La nostra parte di notte
Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del romanzo La nostra parte di notte, scritto da Mariana Enriquez ( traduzione di Fabio Cremonesi) ed edito da Marsilio Editori che ringrazio per la copia.
Un uomo biondo, straordinariamente bello, avanza a piedi nudi nella selva argentina, tra centinaia di candele, verso un gruppo di persone con gli occhi bendati e le mani legate. Si chiama Juan Peterson ed è un medium dell’Ordine, una società segreta devota al Culto dell’Ombra e insieme un circolo d’affari vicino alla dittatura. Juan è un medium molto potente, ma è un medium riluttante, condannato fin da piccolo a offrire le proprie doti in riti crudeli che lo lasciano stremato. Ha sempre voluto sottrarsi al suo destino e lo vuole soprattutto oggi che l’Ordine, guidato dalla famiglia della moglie, minaccia di chiamare a sé anche suo figlio Gaspar. Intorno a loro, si muovono figure inquietanti o premurose, ossessionate dalla vita eterna oppure attente a salvare i mortali dalla mano della notte, sullo sfondo di un paese in cui solo i bambini dei ricchi possono sperare di avere un futuro. Un viaggio rocambolesco nel tempo, nello spazio e soprattutto nei nostri incubi, tra foreste lussureggianti, templi di campagna e locande alla fine del mondo, tra campi di corpi, boschi di braccia e prigioni clandestine. Una saga fantastica ma tragicamente realistica, dove la meraviglia si mescola all’orrore e i santi indigeni convivono con le streghe buone, mentre quelle cattive flirtano con la polizia. Un grande romanzo sudamericano, visionario, sensuale, struggente, che attraverso le suggestioni del genere racconta la ferocia del regime di Videla, l’ignavia dei suoi fiancheggiatori, l’impotenza della gente comune, ma anche la forza dei legami di sangue e d’amore – un amore che rende deboli, espone al pericolo, eppure è l’unica luce in grado di proteggere dalle lusinghe del buio e del potere.
Orrore e bellezza, vita e morte, amore e violenza: questa è una storia di opposti che si fondono in un chiaroscuro sensuale e inquietante, nel quale è difficile riconoscere bene dal male, verità da menzogne, realtà da allucinazioni, follia da magia. E’ una storia di radici e luoghi mistici, di famiglie e sangue – tanto, tantissimo sangue, e potere, ancestrale, bestiale, inumano, un potere che esula dal denaro e vuole assurgere a un’immortalità dal prezzo altissimo. E questo prezzo qualcuno lo paga senza battere ciglio anzi ricavandone un piacere perverso e malevolo, ma c’è anche chi, costretto e legato a questi loschi personaggi, lo rifiuta, lo rigetta e spezza un equilibrio sotterraneo e pericoloso. Opporsi all’Ordine, però, richiede sforzi e sacrifici, da pagare con il sangue e con l’amore, per avere un segno con cui nascondere e proteggere chi si ama.
Protagonisti principali di questa storia corale, dove ogni personaggio ha un suo preciso posto in un quadro complessivo, sono Juan, medium dell’Ordine , e suo figlio Gaspar: i due sono in fuga proprio dall’Ordine, una famiglia devota all’Oscurità che solo il medium sa aprire per loro, marchiando alcuni degli iniziati in Cerimoniali nati dal sangue e dal sesso e che ora prevedono la presenza di scribi attenti a tradurre e interpretare la voce dell’Oscurità. E cosa dice la voce di questo dio crudele i cui adepti, secondo Juan, ne assumono caratteristiche e forme? La formula dell’immortalità, della trasmigrazione della coscienza: un rituale complesso e ovviamente macabro, che richiede un Recipiente. E ovviamente Juan, da bambino malato e destinato alla morte, salvo poi essere curato ( non generosamente ma con precisi fini) da un membro dell’Ordine, in quanto medium più longevo, è l’eletto, il traghettatore, da un passato di ombre a un futuro di vita eterna. L’Ordine, però, soprattutto nelle tre figure femminili di Anne, Mercedes e Florence, non ha fatto i conti con il dio dorato, Juan, e con la sua ferrea volontà. Mai si prenderanno Gaspar: gli hanno già tolto l’amata moglie e figlia di Mercedes, Rosario, senza “abilità” ma è davanti a lei che il medium si è manifestato, è suo, è lei la sua compagna, è lei che partorisce il suo sangue. Eppure, nonostante il legame profondo, viscerale, quasi anatomico tra lei e Juan, anche con le loro liti furibonde, lui, che apre porte, che abita l’Oscurità e da essa ne è abitato, non la trova: dove hanno nascosto la sua Rosario?
