Pelle di mille bestie

Pelle di mille bestie

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo di Pelle di mille bestie, graphic novel disegnata e sceneggiata da Stéphane Fert (traduzione di Stefano Andrea Cresti), edito da Tunué, che ringrazio per l’invio della copia.


Dopo Morgana, il ritorno di Stéphane Fert con un’altra storia con protagonista una donna forte, che lotta per non essere imprigionata nel suo ruolo. I ruoli possono ingabbiarci, ma da cui si può anche fuggire. Ce lo insegna la principessa Ronces che pur di evitare un matrimonio non desiderato, è disposta a fuggire.
Aiutata dagli spiriti animali e dalla dedizione della bella Lou, riuscirà a far prevalere la libertà e la forza dell’amore sulla brama di potere e la morte. 
Un sapiente e riuscito adattamento della fiaba Dognipelo dei fratelli Grimm, un graphic novel in i cui i disegni sono puro piacere per gli occhi.


Seguito nel bosco dagli sgherri del Re, Lou è un principe decisamente fuori da ogni schema: mingherlino e amante dei libri, delle parole, delle piante, e delle storie. Sta cercando una bella principessa svanita nel nulla ma troverà l’esilarante “fata” Margot ( che tutto ricorda fuorché il cliché della tipica fata madrina, anzi!) e la sua cornacchia che, oltre a prenderlo bonariamente in giro per gli scarsi muscoli e la ben poca attitudine ad essere un cavaliere, decidono di aiutarlo, raccontandogli delle storie e di una maledizione.

Sappi che le favole contengono magie molto potenti. Sono strane creature che nascono e si pasciono intorno a un fuoco dalla notte dei tempi … Le più deboli sfumano e muoiono: così è la vita. Le più forti fan solchi nell’animo, ci piantan le dita. Quando noi le raccontiamo ci facciamo trasportare …

C’era una volta contadina, marchiata dalla bellezza, al punto che a nessuno importava chiederle il suo nome, per tutti era Bella, come se un tratto estetico potesse definirla, come se solo un tratto estetico potesse costringerla a una vita che altri scelgono per lei. Un giorno, stufa, viene attirata nel bosco dove incontra un potente Re che, come tutti gli altri, vuole legarla a sé, Lucanus, terribile re delle tenebre. Con un inganno, convince la Bella a restare, a colmare la sua solitudine e dalla loro unione nasce la principessa Ronces (Rovi); tuttavia, l’umanità di Bella ne segnerà il destino. Il Re, arrabbiato e amareggiato, contravverrà alla promessa che le aveva fatto, ovvero proteggere Ronces. Per lui, la figlia diviene l’aberrante monito di ciò che ha perso e la relega nel bosco, incantando per lei mille bestie, la sua unica famiglia.

Ronces cresce libera, selvaggia, con orsi, gufi reali, vipere e topini, una sorta di protezione paterna per la figlia dimenticata. Il tempo trascorre fino a quando, nel bosco, giunge Lou, con i suoi sogni e il suo sguardo puro: vuole scrivere un’enciclopedia, si è votato alle scienze. Lou mostrerà a Ronces i libri, con il loro potere di viaggiare per mondi sconosciuti – uno dei sogni segreti della principessa: la libertà- e i due si scambiano un bacio al sapore di limacce zuccherose! Ma il lieto fine è ben lungi da potersi consumare perché, come dice Margot: ogni storia necessita di ostacoli, e così il terribile re, padre di Ronces, sollecitato dai suoi regnanti a risposarti, si invaghisce della più bella del mondo, sua figlia Ronces. Accecato da questa perversione, convoca la figlia e al suo rifiuto, la maledice: quelle mille bestie per lei care e amate, divengono il suo marchio. Ripensare soltanto a quella scena, al dolore, al tormento di Ronces, alla perdita, lei che ha già perso tanto, alla perversione del padre, mi provoca ancora un brivido, scaturito anche dalla potenza struggente delle illustrazioni. Non solo, Ronces viene maledetta con la solitudine perenne, specchio di quel vuoto che avverte il padre ma che non lo giustifica ovviamente, e sbranerà ogni uomo che incontrerà, compreso Lou. Così fugge, aiutata dalla fata Margot, in un regno di terrore e di paura, di cui diviene la sovrana cacciatrice di sangue umano; eppure, poi, arriva proprio quel timido principe, con uno stratagemma … Ma l’amore richiede un prezzo, come sempre nelle favole. Sarà disposta Ronces a pagarlo? Costretta a scegliere, Ronces crea lo spazio per una nuova storia, per lei e per Lou! Ronces è dolce più di un frutto, per la madre, e per suo padre bella come un’ortica; principessa senza più nulla, se non le bestie che si porta dentro, e con cui deve imparare a convivere.

Fert torna con una storia coinvolgente, al cui centro vi sono le tematiche dell’accettazione di se stessi, nonostante tutto e tutti, e la ricerca della libertà, del proprio posto nel mondo. Bella prima, Ronces dopo, non sono libere di scegliere unicamente perché sono donne; di più, quando Ronces sceglie ( e che scelta fuori dagli schemi farà!), viene tacciata dai pretendenti di essere una poco di buono, viene derisa e presa in giro, svilita perché ha rifiutato il sistema. Mi ha colpito ancora una volta la capacità dell’autore di destreggiarsi abilmente tra ironia (ho amato Margot) e ferocia, crudeltà, sia nei dialoghi, che nella caratterizzazione dei personaggi, e nei colori delle tavole. Il colore come sempre è un elemento che domina le sue illustrazioni: intenso l’atto tra Lou e Ronces, in cui i colori sfumano, si fondono e si confondono per plasmare una tonalità cromatica tutta nuova. Il loro atto è così colmo d’amore da generare un nuovo disegno: sensuale e poetico. La scelta dell’autore di usare le rime mi ha conquistata! La parola è potente in questa storia, che si rifa ad una favola dei Grimm (presenti anche in un’illustrazione!), e come nelle favole, i protagonisti pagano un prezzo per avere ciò che vogliono … ma cosa vogliono, davvero? E soprattutto, chi decide quale debba essere il finale? Il libero arbitrio, la possibilità di essere diversi ed accettati, di amare senza condizioni: tematiche care all’autore e che qui tornano a suggestionare il lettore.

Vedere il suo corpo insieme all’anima fiorire, e crescere liberamente nei giochi suoi carezzevoli … Indovinare se in cuor suo cova una fiamma oscura dalla luce che le aleggia negli occhi mutevoli …

Condividi:

Leave comment

Your email address will not be published. Required fields are marked with *.