Luna: la trilogia

Luna: la trilogia

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo della trilogia Luna, che comprende i romanzi Luna nuova , Luna piena, Luna crescente, scritta da Ian McDonald, ed edita da Mondadori nella collana Oscar Fantastica Titan Edition. Ringrazio la Casa Editrice per l’invio della copia.

TRAMA

Nel XXII secondo la Luna è stata ormai colonizzata dall’uomo e industrializzata. Le sue preziose risorse – l’elio-3, il carbonio, il ghiaccio e i metalli rari – vengono estratte ed esportate sulla Terra. A controllare il proficuo commercio sono i “Cinque Draghi”, cinque famiglie tanto potenti quanto spietate e pronte a tutto pur di difendere la propria posizione e i propri privilegi. La società spaziale è tornata alle lotte e ai valori feudali, come sa bene Adriana Corta, a capo di una delle corporazioni, che è riuscita a sottrarre il controllo dell’elio-3 alla Mackenzie Metals. Ormai anziana, deve difendere la florida azienda di famiglia dai moltissimi nemici che si è fatta negli anni. Ma basta un niente, nel difficile ambiente lunare, perché le mutevoli lealtà e le macchinazioni politiche dei cinque clan raggiungano il punto di rottura e si scateni una guerra dagli imprevedibili risultati… Una saga stratificata di echi letterari, da Martin al García Márquez di “Cent’anni di solitudine”. Una trilogia piena di avventura che ci spingerà a guardare con occhi nuovi al nostro solo apparentemente innocuo e pacifico satellite. Questa Titan edition di Oscar fantastica contiene 1.959.359 caratteri, spazi esclusi, e pesa 1130 grammi.

Quando i Dragoni sono in guerra, tutti bruciano”.

Sulla Luna, comandano cinque grandi famiglie, cinque casate, i Dragoni, che, in momenti diversi durante la colonizzazione della stessa, sono arrivati e ne hanno preso possesso, attraverso il controllo dei materiali che sulla Luna vengono estratti. Elio-3, carbonio, materiali che servono alla Terra, materiali che servono alla Luna: ognuna di queste grandi casate si è accaparrata una fetta dell’economia lunare, e un rispettivo spazio su di essa. Scavando, costruendo, colonizzando, sono diventati i padroni della Luna e ne hanno forgiato l’essenza e l’esteriorità, creando roccaforti e città, mezzi di collegamento, sistemi di trasporto e di comunicazione, adeguati all’idea di un futuro tecnologico.

Di queste cinque famiglie, l’ultima è arrivata al potere partendo dal basso: sono i Corta, guidati dalla capofamiglia Adriana, che ha lavorato per una delle famiglie rivali, i Mackenzie fino a comprendere un dettaglio che era sfuggito agli altri, un’intuizione che temerariamente la Corta porta avanti, fino a fondare su quello il suo nuovo impero. Trattati con sufficienza, come dei “nuovi ricchi”, dagli altri Dragoni, i Corta prosperano e crescono, forti della loro discendenza e di quell’atteggiamento naturalmente impusivo e rampante, retaggio culturale della loro cultura di appartenenza sulla Terra, quella brasiliana. Chiamata Mano di Ferro, Adriana Corta è una donna che si è costruita da sola, non ha avuto paura di lasciare la sua vecchia vita per affrontare quella Luna così lontana, così terribile, così polverosa, che però poteva darle una prospettiva differente. Il passaggio tra i due sistemi è tremendo per il corpo e per la mente, doloroso, e a tempo determinato poiché dopo due anni si può decidere se tornare sulla Terra o restare sulla Luna, per sempre. Adriana non solo resta, ma decide di ribaltare il suo destino, crede in se stessa e come una leonessa protegge e difende i suoi figli e i suoi lavoratori; crea per loro un ambiente, un settore, una casa, una città, in cui sentirsi accettati e protetti, dalle rassicuranti tradizioni che lei importa dalla sua terra. Adriana è una donna che non hai mai dimenticato le sue origini: ultima della sua generazione, la sua parola è legge ed è ascoltata con ammirazione e il giusto rispetto da tutti … o quasi tutti! Sulla Terra era troppo piccola, troppo insignificante; sulla Luna diventa un Drago, diventa potere puro.

