Scholomance – La cerchia d’oro

Scholomance – La cerchia d’oro

Buongiorno, lettori! Torna Naomi Novik con Scholomance – La cerchia d’oro ( traduzione di Simona Brogli), terzo volume della trilogia iniziata con Scholomance – Lezioni pericolose, edita da Mondadori.


Non ero più alla Scholomance. Avevo liberato gli studenti e imprigionato tutti i nefasti al posto nostro, dopodiché avevo separato la scuola dal mondo con quei mostri famelici stipati dentro, destinandoli a un eterno sgranocchiarsi reciproco. Ora, quindi, potevo dormire senza pensieri, fare qualsiasi cosa e andare in qualsiasi luogo volessi. Ed era lo stesso per chiunque altro, dall’ultimo ragazzino che avevo guidato fuori dalla Scholomance a tutti quelli che non avrebbero mai dovuto frequentarla. Fatta eccezione per Orion, scomparso nell’oscurità. Fuggire dalla Scholomance sembrava un sogno impossibile, invece, in qualche modo, si è avverato per El e i suoi compagni di classe, anche se alla ragazza è costato molto caro. Oltretutto il mondo non è affatto diventato un posto sicuro per tutti i maghi, anzi. La pace e l’armonia sono ancora un traguardo lontano per le cerchie di ogni Paese. Perché qualcuno ha raccolto il progetto di distruggerle una volta per tutte e lo sta portando avanti con fermezza. A questo punto, dopo tanta fatica fatta per uscirne, l’unica soluzione per El sembra proprio tornare indietro, trovare un modo cioè per rientrarci, alla Scholomance.


Ce l’ha fatta. Incredibilmente, contro ogni aspettativa, El ha salvato i suoi compagni dai nefasti. Beh, quasi tutti … Chi sta leggendo la serie ricorderà bene la fine del secondo romanzo e ciò che El ha dovuto affrontare e perdere. Ecco, il terzo romanzo riparte da qui e qui insiste per gran parte della storia: ciò che El è stata “costretta” a lasciare indietro la tormenta. El non mi sembra consapevole che la sua ferita non sia solo narcisisticamente legata al fatto che qualcun altro ha deciso per lei ma abbia a che fare anche con i sentimenti, quelle cose che ha sempre messo in dubbio di poter provare, che non si permette di sentire e di cui ha , in definitiva, una paura bestiale; meglio buttarla sulla rabbia! Ed El è piena di rabbia, a volte, a mio modesto avviso, anche un pò ingiustificata ma d’altronde la nostra eroina è così: per sua stessa ammissione, ipocrita e scorretta quando si tratta del mana e delle cerchie. Ecco, sta succedendo qualcosa alle cerchie: vengono attaccate, rischiano di separarsi dal piano reale e finire per sempre nel vuoto senza appiglio, sono preda di fauciomachi e chi può salvare la situazione se non la nostra assassina di demoni? Contesa dalle cerchie da cui non vuole alcuna retribuzione perchè la sola idea di avere con loro un vincolo la repelle, El deve fare i conti con la profezia lanciata alla sua nascita dalla famiglia del padre, quelle parole che l’hanno sempre terrorizzata spingendola a compiere spesso azioni che dal di fuori risultano incomprensibili: El fa di tutto per non essere la El della profezia, portatrice di morte e distruzione, una strega oscura fatta e finita. Malvagia. Ma quando capirà davvero le parole della profezia, quando pietra dopo pietra scoprirà l’orrore alla base delle cerchie … cambierà tutto. Si spiegherà il suo destino. Sarà più facile? Ovviamente no.

Di questo volume ho apprezzato quella che ho immaginato essere una sottile metafora e parallelismo tra le cerchie assetate di potere e la società: cosa si è disposti a sacrificare per salvare i propri cari? Nel mondo di El la risposta è tutto, persino creare aberrazioni, persino creare mostri purché pascolino ad anime altre da quelle della propria cerchia. Terrificante, ingiusto, ma purtroppo quantomai reale. El è allora l’ultimo baluardo, l’ultima pura in ogni senso, colei che pur riconoscendo le sue colpe e limiti e forse proprio per questo, può combattere il sistema, ma per farlo deve agire in modo definitivo, affinché l’orrore non sia mai più facile via di fuga, rassegnazione dietro cui nascondersi. El mi piace perchè non nasconde al suo lettore quasi nulla ( tranne quello che ovviamente nasconde a se stessa): non nega i suoi conflitti, non nega quanto sia suadente il richiamo del potere, quanto facile sarebbe distruggere una volta e poi farlo ancora e ancora, ma quale sarebbe poi il limite? Sarebbe fin troppo facile vestirsi da giustiziere ma quando la giustizia diviene vendetta personale o semplice sfogo di pulsioni momentanee? Purtroppo questo atteggiamento e queste convinzioni la portano, in questo volume, a stare troppo sul pensare e meno sull’agire: quella sua impulsività che si era vista negli altri capitoli della serie qui retrocede a fronte di una sua certa maturazione ma a mio avviso il personaggio ne esce depauperato. Le manca quel guizzo, quella grinta, quel mettere in pratica la rabbia che dice di sentire.

Quello che ho apprezzato meno è stato lo svolgimento della trama, soprattutto nella prima parte molto lenta e incentrata su alcune tematiche ripetitive, e ho ritrovato, ahimè, quella confusione che avevo sperimentato leggendo il primo volume, circa questo sistema magico che comprendo essere molto complesso ma che a tratti mi è risultato proprio oscuro, quasi fosse solo appannaggio dell’autrice; troppe cose si risolvono con soluzioni all’occorrenza, con spiegazioni che sembrano essere messe lì funzionali a ciò che deve accadere ma senza ancoraggio alla trama. Ciò che mi era piaciuto molto nel secondo volume era stata la coralità, il gruppo, le dinamiche che in fondo appartengono comunque ad una scuola di adolescenti per quanto la scuola tenti di ucciderli: qui sono del tutto mancate. El ha la tendenza a fare l’eroina in solitaria e qui più che mai. Infine, qui lo dico e lo sottoscrivo: mi è mancato da morire Orion.

In definitiva, avevo aspettative altissime su questo volume conclusivo che mi lascia invece con l’amaro in bocca; non è stata una delusione totale, ovviamente, ma ero pronta a fuoco e fiamme, e invece ho trovato braci da rimestare, una prima parte molto lenta e ripetitiva, e troppe cose lasciate a loro stesse, troppo poco spiegate o almeno questa è la percezione che ho avuto leggendo.

-copia per la recensione fornita da Mondadori.

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