Review Tour: Collisione – La principessa dei mondi vol.3
Buongiorno, lettori! Oggi Review Tour dedicato al romanzo Collisione, terzo ed ultimo volume della serie romance distopica La principessa dei mondi, scritta da Monica Brizzi ed edita da Genesis Publishing. Ringrazio la Casa Editrice e l’autrice per avermi fornito la copia digitale del romanzo e per avermi permesso di partecipare al Review Tour!
Il dolore si era trasformato in collera e rivalsa. La mia mente urlava una sola cosa: vendetta. Vendetta. Vendetta. E lo sputai, come un drago con il fuoco.
Sputai ciò che desideravo e che bramavo con una nuova forza.
«Se siete stati voi… beh, sto venendo a prendervi.»
TRAMA
Maxilimilian Davis Hall e Niristilia Nerol della famiglia Neraides sono due leggende, tuttavia i popoli preferiscono acclamarli come Max, colonnello e capo dei ribelli terrestri, e Niris, principessa e futura regina di Mirika. E nessuno sa cosa il futuro ha in serbo per loro. Il pianeta rosa ha bisogno di una guida, quello blu di risposte. Perché le domande si affollano intorno a H e Mirikantes e le spiegazioni sembrano sempre più confuse e oscure. Nuove città, scoperte sconcertanti, perdite e addii. Tra una rivelazione e l’altra, Max e Niris dovranno cercare di tenere insieme i pezzi dell’universo e di loro stessi. Perché tutto sta per cambiare. E questa volta, sarà per sempre.
Su Mirika, Niris è alle prese con la cerimonia funebre di Malarka, figura di riferimento nella sua vita, e con la cerimonia di investitura reale: sta per diventare, ufficialmente, Regina di Mirika, succedendo al terribile fratello Nantius. Sono giorni frenetici, sia per via dei preparativi da assolvere, sia per via dei pensieri che come sempre affollano la mente della protagonista: diventare Regina significa sposarsi e chi potrà essere il suo Re? Umana e aliena, la sua duplice natura che si rivela essere sempre più un dono, la possibilità di un’apertura emotiva e mentale unica, la mette anche in condizione di sposare l’amore della sua vita, lui, l’unico e solo Colonnello, Max.
“Lo sai da sola, Niris. Non c’è bisogno che dica niente. Lo sappiamo tutti e due dalla prima volta che ci siamo visti, dalla prima volta che ti ho urlato in faccia, dalla prima volta che hai parlato quando non avresti doluto. Quindi… sposami. Non perché dobbiamo regnare su un pianeta, o perché dobbiamo risolvere i problemi dell’altro. Sposami perché lo sai.”
La loro relazione, burrascosa, complicata, coinvolgente, non delude nemmeno nel volume conclusivo della storia, anzi: resilienti, forti, innamorati, Max e Niris conquistano ad ogni scena. Reali e umani, nelle loro difficoltà, nelle loro incertezze, nei loro sguardi che dicono più di mille discorsi, nelle loro parole che, essendo dosate e pesate, colpiscono ancor di più il lettore e ne raggiungono il cuore. In una parola sola, li ho amati, dalla prima scena all’ultima, proprio come Max dice alla bellissima Niris. Sono due personaggi complessi, per motivi totalmente differenti, dalla psicologia articolata che è evoluta libro dopo libro, colpo dopo colpo, perché l’autrice non ha risparmiato ai due protagonisti dolori e ostacoli da superare. Divisi, separati, ricondizionati, eppure … basta uno sguardo, e la presenza dell’altro sovverte l’ordine delle cose o per meglio dire, rimette tutto a posto.
In un labirinto bianco, prigionieri e torturati da quel Centro di Controllo che vorrebbe fargli credere verità abilmente manipolate, è il loro amore a salvarli. Niris porta in sé le ferite delle azioni che ha dovuto compiere: non è una protagonista impulsiva, anzi, ogni sua scelta è ponderata, rimuginata, analizzata, setacciata. Ogni morte, ogni assassinio, ogni responsabilità, è una cicatrice incistata nella coscienza limpida di Niris, attenta a tutti, a tutto, talvolta dimenticando per questo se stessa, come le ricorda Max. Questo aspetto mi è piaciuto davvero tanto: Niris è una donna che prende tutto sul serio e a cuore, che, nonostante le brutture della vita ( e ne ha passate davvero tante), pensa in modo empatico agli altri, al suo popolo, anzi ai suoi popoli. Perché ormai lei e Max sono l’emblema di qualcosa di più che la semplice Mirika. E proprio per questo sono esposti, costretti a guardare quel pianeta che è diventato casa anche per Max soccombere alla guerra, alle bombe, alla distruzione. Le verità cui dovranno far fronte saranno molto peggiori e portano all’attenzione del lettore tematiche interessanti e attuali come lo sfruttamento di risorse del pianeta. Eppure, Niris e Max sono portatori di speranza, di un futuro migliore, per loro, per tutti. Nonostante la rabbia e il desiderio di vendetta, nonostante l’odio che Niris sente di dover provare alla luce delle nuove scoperte che ha fatto sulle sorti e sull’origine del suo meraviglioso pianeta, lei non si lascia sopraffare da tali emozioni forti: la sua gentilezza, la sua capacità di avere uno sguardo pulito, aperto, che le deriva dai soprusi e dalle violenze subite, la rendono un personaggio incredibile. E Max, leggere il suo agognato punto di vista, entrare nella sua mente e scoprirla affascinante proprio come me la aspettavo, è stata l’ennesima conferma della bravura dell’autrice.
Come sempre, lo stile dell’autrice mi ha rapita e conquistata: ammetto che è difficile lasciar andare questa storia e questi personaggi, che mi hanno appassionata, emozionata; con la sua penna, l’autrice è stata capace di tratteggiare un mondo distopico credibile ma soprattutto di parlare dell’intimità dei suoi protagonisti, coerenti e credibili. Testardi, eppure pieni di fragilità, di spiragli di dolcezza in un mondo difficile, esuberanti, impulsivi, leali: non solo Max e Niris, ma anche tutti i personaggi secondari, necessari per lo svolgimento della storia, mi hanno convinta e mi sono rimasti nel cuore. Ho sorriso, ho gioito, ho provato angoscia e ansia, mi sono arrabbiata, mi sono addentrata nella mente di Niris, e, finalmente, in quella di Max – un punto di vista che attendevo con impazienza sin dal suo esordio sulla scena e che l’autrice ha saputo rendere credibile e accattivante – ho sospirato per il loro amore e per le sorti del loro mondo, ho provato antipatia per qualche personaggio: e, per me, quando un romanzo, quando una storia di carta mi fa provare tutto questo, vuol dire che l’autrice è riuscita nel suo intento, catturarmi completamente. Dire addio a Max, Niris, Kantia, Rosie, Chase, Nathalie, Brian, Tiran, Zack, è difficile. A Monica, grazie: essere citata nei ringraziamenti del tuo romanzo è bellissimo. “Qualcosa”.
“La vita che non avevo mai conosciuto prima, che mi si era tenuta alla larga, che avevo imparato a conoscere da quando ero arrivata sulla Terra. Era per quella che lottavo. Per essere frivola e gelosa. E per permettere alle ragazze e ai ragazzi delle nuove generazioni di preoccuparsi di frivolezze, e non del clima impazzito, dei deserti surreali e della guerra tra pianeti.
Combattevo. E avrei continuato a combattere.”
Vi invito a seguire le varie tappe del Review Tour e a passare sugli altri blog!