Comprendere e muoversi all’interno della delicata vita sociale e politica della Luna richiede energie e concentrazione, soprattutto perché i Corta non vogliono essere spettatori ma attori attivi dell’economia lunare e questo ha creato un disequilibrio tra i poteri già in gioco. L’organizzazione politica della Luna differisce da quella terrestre: la Luna infatti è guidata dalle aziende, e come tale si calibra sulla legge dei guadagni e conserva una sua spregiudicatezza. “Tutto è negoziabile“, dice l’adagio ormai divenuto realtà, i contratti sono alla base delle relazioni e regolano matrimoni e lavoro, alleanze e rivalità; si decidono e si cambiano alla svelta, si approvano con un tocco dei familiari, le intelligenze artificiali di cui tutti sulla Luna sono dotati, e che, come piccoli avatar, vengono vestiti, trasformati, adattati alla personalità di chi li possiede. Tramite i familiari si lanciano messaggi, si ottengono informazioni, soprattutto quelle legate ai parametri vitali, il più importante dei quali è rappresentato dalla riserva d’aria. Sin dall’incipit del primo dei tre romanzi che compongono l’opera, si intuisce il rapporto complesso e unico che si instaura con il respiro, con l’aria, senza la quale si sarebbe esposti alla morte, drammaticamente declinata nell’accezione del “bacio della Luna“. Aria, acqua, carbonio: scontati per i ricchi, agognati per chi arranca; quei livelli possono diventare un incubo, un monito perenne del debito profondo che gli umani hanno con la Luna, che non fa crediti né sconti. Luna è una maestra crudele, che esige rispetto, che ha dato tanto ma che toglie con rapidità e senza lasciare traccia alcuna: esporsi ad essa, nudi, significa sfidare la morte. E sfidare la morte, vincendo, significa essere i migliori. Lucasinho Corta, nipote di Adriana, figlio di Lucas, è uno di quei migliori: ha camminato sulla Luna, ha corso, e ne è uscito vivo. A lui si tributano onori e glorie: bello, seducente, magnificamente scapestrato, Lucasinho è uno dei personaggi che – a mio avviso – ha un ottimo percorso di crescita ed evoluzione nell’arco della narrazione, passando da essere un ricco rampollo viziato a un ragazzo con il peso delle responsabilità che gravano sulle sue spalle, fragile e intenso. Generoso, diventa suo malgrado una pedina su una scacchiera politica che troppo spesso maschera dietro l’affermare che la famiglia viene prima di tutto, sete di potere, denaro, controllo, profitto, come se in virtù della difesa della propria famiglia si possano giustificare atti e crimini malvagi.

Di personaggi affascinanti, per caratteristiche fisiche e caratteriali, il romanzo è pieno: credo che l’approfondimento e l’acume psicologico con cui l’autore affronta la vita emotiva dei suoi personaggi, siano la chiave vincente di una saga familiare senza precedenti. Ciascun personaggio rappresenta un pezzo indispensabile di un puzzle che appaga la fantasia e l’emozione del suo lettore. Ho fatto il tifo, mi sono innamorata, ho pianto, ho sperato, ho riso: questa trilogia mi ha fatto sperimentare tutte le sensazioni che i protagonisti hanno vissuto, con l’aggiunta – magnifica – dell’ambientazione di una Luna come non si era mai vista. Attingendo ad epoche e a interazioni del nostro passato storico, l’autore ha preso usi, costumi, tradizioni e culture e le ha mescolate ad arte per creare una Luna in cui l’onore va guadagnato, e difeso con la Lama se necessario. Esiste un codice comportamentale estremamente chiaro ai protagonisti, che divide tra loro le casate: i rampolli, gli eredi, devono incarnare il motto di famiglia, leali fino alla fine a genitori che hanno avuto il fegato di abbandonare la Terra per far fortuna altrove. E ognuna di queste famiglie richiama alla mente del lettore stereotipi legati a grandi dinastie del passato: dagli australiani Mackenzie, alla corsa all’elio, che ricorda molto la più famosa corsa all’ero, dai Corta con la loro spiritualità, ai Sun con i loro rimandi al mondo orientale, ai Vorontsov che richiamano i patriarchi russi, l’autore riprende dinamiche, rivalità, ambizioni e li rende originali. Partendo dalla lingua, che contiene contaminazioni tra portoghese, russo, arabo, spagnolo, cinese, che potrebbe inizialmente risultare ostica per il lettore ( il quale ha necessità di rivedere spesso il glossario in appendice), l’autore opera una commistione tra lingue, tradizioni, generi: a metà tra fantascienza ed epopea familiare, Luna è una trilogia che colpisce e che difficilmente potrà essere dimenticata.

