Yug. Il ragazzo della foresta

Yug. Il ragazzo della foresta

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del libro Yug. Il ragazzo della foresta, scritto da Guy De Larigaudie ( traduzione di Erika Stragapede) ed edito Risfoglia per Armando Curcio Editore; ringrazio la Casa Editrice per l’invio della copia.

TRAMA

Con oltre 650 mila copie vendute, Yug è il primo racconto di Guy de Larigaudie, tra i più avvincenti che il “Rover leggendario”, così soprannominato l’autore, abbia mai scritto. Apparso inizialmente sulla rivista Scout de France con il titolo Une aventure de Yug, il racconto è stato pubblicato per la prima volta nel 1933 dall’editore J. de Gigord e da allora ha conosciuto diverse edizioni. Il protagonista del racconto è Yug, un ragazzo adolescente vissuto in epoca preistorica, che ha perso la famiglia in seguito a un’inondazione e si trova solo nella giungla ad affrontare mille difficoltà. Il coraggio, la forza e lo spirito di avventura che contraddistinguono il giovane efebo in questa continua lotta per la sopravvivenza sembrano ereditati dal suo stesso autore, che pure aveva fatto della sua vita una grande avventura. A suggellare il forte legame tra autore e protagonista è la scelta di battezzare il suo eroe con il nome Yug, cioè Guy al contrario, da cui deriva il titolo dell’opera. Il racconto è un vero e proprio poema epico, una canzone di gesta in cui il giovane eroe deve dare continuamente prova di coraggio, immaginazione e creatività per soddisfare i propri fabbisogni vitali e la sua sete di scoperta. Il fil rouge dell’intera storia è dunque l’avventura e in ciascun capitolo, il lettore è chiamato a seguire l’eroe nelle sue avventure. Yug è il Robinson Crusoe di un’epoca lontana, desideroso di esplorare e capace di mettere l’immaginazione al servizio della sua sopravvivenza; un ragazzo dominato da una forza immensa ma, al tempo stesso, caratterizzato dalle debolezze e i sentimenti che accomunano da sempre gli adolescenti. Yug è un inno alla vita e alla scoperta, una lettura piacevole e ricca di spunti di riflessione, capace di coinvolgere un pubblico tanto giovane, quanto adulto.

Yug è un adolescente, rimasto improvvisamente da solo, ad affrontare la vita ed i pericoli della foresta, in un’epoca lontanissima dalla nostra. Vive in un’ Europa molto diversa da quella che conosciamo, in cui la natura sembra farla da padrona e l’uomo deve essere in grado di cavarsela; proprio con gli elementi della Natura, l’uomo deve raggiungere una sorta di compromesso, imparando, come dice il Narratore, a leggere l’unico libro conosciuto all’epoca, il Libro della natura. E Yug, pur giovanissimo, apprende presto a relazionarsi con tale realtà, spinto da una curiosità vorace che gli consente di non abbattersi mai. Le sue avventure sono meravigliosamente pericolose, ma il suo spirito è sempre pronto a fronteggiarle con una tempra fuori dal comune. Yug affronta la solitudine, lo smarrimento dell’abbandono, e si lascia inizialmente andare a momenti di malinconia, ma la sua incredibile e inesauribile voglia di vivere lo spingono ad andare avanti, arrangiandosi con le pochissime cose che ha e attingendo alle sue conoscenze, derivate dal suo clan. Yug è un fine osservatore della natura che lo attornia, che è pronta a tendergli agguati con le sue creature selvagge ma anche a fornirgli riparo e protezione, linfa vitale per il suo bisogno di sopravvivere.

La foresta è un maestro severo, le cui lezioni portano lontano, e Yug ne aveva fatto la dura, ma edificante esperienze.

L’esperienza è una delle colonne portanti nella storia di Yug, ed è fondamento per l’apprendimento, a qualunque epoca storica si appartenga: così Yug si mette in gioco, approfitta della foresta, di cani e orsi, di corsi d’acqua per imparare cose sempre nuove. Il suo è un viaggio con una meta ben precisa, ricongiungersi con il suo clan, ma è anche un percorso di crescita e sviluppo di competenze, che Yug muta da ciò che vede e che tocca, che impara osservando gli uri o gli umani. Non c’è nessun limite per lui, gode di questa bellezza, di questo spazio incontaminato, a sua completa disposizione e ne è felice, appagato. Anche se spesso la foresta lo mette in pericolo, lui riesce, in modo rocambolesco ed ingegnoso, ad uscirne illeso, ricaricato, pronto ad andare oltre.

Il suo animo è buono e compassionevole, però: Yug non uccide animali se non per fame, ed è guidato dai bisogni fondamenti degli esseri umani, nutrimento, protezione e compagnia. Ancora una volta sarà la foresta con i suoi figli a fornire dei compagni a Yug: un cavallo ed un falco che il giovane ragazzo impara a dominare senza essere brutale. Yug ascolta il rumore del vento nelle canne di bambù e riproduce l’esperienza creandosi un suo flauto: tutta la sua esistenza è un apprendere dall’esperienza, dall’osservazione, dall’imitazione, e anche se non ha – per ora – altri umani da cui imparare, sarà la natura a fungere da perfetto modello.

Yug vive in comunione con una libertà ancestrale e primitiva, e matura tramite il suo rapporto con la natura, in un modo che l’evoluzione ci ha forse precluso; la sua storia può essere una metafora della crescita, attuale nonostante l’ambientazione preistorica. Lo stile del racconto è scorrevole e piacevole, adatto ad un pubblico adulto e più giovane, cui principalmente si riferisce; le illustrazioni, che decorano le pagine e i capitoli, catturano momenti iconici della storia, rendendo il volume davvero bello e ben curato aiutando i lettori ad imprimere nella memoria le imprese del nostro eroe. Seppure non ascoltiamo la sua voce diretta, Yug riesce ad arrivare al suo pubblico, riesce ad entusiasmarlo con i suoi successi, e ad emozionarlo con le sue scoperte, con i suoi desideri, con le sue amicizie. La scelta dell’autore di far parlare direttamente il narratore al lettore più contemporaneo, è ben riuscita ed aiuta a comprendere le difficoltà intrinseche nella condizione di Yug. Ho letto con interesse l’introduzione scritta da Sabrina Aulitto: fornendo un contesto personale e sociale per l’autore e per le sue opere, prepara il terreno a Yug/Guy, che si appresta ad affrontare la più difficile delle sfide, crescere.

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