Review Tour: Le Black Holes
Buongiorno, lettori! Oggi Review Tour dedicato alla graphic novel Le Black Holes, scritta da Borja González ( traduzione di Francesco Satta), edita da Mondadori, nella collana Oscar Ink. Ringrazio la Casa editrice per questa anteprima, che sarà disponibile in libreria a partire dal 19 maggio.
TRAMA
Gloria, Laura e Cristina vogliono mettere su una band punk chiamata “The Black Holes”. Hanno tutto ciò che serve: talento, presenza, istinto. Solo il loro background musicale è un po’ debole. Ma non è questo il loro principale problema: non appena iniziano a provare, infatti, un’aura di inquietudine pervade la loro vita quotidiana. Ricorda dei fatti avvenuti 160 anni prima che continuano a perseguitare una di loro.
Una volta non c’era il punk.
Questo lo so.
Una volta non c’eri nemmeno tu.
Questa è la storia di Laura, Cristina e Gloria, tra giovani adolescenti che nel 2016 decidono di creare un gruppo di musica punk, ma è anche la storia di Teresa, e delle sue sorelle Gardenia, Margarita e la più giovane Rosa, che vivono però nel 1856. E’ una storia di crescita, di solitudine e di scelte, che mi ha fatto sorridere in alcuni punti ed in altri mi ha fatto riflettere.
Teresa è costretta al debutto in società, tra trine, poesie, e un cerimoniale che non le appartiene: lei ama scrivere e inventare storie cupe, gotiche e dal sapore dark. Ama cripte, fantasmi, vampiri e scheletri, e racconta le sue storie alla piccola Rosa, che dal canto suo si spaventa e non riesce proprio a mantenere alcun segreto, spiattellando le “stranezze” di Teresa alle altre due sorelle. E’ evidente pero’ che Teresa e Rosa si vogliano molto bene… solo, sono diverse tra loro, tanto. Ad un certo punto, Teresa, che è convinta di aver conosciuto e di parlare con uno strano scheletro nel bosco, mostra a Rosa un misterioso oggetto che sconvolgerà la piccola, un cristallo … Rosa cercherà rifugio tra le braccia di Gardenia e Margarita, che accuseranno Teresa, rimarcando quanto le sorelle siano diverse da lei. Sola, isolata e disperata, la ragazza si commiato dal suo scheletro, in un metaforico scatto di crescita: sceglierà di aderire al modello imposto dalla famiglia e dalla società o si ribellerà?
Parallelamente, nel presente Laura e Cristina cercano di convincere Gloria a prendere parte al loro gruppo, chiamato Black Holes in onore della strana passione/ossessione che una di loro ha per Hawking. Laura è l’autrice di testi dal sapore decisamente inconsueto e stravagante, a tratti incomprensibile, su cui le altre due si interrogano.
Prova a immaginare le sorelle Brontë che recitano uno studio sulla fusione termonucleare delle stelle. A me sembrano ultramoderni.
La ragazza, tuttavia, dovrà fare alle amiche una grande rivelazione, che è anche una sorta di collegamento con la storia di Teresa.
E’ la parola, allora, a formare un ponte tra due storie e due epoche diverse, tra generazioni distanti temporalmente ma accomunate, per così dire, dalla voglia di affermarsi.
Il passaggio temporale non è sempre intuitivo all’interno delle tavole, ma in mio soccorso ho avuto gli abiti, diversi per le due epoche, e i colori. Ho apprezzato l’ironia ed il sarcasmo, comune sia al 1856 che al 2016, così come il modo in cui l’autore ha disegnato le sue tavole e le sue protagoniste. Impalpabili, oniriche, visionarie: le sue rappresentazioni del reale e dell’immaginario si colorano di sfumature incantate, di chiari di luna e di stelle, di farfalle che volano tra passato e futuro. Un bosco quasi magico e un lago sulle cui sponde si annullano le distanze temporali, e le parole galleggiano cullate da una scatola, contenitore di contenuti e significati, hanno evocato in me una sensazione sognante, acuita da queste tavole notturne, illuminate dalle stelle e dal rosso di una farfalla.
Tra silenzi contemplativi di una natura quasi fiabesca, battute divertenti, misteri e musica punk, l’autore ci racconta una storia che si tinge di fantasy e ci lascia con un finale che sa di scelte e responsabilità delle proprie azioni.