Cardospina
Buongiorno, lettori! Esce oggi il romanzo CARDOSPINA La casa errante , scritto da GennaRose Nethercott ( traduzione di Valentina Daniele e Barbara Ronca), pubblicato da Mondadori nella collana Fantastica.
Isaac e Bellatine Yaga sono cresciuti girovagando per l’America con il teatro di marionette di famiglia. Da quando Isaac ha mollato tutto e se n’è andato, i due fratelli hanno perso completamente i contatti. Lui è diventato un abile artista di strada, guadagnandosi il titolo di Re Camaleonte grazie alla strabiliante capacità di riprodurre le sembianze esatte di chiunque sia tra il pubblico, incantando – e talvolta derubando – i suoi spettatori. Bellatine, invece, aspira a una vita tranquilla e senza sorprese, e si dedica anima e corpo al suo lavoro di ebanista. Anche lei ha un dono straordinario che vuole tenere nascosto: le sue mani possono dar vita a oggetti inanimati. Quando una lettera li avvisa che devono ritirare una grossa eredità al porto di New York, i due fratelli si riuniscono e non riescono a credere ai propri occhi. Ad attenderli, infatti, c’è Cardospina, una casetta di legno appena arrivata da un piccolo villaggio dell’Europa dell’Est. Al posto delle fondamenta ha due zampe di gallina, forti e irrequiete, e restare ferma proprio non le piace: guai a chi provi a trattenerla in un luogo contro la sua volontà. Cardospina si muove, parla, racconta storie e forse anche qualche bugia, e ricostruisce la vita di Baba Yaga, leggendaria antenata dei due fratelli, e il terribile destino che un secolo prima si è abbattuto sul suo villaggio. A bordo della casa parlante, Isaac e Bellatine si mettono in viaggio per riportare un’ultima volta in scena lo spettacolo di famiglia, ma presto scopriranno di non essere soli: un oscuro nemico ha attraversato l’oceano per mettersi sulle loro tracce, un’ombra dal passato che non si fermerà finché non avrà cancellato tutti i ricordi di Cardospina. Ma si può uccidere un ricordo? Intrecciando fantastico, folklore e memoria storica, GennaRose Nethercott dà vita a un romanzo originale e commovente, una fiaba contemporanea che celebra le storie e il loro immenso potere di spiegare e tenere vivo il passato.
Nella nostra famiglia, siamo tutti nati con delle spine di cardo nei piedi. È per quello che viaggiamo sempre. Perché se rimanessimo fermi il cardo ci pungerebbe.
Bellatine e Isaac sono due fratelli. Non potrebbero essere più diversi e più distanti: sono cresciuti in una famiglia della quale loro stessi sono i primi a sapere poco, soprattutto per quanto attiene alla linea di discendenza materna. Delle loro origini, la madre non ha mai parlato. La frattura tra lei e la figlia è profonda. Perchè c’è stata? Forse, il motivo risiede nell’Incandescenza, nel “potere”, “dono”, “maledizione” che ha colpito la figlia minore … Fatto sta, che Bellatine ha deciso di abbandonare la vita familiare fatta di esibizioni e marionette per continuare col suo sogno di lavorare il legno e Isaac sparisce nel nulla, volatilizzato, sperso tra le strade che cambia ciclicamente per non farsi riconoscere, lui che può cambiare aspetto, voce, postura, rubare le vite altrui. Che vita possono avere i fratelli Yaga ( eh sì, sono proprio quegli Yaga!)? La normalità è un concetto che non si può applicare a loro e se Isaac sembra sguazzare felicemente in questo caos, per Bellatine è un problema, vorrebbe una vita noiosamente tranquilla.
Ma così non è. Non può esserlo quando ereditano da una parente russa Cardospina, una casa vivente con gambette e, sembrerebbe, senziente, capace di comprendere i sentimenti altrui, addirittura di tranquillizzare il calore alle mani di Bellatine? Isaac intuisce subito il potenziale della casa per la sorella, intuisce l’immediato legame tra le due e ovviamente decide di sfruttarlo a proprio vantaggio costringendo la sua Mini a fare ciò che lei aborrisce e teme: lavorare con le marionette. Rischiare di toccarle la mette di fronte ai suoi demoni e, fidatevi, di demoni è piena la storia perchè sulle tracce di Cardospina c’è un personaggio uscito direttamente da incubi fumosi e demoniaci.
Intrisa di folclore russo e di leggende oscure, la storia parla di famiglia, di radici, di sogni infranti, di incubi e paure, di violenza e sangue. Cardospina e la sua nemesi sono legate da un passato che deve essere espiato. Alternando tempo presente e passato, voci come quella dei due fratelli e quella della casa stessa, lirismo sognante, riflessioni e momenti di azione, l’autrice ci mostra di saper padroneggiare bene la materia che tratta ovvero il mito e il folclore, regalando una storia che piacerà sicuramente agli amanti del genere, tuttavia, in alcuni punti, ho trovato che l’aspetto, per così dire sognante, lo fosse troppo, rendendo fumosa e vaga la mia capacità attentiva. Insomma ,il romanzo funziona tutto sommato bene ma proprio per come si pone, avrebbe davvero potuto dare molto di più.
Il rapporto tra i due fratelli mi è piaciuto come pure la loro caratterizzazione ma anche nel loro caso avrei voluto che l’autrice spingesse maggiormente sull’introspezione psicologica – che pure c’è, attenzione, con momenti di grande intimità personale, di profondità, che ci mostrano due animi differenti come già detto ma al tempo stesso soli e solitari, pieni di paure e angosce. Ecco, Isaac e Bellatine, con modi diversi, sono alla ricerca di loro stessi,e hanno una paura terribile di scoprire chi sono loro quando non indossano più le maschere che usano per sopravvivere o compiacere gli altri. Le domande di fondo, esistenziali, sono le stesse per entrambi. Ad esempio, si poteva approfondire il loro rapporto con la famiglia. Importanti e interessanti anche i personaggi secondari, su tutti Winnifred e Ben, ma anche Shona e i membri del suo gruppo.
Le parti che ho preferito sono state quelle narrate da Cardospina, la sua storia, la storia di Baba Yaga e delle sue figlie, soprattutto perchè ci pongono di fronte a questa riflessione: dove risiede la verità quando si racconta una storia?
Fantasmi, demoni personali e mostri sotto al letto, morte da espiare, morte che crea il mito, marionette che prendono vita, una casa col fuoco che arde sempre e una storia che, ci avvisa Cardospina stessa, non andrà come noi vorremmo, una storia che finisce ma cos’è poi un finale?
-copia per la recensione fornita da Mondadori.