Il re delle ceneri

Il re delle ceneri

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del primo romanzo fantasy di una nuova serie scritta da Raymond E. Feist: “Il re delle ceneri – Il ciclo di Firemane“, edito da Fanucci Editore, che ringrazio per l’invio della copia.

Diciassette anni dopo il tradimento ai danni di re Steveren Langene, re di Ithrace, gli altri quattro sovrani di Garn credono di aver ormai sterminato la dinastia dei Chioma di Fuoco. Eppure, il barone Daylon Dumarch riesce a mettere in salvo l’ultimo erede di Langene, anche lui dai capelli rosso fuoco come i suoi antenati, affidandolo alle cure di Coaltachin, la misteriosa Nazione Invisibile controllata dalle migliori spie di Garn. Benché Hatushaly venga addestrato a diventare un letale sicario, l’erede al trono di Ithrace non conosce le proprie origini e sente di non appartenere a quel mondo di criminali senza cuore. Ormai vicino alla maggiore età, il ragazzo scopre di essere molto più di un semplice orfano e di possedere poteri sconosciuti. Il suo destino si incrocia ben presto con quello del pragmatico Declan, allievo di Edvalt Tasman, il precedente armaiolo del barone Dumarch: fuggito dal proprio villaggio a causa dell’instabilità che sta investendo il territorio di Garn, il giovane fabbro si trasferisce nel baronato di Dumarch per mettere su una propria fucina. Tuttavia, Declan custodisce un segreto tramandato da secoli: il giovane è uno dei pochi fabbri a saper lavorare l’acciaio del re, il materiale di cui sono fatte le spade migliori. A causa della folle autorità di re Lodavico di Sandura e della Chiesa dell’Unico, ormai terra di forze sconosciute sulle tracce dell’ultimo Chioma di Fuoco, Garn si prepara lentamente a ospitare un altro sanguinoso conflitto: riconsegnato a Dumarch e accompagnato dall’enigmatica Hava, la ragazza di cui è sempre stato innamorato, Hatushaly dovrà ricostruire la propria identità e capire di chi fidarsi.

Nel mondo di Garn, da sempre, esistono cinque grandi regni tra la Tembria del Nord e la Tembria del Sud: Sandura, Ithrace, Ilcomen, Zindaros e Metros, vincolati tra loro tramite un Patto secolare che ha posto le basi per un periodo di relativa pace. Le guerre, infatti, hanno devastato territori e si sono concentrate per ottenere il potere sugli Stretti, una “strozzatura”, un canale talmente stretto da permettere il passaggio solo di pochissime navi e con estrema lentezza; ciò ha ovviamente reso quel passaggio il più bramato di tutta Garn, derivando dal controllo su di esso, il controllo sulle rotte commerciali verso est ed ovest. Tuttavia, con il Patto, tali rotte sono state rese accessibili a tutti i regni e nella zona dello Stretto è fatto divieto di costruire città ma è prevista la nascita solo di piccoli villaggi: la zona deve restare neutrale. Il delicato quanto necessario equilibrio tra le potenze viene però spezzato dall’inganno e dalla brama di potere del re di Sandura, Lodavico, che decide di invadere il prosperoso e fecondo regno di Ithrace, sterminandone la relativa famiglia reale, i Langene ed il suo patriarca, il re Steveren Chioma di Fuoco. La famiglia reale è chiamata Chioma di Fuoco perché è caratterizzata dalla chioma rosso ramata, tratto distintivo e che accomuna tutti i prigionieri raggruppati nella piazza su cui domina un patibolo improvvisato e destinati ad essere i protagonisti di un’esecuzione come non se ne erano mai viste in tutta Garn. I regni sono stati abituati al sangue e alla violenza, ma mai un re si era macchiato della colpa di uccidere un altro re se non in battaglia. Tuttavia, Lodavico ha alleati potenti e grazie a questi è riuscito a manipolare la situazione a suo vantaggio facendo passare Steveren per un traditore. Così, Daylon Dumarch, potente barone di Marquensas, osserva il suo fraterno amico Steveren morire: lo ha tradito, certo per nobili scopi, ma questo non rende l’atto meno abietto ai suoi occhi e alla sua sensibilità. Daylon sa di essere un barone influente, come sa bene che potrebbe essere il suo territorio il successivo a cadere vittima della violenza di Lodavico: di fronte alla scelta tra amicizia e fedeltà al suo popolo, Daylon ha scelto di salvare la sua gente. Ma il destino ha in serbo per lui un altro ruolo, sicuramente non marginale: nella sua tenda troverà un fagotto piagnucolante, un neonato … dagli inconfondibili capelli rosso rame. Un maschio. Daylon conosce l’antica profezia sui Chioma di Fuoco, la cui estinzione provocherebbe una catastrofe, forse non sa se crederci o meno ma nel dubbio si consulta con il fidato Balven e i due decidono di salvare il neonato affidandolo a un emissario della famigerata quanto temuta Nazione Invisibile, Coaltachin, che non ha mai firmato il Patto ed è un territorio di infiltrati, sabotatori, assassini, spie, sicari … Quelli Nascosti.

Dopo diciassette da questo giorno, la storia entra nel vivo seguendo le vicende parallele di due giovani: Hatushaly e Declan. Entrambi non sanno che il destino è in agguato, che il fato sta per cambiare per sempre le loro esistenze e che la loro vita si intreccerà in modi ancora da approfondire nel proseguo della saga.

