Destini incrociati

Destini incrociati

Buongiorno, lettori! Sono disponibili in libreria dal 28 febbraio i volumi Promesse vane e Destini incrociati, scritti da Lexi Ryan (traduzione di Vanessa Valentinuzzi) ed editi da Mondadori. Oggi vi parlo del secondo volume: Destini incrociati.


IL PALAZZO DORATO È AVVOLTO DAL VELO DELLA NOTTE. LA MIA NOTTE. LE MIE TENEBRE.IL MIO POTERE.

Quando seppe che la sorella Jas era stata venduta al re dei Fae delle ombre, Brie pensò che la sua vita non sarebbe potuta andare peggio di così. Ma ora, intrappolata in una ragnatela di bugie che lei stessa ha tessuto, dal momento che, innamorata contemporaneamente di due principi, non può più fidarsi di nessuno dei due, la sua esistenza non le appare certo più semplice. La guerra ormai è alle porte della corte di Unseelie, eppure Brie non è ancora in grado di scegliere da che parte stare. Come potrebbe farlo, visto che non è capace di comprendere nemmeno se stessa? Più precipita, più le appare chiaro che le profezie non mentono e che lei – che le piaccia o meno – ha un ruolo da giocare nel destino del regno fatato.


Anche se nei suoi sogni accadono cose molto particolari, tra bambine che le parlano, principi che si avvicendano per il suo cuore ( o forse per il suo potere? Brie preferisce pensare che sia così), il suo risveglio non sarà facile: non è più la persona che era, ha rischiato di morire e ora deve convivere con le conseguenze di scelte che non ha avuto modo di prendere ma della quali sente il peso.

Fuggire. Non le resta che questo. Tutti coloro che ama le mentono. Le omettono segreti importanti e così lei di fatto non ha mai disposto ( e forse mai disporrà) di tutti gli elementi per poter decidere autonomamente. Tradita, manipolata, ancora e ancora, fugge e si ritrova nel cuore pulsante dell’ennesimo regno fatato comandato da un re che ha dovuto sposarsi per amore e i cui scopi ovviamente non sono chiari. Ma sicuramente è chiaro che trova Brie di una bellezza abbacinante e capisce perchè i due principi più potenti del suo mondo si stiano facendo la guerra per lei, cosa che invece Brie proprio non riesce a riconoscere. Stanno lottando per il suo potere, non per il suo cuore. E comunque lei a chi consegnerebbe entrambi? Nella prima parte della storia, la permanenza in questa nuova porzione di regno fa sì che Brie tocchi con mano cosa accade ai dissidenti e agli innocenti soprattutto: questo toccherà le corde del suo cuore e quel popolo che prima disprezzava, diventerà la sua gente al punto da sacrificare tutto per loro.

Lo svolgimento della trama è perfettamente funzionale alla storia che l’autrice sceglie di narrarci: sebbene Brie sia l’unica ad avere l’età che dimostra a dispetto dei due immortali, le dinamiche in questo triangolo amoroso sono connotate da gelosie e dispetti, sapientemente mascherati da “agire nel bene del regno”. Pian piano – molto piano, vi avviso – Brie capirà che non può perdonare chi le ha mentito, pur continuando a sentirsi pesantemente in colpa per qualunque cosa, gesto o stato. Questo le impedirà di gettarsi tra le braccia dell’altro? No, almeno fino a quando il legame non le provoca dolore. Questo le permetterà di essere finalmente onesta con se stessa e con i due amanti? Chiaramente, no. Ripensamenti su ripensamenti, Brie proprio non riesce a tracciare una linea netta, ad accettare che le sue emozioni sono importanti e che deve accettare le conseguenze che da esse derivano. In tutto ciò, ovviamente, scoprirà su di sé verità importanti – ma decisamente prevedibili – che la rendono sempre più centrale in un gioco di potere che non può che finire in un modo e uno soltanto.

Speravo davvero che Brie potesse riprendersi come personaggio e se ho apprezzato la sua capacità di empatizzare con il popolo, ho trovato la sua abnegazione certe volte esagerata. Si concede, poi ritratta, si vuole sacrificare, ha paura ( forse l’unica cosa legittima) ma si lancia di impulso; non è chiara prima di tutto con se stessa circa i suoi sentimenti, frenata anche dalla paura di fidarsi ancora, ma francamente credo abbia tirato troppo per le lunghe certe sue decisioni che sono risultate comunque alla fine scontate e prevedibili. Questo non ha permesso che riuscissi ad empatizzare del tutto con lei, tantomeno a provare emozioni e coinvolgimento: ogni volta che mi trovavo davanti una scena interessante, finalmente emotiva, sapevo che lei o lui avrebbero rovinato tutto mettendo nuovamente in discussione ciò che sentivano, vuoi per i doveri, vuoi per il legame, vuoi per altro. Questo ha vanificato anche quelle scene in cui sentivo un pizzico di entusiasmo e di tensione sensuale tra i personaggi.

Lo stile è estremamente scorrevole, forse in alcuni punti troppo, al punto da dover tornare indietro per riuscire a comprendere certi passaggi legati alla magia importanti per la trama, come le linee di successione, capire chi è nemico di chi, quando lo è diventato e perchè. Pur proponendo soluzioni sagge per sanare un conflitto antichissimo tra i due regni, Brie non riesce proprio a rendersi conto che il fulcro della questione non è più solo il potere. La posta in gioco è lei. Sebastian non ha intenzione di rinunciare a lei pur sapendo che il suo cuore appartiene a un altro. Finn non cederà mai al ruolo di amante guardando la sua amata Brie regnare al fianco di un altro uomo. Uno stallo che si riflette anche sulle scelte politiche dei due principi. Si ricorre ad interpellare poteri superiori salvo poi non accettare le soluzioni brutali che vengono proposte. Chi perde? Chi vince?

Le premesse per una bella storia c’erano e ci sono stati guitti piacevoli ( amo sempre tornare nei mondi fatati con una magia importante, lotte intestine, vecchie regine con consigli enigmatici e sanguinolenti, poteri che per essere ottenuti devono mettere i protagonisti di fronte a scelte terribili e ad accettare l’oscurità) ma in definitiva forse le mie aspettative erano molto alte.

-copia per la recensione fornita da Mondadori

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