Se nel primo romanzo ci introduciamo alla vita sulla Luna, con una carrellata ampia di personaggi e nomi, di parentele e legami che potrebbero disorientare il lettore, cercando di imparare come muoversi in un mondo teso tra la facciata pubblica che questi grandi Dragoni devono mantenere e le serpeggianti rivalità interne e personali, nel secondo romanzo assistiamo all’inizio della guerra contro i Corta che si trasforma ben presto in qualcosa di molto più ampio per giungere, nel terzo ed ultimo romanzo, ad un’epica resa dei conti. Ad ogni passaggio, vengono aggiunti nuovi personaggi che servono per ampliare lo sguardo del lettore e non tenerlo limitato alla famiglia, già numerosa, dei Corta, ma lo allarga sulle altre famiglie e sulla Terra stessa. Non è mai casuale la scelta di inserire e proporre un nuovo attore sulla scena, ma tutto è finalizzato a farci capire sia la trama generale della storia, sia le varie sotto trame, scendendo nell’abisso delle singole personalità. Luna Corta, Wagner Corta, Ariel Corta, Robson, Marina, Alexia, per citarne alcuni tra quelli che mi hanno più colpito: la loro forza, la loro resilienza, la loro voglia di vivere. Punti di osservazione speciale per cogliere le sottigliezze e l’affascinante complessità di un panorama umano incredibile.

Ma non posso non dare alla piccola Luna Corta la palma di mio personaggio del cuore: è la più giovane, ma terribilmente determinata, in lei vive il ferro dei Corta, la tenacia, la consapevolezza di chi è e del suo ruolo, ma c’è molto altro in lei, l’audacia e il piacere della conoscenza, il desiderio di sapere cosa si può fare, da soli, la possibilità di scegliere il proprio percorso di vita.

Io sono la vera erede di Corta Hèlio.

Una bambina, che non ha paura di essere chi è, di dipingersi la faccia da Signora Luna, metà umana e metà teschio, inquietante ma reale; uno dei pochi personaggi che sa davvero cosa vuol dire essere grati a qualcuno per aver salvato la propria vita e non ha paura di manifestare tale riconoscimento.

Aquila, Omahene, Dragoni: a che serve il potere se non lo si usa a vantaggio di chi si ama?

La tematica del potere è centrale nella serie; il potere della Luna si poggia su tre colonne: i Dragoni, la Luna Development Corporation ( e la sua Aquila), e infine l’università di Farside; si sono evoluti, sono cresciuti, alcuni strettamente connessi tra loro, altri ai margini, indipendenti e forti. Come si influenzano tra loro? La lotta al potere è definitiva e massacrante, non fa prigionieri ma solo morti e vuole avere solo un vincitore: il capo, il centro, colui o colei che comanda tutto, la famiglia dinanzi alla quale le altre potranno solo chinare la testa ed accettare la supremazia. La guerra che si è scatenata è senza esclusione di colpi, in un mondo dove non ci si può nascondere mai per davvero; fratelli contro fratelli, lotte intestine e nemici, interni, esterni, improbabili. Succede di tutto sulla Luna, dove la guerra non si gioca solo tra motopolveri e pioggia di ferro, ma nei salotti e nelle feste, tra sussurri e promesse che potrebbe essere difficile mantenere. Nessuno vuole cedere, nessuno vuole morire.

Appartenenza, coraggio, famiglia, amore, potere, lealtà, questi alcuni dei temi che i personaggi a vario titolo dovranno affrontare nel corso della storia: la Luna sta cambiando e non accetterà chi resta indietro. Saranno pronti i Corta, i Sun, i Mackenzie, gli Asamoah e i Vorontsov a mettersi in gioco e ad accettare il parere della Signora Luna, volubile e distruttiva? Qual è il rapporto che l’economia della Terra ha con quella lunare, e viceversa? Una guerra che è civile ma è soprattutto una guerra per l’interesse e per il guadagno, che mira a cambiare la società lunare e a scuoterla dalle fondamenta; generazioni a confronto, sangue e lame. Ho trovato originale l’idea dell’autore di ambientare in un contesto prettamente appartenente al genere di fantascienza, di cui utilizza termini e peculiarità, una storia famigliare, di odio e amore, di vendetta e desiderio di rivalsa, di umanità. Il limite tra buoni e cattivi è sottile e subdolo: cosa si è disposti a fare per proteggere la propria famiglia? Uno spaccato sociale e antropologico decisamente fuori dagli schemi, uno stile incalzante e una maestria eccezionale nel dipingere l’essere umano nelle sue fragilità, nella sua intimità più cruda e autentica. Rabbia e dolore, tormento ed estasi, piacere e perversione, nulla qui ha confini; i personaggi sono esposti, senza giudizio, e ne assaporiamo ogni aspetto a pieno.

Nonostante la storia della Luna sia relativamente recente, si è subito resa riconoscibile per passione e magnificenza. Come tale, richiede ben più di un tributo e di un tradimento. Il primo sangue è stato versato: ora è guerra, tutti contro tutti.

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