Sentenza artificiale

Sentenza artificiale

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del libro Sentenza artificiale, scritto da Barbara Baraldi ed edito da Chiare lettere, che ringrazio per l’invio della copia.


TRAMA

Il futuro è adesso.
In un’aula del Palazzo di Giustizia di Roma, davanti a giornalisti e tecnici ministeriali, il visionario manager Aristotile Damanakis presenta LexIA, l’algoritmo di “sentenza artificiale”. È la rivoluzione del processo penale: a stabilire la colpevolezza di un imputato sarà un algoritmo, un’intelligenza artificiale in grado di considerare ogni aspetto del caso, rendendo superfluo ogni intervento umano ed eliminando lungaggini burocratiche e possibili errori giudiziari. Ma a scombussolare i piani del governo ci pensa l’affascinante e coraggiosa Cassia scoprendo un’anomalia mimetizzata nel codice di LexIA che potrebbe comprometterne l’imparzialità. La ragazza non ha dubbi: qualcuno ha violato la sandbox di protezione del sistema, e sta cercando di mettere le mani sulla riforma della magistratura. Da quel momento, però, Cassia diventa un bersaglio. Come lei è stata in grado di vedere l’anomalia, qualcuno – attraverso l’anomalia – ha visto lei. Qualcuno che è disposto a tutto pur di coprire le proprie tracce. Nel complotto sono implicati gli stessi organismi che dovrebbero garantire l’imparzialità della giustizia e Cassia è determinata a fermarli a qualunque costo.
Con la formula espressiva del thriller, Barbara Baraldi tratteggia uno scenario che si fa di giorno in giorno più reale e meno fantascientifico, un modus operandi già attivo negli USA (dove per la concessione della libertà vigilata ci si affida a un algoritmo) e che si inserisce nel dibattito sul funzionamento della giustizia italiana, dove scatenerebbe un’accesa e complicata discussione etica. Una profonda riflessione sul nostro futuro prossimo in cui le scelte umane saranno sempre più influenzate – e in alcuni casi determinate – dalle macchine e dall’intelligenza artificiale.


Il mondo in cui Cassia Niro vive è prossimo al nostro, futuristico certo, ma non di quegli universi che ci viene difficile immaginare: la Roma di Cassia è una versione verosimile di ciò che potrebbe succedere. E per questo, risulta ancor più agghiacciante e spaventosa. Il romanzo si apre alla vigilia di un’innovativa introduzione a livello nazionale: LexIA, intelligenza artificiale che si occuperà di analizzare e giudicare i crimini. L’opinione pubblica è divisa, così come i potenti: ci sono da una parte i Responsabilisti, che si oppongono strenuamente a tale introduzione, considerata aberrante ed immorale, dall’altro c’è il manager Damanakis che invece spinge per l’attuazione di questa rivoluzione che, secondo lui, eliminerà proprio quegli errori di giustizia che l’essere umano, per sua natura, è portato a compiere. Il momento, dal punto di vista sociale, è drammaticamente teso ed esita in uno scoppio di violenza e aggressività che porterà proprio ad un crimine ai danni del manager. Il criminale viene colto con un’arma tra le mani e sarà il primo a sperimentare sulla sua pelle l’applicazione di LexIA.

Due anni dopo, Cassia Niro, promettente esperta di tecnologia che lavora all’Unità ministeriale di analisi degli algoritmi, a pochi giorni dall’entrata in uso di LexIA, nota qualcosa di insolito, qualcosa che la attrae: un’anomalia. Possibile che il sistema teoricamente impossibile da penetrare, sia esposto a rischi? Questo certamente comprometterebbe la natura stessa per cui LexIA viene progettata eppure Cassia viene bacchettata dal suo responsabile: l’anomalia è impossibile, e soprattutto, LexIA deve entrare in vigore.

Il tarlo del dubbio è atroce per Cassia, portandosi dietro una svolta adrenalinica nella sua vita: prima viene compromesso il suo sicuro computer, poi tocca al suo dispositivo di domotica che provoca un terribile incidente domestico … Cassia non è più al sicuro. Braccata da strani soggetti in nero, Cassia ripiega su una vecchia conoscenza, Umberto, e gli racconta la vicenda. La ragazza è terrorizzata da ciò che le sta accadendo ma i colpi di scena non sono finiti. Coinvolta da un gruppo di hacker che si definiscono neutrali, Cassia comprende che tutto è collegato a ciò che ha scoperto, a quella anomalia per la quale rischia la vita. La verità, tuttavia, è ben più complessa ed articolata, e si espande come macchia d’olio coinvolgendo il passato ed il futuro.

Tra rivelazioni e fughe rocambolesche, tra tecnologia e complotti, l’autrice ci guida in una storia da leggere tutta d’un fiato, non scevra da intense e interessanti riflessioni su quanto la tecnologia condizioni – o condizionerà ancor di più- la nostra esistenza, con conseguenze non sempre positive. La questione sull’intelligenza artificiale è spinosa e porta con sé dilemmi etici e morali, che nel romanzo non mancano di venire evidenziati da diversi personaggi. Lo stile scorrevole e decisamente competente dell’autrice rende la lettura stimolante e avvincente; il personaggio di Cassia riesce ad emergere, ad affascinare il lettore. Mi ha colpito, in alcuni punti, l’innocenza nei confronti dei giochi di potere, che Cassia mostra: amante della cultura pop a noi contemporanea, dovrà dimostrarsi coraggiosa e battere la tecnologia con la sua stessa arma; al tempo stesso, dovrà rimaneggiare la sua vita emotiva, il suo passato doloroso e decidere chi essere. Ho apprezzato l’ambientazione tutta italiana del romanzo e la scelta di rendere il futuro della storia credibile; l’alternanza di scene d’azione, corali e di momenti di relativa calma in cui i protagonisti discutono e riflettono sulla centralità della tecnologia, mi ha tenuta incollata alle pagine. Lo sguardo acuto sull’intimita’ dei protagonisti e sulla situazione esterna e’ stimolante e permette di addentrarsi pienamente nella storia narrata.

Nessuna macchina potrà mai competere con la flessibilità della nostra mente. Il nostro maggior vantaggio è proprio il fatto di essere umani.

Chi sta dietro alla scia di violenza che colpisce non solo Cassia ma l’intera società? Potere e manipolazione, denaro e tecnologia, cospirazione e giustizia: diverse tematiche su cui è sempre opportuno riflettere.

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