La guerra della scintilla – Vendetta

La guerra della scintilla – Vendetta

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del romanzo La guerra della scintilla – Vendetta, scritto da Greg Weisman (traduzione di Massimo Gardella), ed edito da Rizzoli che ringrazio per la copia.


I planeswalker hanno sconfitto Nicol Bolas e salvato il Multiverso, ma il prezzo della vittoria è stato altissimo. Una perdita, tra tutte, è la più dolorosa da accettare: Gideon Jura, eroe della Guerra della Scintilla e guida dei Guardiani, ha sacrificato la vita sul campo di battaglia. Ora, finalmente riunite, le gilde di Ravnica devono affrontare una duplice sfida. Bisogna ricostruire quanto è stato distrutto dall’Antico Drago e dal suo esercito di non morti, per far risorgere dalle rovine la maestosa città e porre le fondamenta di un futuro stabile. D’altro canto, il sangue delle migliaia di vittime di Ravnica può essere lavato solo versando altro sangue. I traditori, i burattini al servizio di Bolas destinati, con la loro morte, a placare la sete di vendetta dei vincitori, sono tre: Tezzeret, Dovin Baan e Liliana Vess. E Niv-Mizzet, in qualità di nuovo Patto delle Gilde Vivente, ha stabilito che il compito di stanarli e ucciderli spetterà ai tre planeswalker colpevoli, in passato, di essersi lasciati ingannare e usare dal drago: per Ral Zarek, Vraska e Kaya la caccia ha dunque inizio. Dal gioco di carte più noto al mondo, il secondo romanzo ispirato a Magic: The Gathering. In arrivo anche una serie tv prodotta da Netflix e firmata dai registi di The Avengers: Endgame, Anthony e Joe Russo.


La guerra è finita, Ravnica è salva, almeno in apparenza, dal momento che ha pagato un prezzo altissimo in termini di vite spezzate. I Guardiani, poi, hanno sacrificato tantissimo perdendo un personaggio che è stato una guida per tutti, un amico, un mentore, un esempio: chiunque lo ha incontrato, inevitabilmente è stato toccato dalla sua purezza, anche i personaggi più improponibili … come Liliana Vess, negromante. Su di lei, e su altri considerati traditori, voltagabbana dell’ultimo momento, si concentra la sete di vendetta che alimenta il nuovo Patto delle Gilde Vivente e i dignitari delle Gilde stesse: Liliana, Tezzeret e Dovin Baan vanno uccisi. Ad alcuni tra i planeswalker, che a loro volta sono stati in passato colpevoli di aver abbracciato i piani del terribile Bolas, viene affidato questo incarico: seguire le tracce di questi tre personaggi, stanarli, ucciderli e riportare una traccia di tale uccisione. Ma è davvero giusto ucciderli tutti? Sarà davvero questo gesto a purgare la violenza, a mondare il sangue e risanare le perdite? E’ chiaro che anche questo compito è una manovra politica, subdola e sottile. I giochi di potere si fanno più astuti in questo volume, e i colpi di scena finali tengono alta l’attenzione del lettore; se la prima parte del romanzo è più intimistica, con l’ultimo saluto all’eroe della Guerra e le riflessioni personali sia sulla sua morte sia sugli esiti della battaglia, con cui ognuno dei tanti personaggi deve fare i conti, nella seconda e nell’ultima parte c’è la vera e propria azione, con le rivelazioni delle tante cospirazioni che animano Ravnica e il Multiverso. Gli interessi personali si intrecciano con quelli delle Gilde in un momento di grande precarietà per la società; molti saranno chiamati a scegliere da che parte stare, se farsi manipolare o dire la verità, se proteggere il proprio popolo o il proprio cuore.

Come nel primo volume, le voci che vengono narrate sono tante e ci permettono di esplorare motivazioni personali, sociali e di vedere i diversi piani presenti nel Multiverso; tante sono anche le questioni morali che alcuni dei protagonisti devono valutare. L’assassinio è il modo giusto per ripartire, per rifondare una nuova pace? Ravnica appare sempre più un mondo difficile, non c’è un momento di autentica tregua per i planeswalker, e bisogna sempre stare all’erta; la menzogna e il raggiro sono all’ordine del giorno così come i rischi. Ci sono stati alcuni personaggi che avevo già apprezzato nel primo volume e ho piacevolmente ritrovato qui, e alcune nuove interessanti scoperte: Liliana e il suo bisogno di redenzione, l’ingenuità di Teyo e il bisogno di sentirsi accettata di Rat, la forza di Ral, l’amore di Jace e Vraska. Liliana vorrebbe morire, non ricorda nemmeno com’è essere libera, Raya deve ucciderla, eppure, Teyo e Rat le insinuano il dubbio che sia davvero necessario: alleati improbabili di fronte ad un nemico potente. Vraska deve proteggere lo sciame Golgari e il suo amore per Jace. Rat deve fare i conti con i suoi fallimenti, Chandra deve affrontare i propri demoni e Tomik, buono e leale, deve diventare sordo alle lusinghe. Interessante leggere anche capitoli narrati dal punto di vista dei “cattivi” o dei potenziali tali, che aiuta il lettore ad avere una panoramica ancora più precisa della situazione e dei possibili risvolti.

Ognuno dei protagonisti ha conflitti e dilemmi interiori che deve risolvere, un passato spesso difficile e scelte importanti da compiere; nei capitoli finali, infine, ci sono delle rivelazioni che non mi aspettavo e che si prospettano interessanti per il prossimo capitolo della saga. Pur non avendo giocato al celebre gioco da cui l’autore ha tratto alcuni personaggi e l’ambientazione, lo stile dell’autore e questo mondo complesso, in cui sono in gioco tante forze, tante creature e tanti poteri differenti, mi ha coinvolta ed appassionata.

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