impedire al ghiaccio di condannare definitivamente Abeth alla sua fine. Ciò che sta sopravvivendo è un lembo di terra, il Corridoio, popolato da diversi regni. L’origine della Luna però è avvolta dal mistero e alimenta ulteriormente leggende e miti; i vari popoli hanno religioni diverse tra loro e venerano divinità differenti. Ed il mondo è non solo feroce, ma tremendamente in bilico, sull’orlo di una guerra interna tra l’Impero e la Chiesa, appunto. Ion questa partita, sarà interessante scoprire il ruolo di Nona, ma anche quello della Badessa Glass, abile giocatrice e attenta osservatrice: come mai ha deciso di salvare – e salva ripetutamente, Nona? Sin da subito, appare chiaro che la Badessa non agisca quasi mai per impulso o senza scopo, facendo tornare il lettore a riflettere sul concetto di astuzia e manipolazione. Chi è allora, Glass?

La lotta tra Impero e Chiesa è piena di sotterfugi, intrighi politici, e attentati che non risparmiano nessuno: davvero le persone sembrano essere mere pedine destinate a compiere il volere di altri, senza alcuna possibilità di appellarsi a quel libero arbitrio così importante per Nona. Cosa architetta Sherzal? Perché il rapporto tra potere temporale e potere ecclesiastico è così difficile? Tra corruzione e avidità, tra profezie e vite in pericolo, nulla si rivela davvero essere come sembra … o meglio, tutto è sempre qualcosa di più, di diverso, di più sottile e quindi più pericoloso.

Con uno stile capace di narrare azioni corali, battaglie sanguinose e il marciume del potere, e al tempo stesso coinvolgere con la descrizione delle relazioni tra i personaggi, l’autore ci guida in una storia oscura e piena di misteri, attraverso un mondo duro e difficile. I personaggi sono ben tratteggiati e complessi, a partire da Nona, il cui percorso di crescita si approfondisce nell’arco dei tre romanzi. Tutta la rabbia che cova dentro di sé, tutte le difficoltà che incontra nel suo cammino e nel suo interagire con gli altri e leggere le dinamiche sociali, portano Nona ad essere una persona che non sottovaluta mai la propria parola. Nona considera l’amicizia un valore talmente tanto puro e prezioso da mostrare una lealtà quasi estrema verso coloro cui si sente legata. Non solo, le scoperte che farà su se stessa la porteranno a mettersi in discussione.

Al tempo stesso, anche i personaggi secondari – se così si possono definire – sono ben connotati psicologicamente e interessanti: anche se inizialmente ho fatto fatica con i tanti nomi delle suore e delle novizie, mi sono accorta che durante la lettura ognuna di loro diveniva sempre più riconoscibile, e, come Nona, ho sviluppato le mie simpatie e le mie antipatie.

L’autore si prende il suo tempo per svelare ogni tranello, ogni inganno e per mostrarci il cuore della storia. In questo percorso, non manca la violenza, il sangue, il dolore, ma anche l’amore, l’amicizia, la lealtà. Nona deve crescere tanto e lo farà, ma sarà altrettanto in grado di ricordare il prezioso monito di Apple sulla fiducia? Quello della fiducia, della fede è un tema caldo nel romanzo: quanto le persone sono manipolabili sulla base delle loro convinzioni e delle loro credenze? Riflessioni interessanti che l’autore inanella in una trilogia fantasy dai toni cupi, violenti, sanguinosi. In ogni romanzo, l’autore inserisce nuove prospettive anche dal punto di vista della narrazione, introducendo brevi punti di vista differenti dalla visione di Nona ( narrata comunque in terza persona), alternanza temporale, flashback e il ritorno continuo su una determinata scena, il cui focus si allarga sempre un pò di più. Nel finale, non sono mancate scene che mi hanno commosso, al termine di questo lungo percorso che ha scosso Abeth, che ha tolto così tanto a Nona e alle sue amiche, che l’ha resa ciò che è; bene e male, buio e luce, verità e bugie, passato e futuro, volontà e controllo. Amore, speranza, un nuovo inizio.

E tu, Nona, mia piccola, agguerrita Nona, ricordati la misericordia. La misericordia per gli altri, al momento della vittoria. La misericordia per te stessa. Tu meriti la felicità, figliola. Non dimenticartelo mai.

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