Review Tour: Nevernight II. I grandi giochi
Buongiorno lettori! Eccoci arrivati alla seconda tappa del Review Tour dedicato alla saga di Nevernight scritta da Jay Kristoff ed edita dalla Casa Editrice Mondadori, che ringrazio per la possibilità di leggere in anteprima l’intera trilogia. Oggi vi parlo del secondo romanzo: I grandi giochi. Pronti a ritrovare Mia in un contesto nuovo e del tutto inaspettato? Lasciatevi stupire da questa storia!
TRAMA
Mia si è conquistata un posto tra gli assassini della Chiesa Rossa, ma sono in molti a ritenere che non ne sia degna. Prima di portare a termine il suo piano di vendetta, sarà costretta a vedersela con nuovi nemici e a fronteggiare pericolose congiure.
Otto mesi dopo la fine del primo incredibile romanzo, ritroviamo Mia in un doppio arco temporale, come l’autore ci aveva già abituato a leggere in Mai dimenticare.
Labbra screpolate e ferite gravate dal sangue, Mia giace tra le sabbie del deserto. Cosa ci fa, al limite tra la vita e la morte, insieme a una compagnia di schiavisti? Ovviamente, Mia persegue il suo piano folle per perpetrare la propria vendetta! Qualcosa scombina i piani della nostra assassina… e la riporterà in luoghi lontani ma mai dimenticati. Come concilierà la sua nuova condizione con quei posti che hanno il sapore di casa? E chi è questa Domina Leona , strumento- mezzo con cui Mia vuole arrivare alle tanto agognate gole di Duomo e Scaeva?
Uno strano presentimento si intrufola nelle viscere di Mia ( e del lettore) … i nemici sono ovunque.
Parallelamente, vediamo Mia quattro mesi prima: comincia a servire in una delle sedi della Chiesa Rossa, ma deve capire cosa vuol dire essere una Lama, strumento nelle mani della Madre, senza chiedere, esitare, dubitare ma eseguendo. E soprattutto mettendo da parte i personali propositi di vendetta.
Ci riuscirà?
E se qualcuno stesse deliberatamente osteggiando i propositi di Mia?
Una struttura complessa seppur ridotta all ’osso come la Chiesa Rossa racchiude per forza di cose segreti al proprio interno, ad esempio, chi sono i mecenati che pagano per le offerte di sangue? Anche un ordine di assassini ha delle proprie regole … ma vengono seguite davvero tutti?
Nella camera più remota della Montagna, un registro segna i passaggi e le richieste, forse le risposte che Mia cercano sono lì… o forse no.
Perseverante nella sua missione destabilizzante, in questo secondo volume ancor più d’azione rispetto al primo, l’autore ci mostra un lato quasi autodistruttivo di Mia: anche quando potrebbe cercare scorciatoie o vie meno dolorose, Mia si complica la vita con piani dalle mille variabili e in cui la sua vita è sempre a rischio.
Ancora più colpi di scena e segreti, con la costante sensazione che a Mia e al lettore stia sfuggendo qualcosa di importante: non solo le vecchie domande non trovano risposta ma se ne aggiungono sempre di nuove, così come nuove gole da tagliare si aggiungono nella lista mentale di Mia.
“ Ho fin troppe persone da eliminare”
Kristoff osa ancora di più, scegliendo di interagire, interpellare e interrogare il suo lettore sempre di più: l’esperienza che ne risulta è coinvolgente. La sua storia, la sua protagonista, colpiscono nel segno: difficile interrompere la lettura. Gli elementi di contatto con la storia romana continuano e si intensificano, senza fare spoiler, assisteremo a qualcosa che tutti associamo senza dubbio a quella Roma che la storia ci ha consegnato. Mia, chiaramente, sarà pienamente nel suo elemento mostrando come sempre quel mix di freddezza letale ed empatia umana che ormai la contraddistingue e la rende unica. Non esiste un’ altra come lei- e Mia ci tiene spesso a ricordarlo a chi incontra sulla sua strada.
E quando il lettore avrà la sensazione di aver colto in fallo l’autore, anticipandone le mosse, ecco che capita l’impensabile: sovvertimento delle regole, sconvolgimento della storia. Fiato sospeso e quel mix letale tra desiderio e terrore che prende allo stomaco: le aspettative erano altissime – ridicolmente enormi- e Kristoff non ha disatteso il compito, regalandoci un secondo volume centrale nella storia e decisivo per gli eventi a venire.
Mia deve fare i conti con le sue scelte, discutibili certo, ma che l’hanno portata a vivere Itreya da tutt’ altra prospettiva: il cambio di condizione permette a Kristoff di farci riflettere, attraverso Mia, sulla condizione sociale della Repubblica, sui vantaggi di essere nati in un determinato posto e membro di una specifica familia, e gli svantaggi di essere ai margini, ai confini, di aver perso tutto ed essere costretti a servire in modi che non prevedono possibilità di uscita. Anche Mia sceglie di servire ma e’ appunto qui la differenza abissale: il libero arbitrio. Mia può sentire di non aver avuto altra scelta se non la Madre Nera , signora dell’omicidio benedetto, ma la gente che incontra ora non ha potuto scegliere. Vita o morte. Sangue e gloria.
“I ricordi portarono la rabbia, e la rabbia aveva un buon sapore. Le ricordava chi era, perche’ si trovava qui”.
Mia, letale, pericolosa, confusa, arrabbiata, umana: eroina, suo malgrado, idolo, sorella, figlia. Tutto si condensa nella sua figura, chiave della Repubblica.
Gentili amici, se sono i colpi di scena che volete, li avrete. Se è pathos che volete, lo avrete. Se è sangue, sabbia, vendetta, amore che volete, li avrete. Avrete tutto qui!
Dicta ultima: No.
Kristoff gioca con il suo lettore, danza con lui. E lo fa così bene che quel NO dopo l’ultima pagina riecheggerà, ancora e ancora.
Il lupo non commisera l’agnello. E la tempesta non chiede perdono agli affogati.
La resa dei conti è vicina, prepariamoci.
Qui la prima tappa del Review Tour: Mai dimenticare
Buona lettura!