Il Re delle cicatrici

Il Re delle cicatrici

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del primo volume della dilogia, ambientata nel famoso Grishaverse, dedicata a Nikolai: si tratta del romanzo Il re delle cicatrici, scritto ovviamente da Leigh Bardugo ( traduzione di Roberta Verde) in uscita oggi per Mondadori.


Nikolai Lantsov, sovrano di Ravka, corsaro, soldato, secondogenito di un re disonorato, ha sempre avuto un’innata propensione alle situazioni difficili, ma questa volta sembra dover fare i conti con qualcosa di impossibile, qualcosa che nessuno, tra la popolazione di Ravka, potrebbe mai immaginare. Come se non bastasse, per arrestare l’avanzata dei nemici che si assiepano lungo i confini del regno, il giovane re deve trovare un modo per riempire le casse dello Stato, stipulare nuove alleanze e fermare il nuovo pericolo che minaccia quello che un tempo è stato il glorioso esercito Grisha.Al suo fianco, però, c’è la fedele Zoya Nazyalensky, leggendario generale Grisha, che non si fermerà di fronte a nulla pur di aiutare Nikolai ad affrontare e sconfiggere il potere oscuro che alberga nelle profondità del suo cuore e che, rafforzandosi di giorno in giorno, minaccia di distruggere tutto quello che ha costruito. Zoya sa infatti che, come i Grisha non possono sopravvivere senza Ravka, tantomeno Ravka può sopravvivere a un re tanto indebolito. Nello stesso momento, nelle terre fredde del Nord, Nina Zenik sta combattendo la sua personale guerra contro coloro che vorrebbero spazzare via per sempre i Grisha. Ma per sconfiggere i pericoli che la attendono, sarà costretta a scendere a patti con il proprio terrificante potere e ad affrontare il dolore profondo e lacerante che porta nel cuore. Re, generale e spia di Ravka: tutti e tre nel corso del loro viaggio dovranno spingersi oltre i confini tra scienza e superstizione, magia e fede, rischiare il tutto per tutto per salvare una nazione spezzata, e accettare che alcuni segreti non sono fatti per restare sepolti e che certe ferite non sono destinate a guarire.


«E’ Ravka» disse Zoya. «C’è sempre dell’altro»

Circa tre anni dopo gli eventi della trilogia iniziata con Tenebre e Ossa, Ravka è governata dal giovane e promettente re Nikolai. La situazione del regno è solo di calma apparente, nonostante il re faccia e voglia fare di tutto per tutelare il suo popolo da una nuova sanguinosa e rovinosa guerra; ma Ravka, per sua stessa posizione geografica, è un territorio che sembra non essere destinato alla pace: da nord e da sud pervengono minacce, Fjerda e Shu Han, ma non solo, per armare il Primo Esercito contro una eventuale guerra serve il denaro che solo l’appoggio di Kerch può dare, e Kerch vuole la lungimirante tecnologia di Ravka, frutto dei suoi preziosi Grisha. Insomma, il re eredita un regno complicato, e come se questo non bastasse, le scie della guerra contro l’Oscuro non riguardano solo il popolo o i Grisha che lo hanno fronteggiato ma anche Nikolai in persona: ha un segreto enorme da difendere, pena la perdita dell’ascendente sul suo popolo. A conoscere il segreto di Nikolai sono in pochissimi: le sue guardie, i Triumvirato Grisha e la sua generale, la temibile e spietata Zoya. Mantenere il segreto però si rivela sin da subito difficilissimo, e quando le esigenze della corte e della corona renderanno indispensabile un summit che riunisca tutte le potenze a Ravka, la situazione sembra precipitare. Coinvolti in un mistero che va a toccare il cuore della fede del popolo, i suoi amati Santi, Zoya e Nikolai affronteranno un viaggio che è sia un ritorno sui luoghi cari all’Oscuro sia una scoperta di nuove verità capaci di sovvertire tutto ciò in cui credono ( o non credono). Tutte le storie cambiano sulla base di chi le racconta. Chi sono o chi sono stati davvero i Santi? Che cos’era il loro martirio? Nella loro missione, Zoya e Nikolai affronteranno anche il tema degli amplificatori cari ai Grisha e la natura stessa del loro potere: possibile che anche l’intransigente Zoya si sia potuta sbagliare sul suo addestramento?