Gaspar cresce senza madre, con un padre dall’umore mutevole, capace di atti di tenerezza e di furia omicida, in una casa fredda e spoglia, piena di misteri come l’uomo malato che cura sin da piccolo: come per il rapporto con Rosario, anche quello di padre e figlio è volutamente ambiguo, conflittuale, fisico, violento eppure leale all’inverosimile; Gaspar non sa chi è Juan, ma le sue domande trovano spiragli negli occhi gelidi del genitore capace di leggergli la mente e anticipare le sue mosse. Juan lo protegge come può da un mondo in cui lui sa che non ci sarà: questa consapevolezza dolorosa, assieme al male fisico della malattia, dei Cerimoniali, di ciò che ha vissuto nella sua vita, lo porta ad essere un padre particolare, i cui gesti spesso possono essere fraintesi, eppure, in alcuni momenti, una commozione autentica e pura dilaga da quei silenzi, da quei sibili asmatici e dal suo cuore aritmico. Proteggere Gaspar, l’erede, sottrarlo alla natura berbera e becera di quell’Ordine che lo vuole a tutti i costi: ci riuscirà?
Parlare di questo romanzo-mondo è complesso, sia per l’arco temporale che la storia copre sia per la storia stessa: intrisa di una magia spaventosa, di buio e oscurità che taglia e mangia, di rituali con il gesso e di leggende folcloristiche che alcuni personaggi credono vere e cercano di attuare, ma è anche la storia di un’Argentina divisa, spezzata dalla politica del regime, una terra di classi sociali fortemente separate e di misticismo religioso. E’ la storia di un ragazzino malato che viene salvato per essere divorato da persone che non capisce e che gli attribuiscono un potere infinito, di una ragazza che si innamora di lui e della loro relazione non sempre pulita, anzi. Quando ho letto la voce di Rosario ammetto di aver provato sensazioni contrastanti verso di lei, questa donna quasi idolatrata dalla voce di Juan, e che invece è figlia di contrasti, ancora una volta di luce e ombra; una donna che forse associa amore a possesso e che deve essere convinta a lasciar andare Gaspar dal giogo folle e crudele della sua stessa famiglia. All’Ordine si obbedisce, lei, come l’amica Laura, non può fare altrimenti, è Juan, l’outsider, che può ribellarsi, solo lui. Lui che si vive come uno strumento noioso.
E’ la storia di Gaspar, orfano e adolescente difficile: il tocco dell’Oscurità perseguiterà lui e i suoi amici, Vicky e Pablo, fino alla fine. Chi si avvicina ad essa finisce per impazzire e Gaspar non fa eccezione. Fugge anche lui come può, protetto dal segno che è costato tutto a Juan, ma l’Altro Luogo, la bocca famelica, sa sempre come trovare il suo guardiano.
Un volume dalla mole considerevole che però ho letto velocemente e voracemente, persa nella selva di ossa, nella vita di Gaspar adolescente che cerca di sopravvivere a due morti, alla nuova famiglia dello zio Luis, che ama e sbaglia e cade, con i suoi attacchi rabbiosi così simili a quelli di suo padre Juan, persa nella Londra bohémien di Rosario e Stephen, nei macabri esperimenti di Mercedes e Florence, disposta a sacrificare la sanità mentale del suo stesso figlio pur di nutrire l’orgoglio di avere lei dato al mondo il medium necessario. E’ una storia che affonda le radici dal folclore locale a si alimenta di paure e case spaventose, di sogni e braccia mozzate, di brama di potere e perversa follia. Incollata alle pagine, l’autrice è riuscita ad emozionarmi, a terrorizzarmi, a farmi inorridire e piangere lacrime di pietà, chiudendo alla fine un cerchio. Una ciclicità che dà i brividi. I personaggi in scena sono terribilmente umani, fragili, sbagliano e cadono: c’è amicizia, c’è fiducia incondizionata, ci sono legami fortissimi. C’è mistero e magia, esoterismo e credenze, alcune popolari e alcune solo ad appannaggio dei ricchi che possono inseguire ideali di eternità ad ogni costo, sacrificando le vite degli ultimi, in un periodo storico che di ultimi e dimenticati è pieno. Ordine o regime, non c’è poi molta differenza quando il risultato è sempre la morte. Per Juan è inaccettabile eppure al tempo stesso ciò che gli Ordine gli ha dato o svelato, quel potere oscuro, è potente, seducente: lui può fare delle cose, può cambiare delle cose, e l’Ordine da lui dipende per sentire la voce del suo dio. Simbolico, oscuro, affascinante, surreale: un romanzo di incubi, diffidenza, sangue e morte.