Hatushaly, detto Hatu, è un ragazzo che si è sempre sentito diverso dagli altri, non superiore ma comunque estraneo al contesto in cui è cresciuto: orfano, nessuno sa chi sia in realtà, né chi siano i suoi genitori, anzi, chi ha posto tali domande è stato punito per questo. Hatushaly si sta addestrando a Coaltachin, ha un carattere focoso, è un abile osservatore e combattente ma troppo spesso si lascia prendere da questa rabbia informe che condiziona la sua esistenza. Sente di avere dentro di sé come un fuoco sopito di cui non riesce a comprendere senso ed origine, spesso tende ad isolarsi proprio perché non è capace di gestire e indirizzare correttamente questi sentimenti forti che prova. Gli unici due con cui si è legato nel corso degli anni sono Donte, nipote di un Maestro (la più alta figura della gerarchia dei Nascosti), e Hava, una giovane ragazza abilissima nella lotta e velocissima; i tre si conoscono da ragazzi e un pò per carattere, un pò per via della loro particolare formazione, sono abituati a comprendersi con uno sguardo. Tocca spesso ad Hava disinnescare gli scatti d’ira di Hatushaly che potrebbero metterlo in difficoltà e portarlo a punizioni corporali; infatti, la loro formazione prevede un addestramento fisico non indifferente ma soprattutto prevede un’adesione alla norma rigida e decisa. Gli ordini non si discutono. L’addestramento dei tre ragazzi sta per volgere al termine, nessuno sa dove saranno mandati, quale compito riceveranno e soprattutto non sanno se staranno insieme, questo provoca in Hatu sentimenti forti e contrastanti.

Il ragazzo si interroga lungamente sui sentimenti di Hava, alla quale sarà dedicato un piccolo spazio nel romanzo raccontato dal suo punto di vista e che condivide in segreto l’affetto per Hatu. Ovviamente, anche le relazioni tra compagni sono proibite … starà ai ragazzi scoprire perchè. Quando la missione di Hatushaly avrà inizio, il ragazzo, insieme a Donte, vivrà una serie di avventure incredibili e pericolose che avranno risvolti inaspettati per Hatushaly stesso; scampa miracolosamente all’attacco della nave su cui viaggia e viene salvato dalle terribili grinfie di strane creature sottomarine … perché? Il ragazzo imparerà sulla sua pelle la lezione che il suo addestramento teorico presuppone come base: non ci si può fidare di nessuno. Hatushaly è troppo importante, e ancora non lo sa. Se al lettore, che conosce la storia nella sua globalità, è da subito chiaro chi sia il ragazzo, sarà interessante scoprirne di più della profezia che si lega ai Chioma di Fuoco, e all’elemento magico che viene gradualmente introdotto nel romanzo.

L’altro personaggio principale della storia è Declan, un giovane fabbro, legato al suo insegnante ( a sua volta legato proprio al barone Daylon), e costretto a fuggire insieme all’apprendista per via dell’attacco di mercenari. Le Terre del Patto non sono più così sicure, e necessitano di un presidio militare, cosa che fino ad ora non si era mai resa necessaria. Di nuovo, l’equilibrio tra i regni sembrerebbe essere minato: ma per quale motivo? Declan ancora non sa che le sue avventure e disavventure, la sua forza d’animo, il suo talento, lo porteranno a diventare una pedina in un gioco decisamente più grande di lui. I giocatori stanno aspettando da diciassette anni e qualcuno sta studiando la scacchiera da ancor più tempo. Declan è un personaggio positivo, buono, teso tra la voglia di vivere delle occasioni, delle avventure al di fuori del suo paesino, e il desiderio di non deludere le aspettative del suo maestro, che l’ha cresciuto come un figlio. Egli infatti è orfano, e sarà interessante capire che ruolo avrà la vaga somiglianza di Declan con un personaggio davvero fondamentale.

Il mondo creato dall’autore è suggestivo e del tutto coerente con il genere di riferimento: c’è una geografia fisica e politica ben strutturata, c’è una religione nuova che vuole affermarsi, spinta dalle mire di potere di un re che per ora abbiamo solo visto tramite lo sguardo di altri personaggi. C’è il destino, che muove e spinge fatti e persone pur di compiersi, c’è la magia, ancora accennata in questo primo volume ma sicuramente evocativa e interessante. Lo stile dell’autore è descrittivo, scorrevole, capace di raccontare le scene di azione e di guerra, così come di scandagliare l’animo dei personaggi che ha tratteggiato con precisione e da diverse angolature. Pur se ho trovato, almeno fino alla metà del romanzo, alcune difficoltà ad empatizzare con Hatushaly, benché le sue vicende fossero più interessanti rispetto a quelle di Declan per me, ho capito, nei capitoli conclusivi del romanzo, che quelle sue indecisioni, quel suo rimuginare, era calato nel contesto di quello che doveva ancora accadere. Non sa chi è, non sa che dono incredibile ha, eppure, ne percepiva e ne viveva gli effetti, senza che nessuno potesse aiutarlo ad approcciarsi ad esso. La sua impulsività è frutto di altro, di un fuoco (metaforico o no, lascio a voi il compito di scoprirlo) con cui il ragazzo deve convivere.

I capitoli finali del romanzo, oltre a far incontrare Declan e Hatushaly, sono ricchi di colpi di scena e di risvolti che troveranno sicuramente approfondimento nei prossimi volumi. In definitiva, un primo volume di una nuova serie che si prospetta avvincente, piena di personaggi che hanno tanto da dire e da dare, ma soprattutto, ormai, la battaglia prospettata da Daylon sta arrivando: cosa accadrà? Spero nel prossimo capitolo della storia di “sentire” la voce di Hava: il suo punto di vista, da donna- guerriero con un compito non facile, mi interessa parecchio! Ho provato, inoltre, grande affinità verso Daylon e il suo amico Rodrigo, barone della Collina di Rame: arguti, sagaci, intelligenti, le loro voci sono notevoli, e avranno sicuramente un ruolo importante nella guerra futura.

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