Parallelamente ai capitoli narrati dal punto di vista di Zoya e Nikolai, praticamente sempre coinvolti assieme nella loro storyline, ritroviamo Nina Zenik, devastata dal dolore della perdita che non smette di sottolineare e mandata come spia del re proprio nella fredda terra natia del suo amore. Qui, accompagnata da altri due Grisha, Leoni e Adrik, Nina non potrà fare a meno di indagare: il suo potere è cambiato, non è più lo stesso, e Nina sente delle voci a cui non può non dar ascolto. La condurranno ad un luogo di devastazione: cosa stanno facendo i Fjerdiani? Cosa trama il terribile Brum? Nel convento in cui Nina e i suoi arrivano, costretti a nascondersi per mimetizzarsi, conosceremo Hanne, una giovane fjerdiana con poteri Grisha, poteri che ovviamente il suo popolo e il suo credo l’hanno portata ad odiare. Nina cerca con tutta se stessa di mettere a tacere il suo cuore, di diventare gelida e spietata, ma sotto sotto è la solita Nina, capace di mettere a rischio tutto e tutti pur di perseguire la sua idea di bene, di salvare persone indifese, anche se per fare ciò non esiterà a sfruttare le conoscenze particolari che le sono derivate dalla frequentazione con Kaz, Inje e Jesper!

I primi capitoli sono risultati, a mio avviso, abbastanza introduttivi; superato questo momento iniziale, la lettura è risultata estremamente scorrevole. Grazie all’introduzione di qualche capitolo narrato da un quarto punto di vista, sappiamo cosa succede alla corte di Ravka quando il suo re e il suo generale sembrano essere spariti nel nulla: ciò che resta del Triumvirato deve decidere cosa fare in vista del prossimo summit, fondamentale sia per capire le intenzione delle altre potenze, sia per stringere legami e patti. E, non da meno, cercare la moglie per il brillante re Nikolai.

Anche se avrei voluto vedere di più i momenti del nuovo addestramento di Zoya e le prove che Nikolai affronta per essere in grado di affrontare l’oscurità presente dentro di lui  e ho trovato, a mio avviso, alcune scelte linguistiche troppo moderne rispetto al contesto che l’autrice vuole ricreare ( simile ad una sorta di MedioEvo), la lettura nel complesso è stata godibile. Mi è piaciuto come e’ stato affrontato il passato di Nikolai e Zoya, due personaggi dalla chimica innegabile … a tutti tranne a loro a quanto pare! Zoya della città perduta, Zoya che non si può guardare indietro, Zoya che pensa di poter vivere senza amare e senza soffrire, lei che per prima e forse più di altri si è lasciata sedurre dal potere dell’Oscuro, finendo persino per essere gelosa di Alina, e poi si è trovata tradita. L’Oscuro ha giocato con lei, come con Genya e con Nikolai stesso ma la questione è ancora più subdola e sottile perché per l’Oscuro nessuno di loro era davvero una persona, ma mere pedine nel suo gioco, sacrificabili, inutili, i cui sentimenti non erano affatto importanti. Zoya e Nikolai indossano maschere pubbliche e private per affrontare i loro demoni, reali e metaforici, nascondendosi dietro al sarcasmo, al fascino, alla rigidità, per non mostrare quanta fame d’amore hanno, quanto hanno bisogno di essere riconosciuti, apprezzati, e l’Oscuro ha usato contro di loro queste presunte fragilità.

Uno dei temi cardine di questo romanzo è la questione della fede, dei cosiddetti miracoli, dei Santi, del potere Grisha e della “creazione al cuore del mondo”: tutto è connesso, in qualche modo. 

Per salvare Ravka cosa è disposto a fare Nikolai? A quali patti può scendere Zoya? Di quali alleati hanno davvero bisogno? E cosa combinerà Nina nel posto dei suoi incubi? Domande che troveranno risposta nel volume La legge dei lupi, di prossima pubblicazione!

– Copia per la recensione fornita da Mondadori.

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