La spada dei re

La spada dei re

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del romanzo La spada dei re, scritto da Bernard Cornwell ( traduzione di Paola Merla) ed edito da Longanesi Editore che ringrazio per la copia.


Un pericoloso sussurro si diffonde dal castello più importante d’Inghilterra e attraversa il Paese gettandolo nel caos: re Edoardo è in fin di vita. Da tempo, sono molte le orecchie tese nella speranza di udirlo… E, infatti, i possibili successori e i loro sostenitori sono subito pronti a scendere in campo per reclamare la guida della nazione. Uhtred di Bebbanburg vorrebbe rimanere nella sua amata Northumbria e lasciare che gli anglosassoni belligeranti risolvano da soli la questione. Ma ricorda bene di aver giurato fedeltà a Aethelstan, suo ex compagno d’armi e ora uno dei due potenziali eredi di Edoardo. Un giuramento è un legame sacro e Uhtred è un uomo di parola. Per questo sa che ancora una volta dovrà lasciare la sua fortezza e rispondere all’appello di Aethelstan. Il signore di Northumbria condurrà i suoi uomini a Londra, nell’occhio del ciclone. Perché un trono non può rimanere vuoto e un nuovo regno non può nascere senza spargimento di sangue. La spada di Uhtred lascerà un re morto e un re vittorioso. Ma a volte è difficile conoscere la volontà degli dei…


In questa vita possiamo ottenere molte cose, possiamo avere ricchezze, possedere terre, raggiungere il successo – e io avevo avuto tutto questo – ma quando moriamo portiamo con noi nella vita oltre la morte soltanto la reputazione che ci siamo fatti e un uomo senza onore non ha reputazione.

Uhtred di Bebbanburg ama la sua terra: quella Northumbria libera, l’ultimo regno dove chiunque può decidere che divinità adorare; ma la guerra lo chiama, bussa alla porta del suo onore, qualcosa su cui lui – a cui hanno dato tanti e terribili nomi – non può proprio soprassedere. Perché se terre e conquiste lasciano il tempo che trovano, l’onore è eterno e lui ha fatto due giuramenti che deve mantenere ad ogni costo, anche se per farlo deve lasciare la sua amata terra ben sapendo che è il tassello mancante per la realizzazione del sogno di re Alfredo. L’Englaland, un regno unito che parla la stessa lingua ed è unito nella cristianità. Molte sono le battaglie che Uhtred ha combattuto, la sua fama lo precede: è un uomo solido come la sua terra, impulsivo ma leale fino alla fine. Un guerriero che è meglio avere come alleato e non come nemico.

Anche se i suoi affetti gli intimano di lasciar perdere, lui non può farlo: lo vincola un giuramento ma anche l’intima certezza che quella sia anche la sua guerra proprio perché la sua terra sarà sicuramente luogo di scontro. Alla morte imminente di Edoardo, re del Wessex si prospetta una guerra civile senza esclusione di colpi nonostante il testamento del re voglia che i suoi eredi si dividano i territori su cui comandare: Æthelstan sarà re della Mercia, Ælfweard sarà sovrano del Wessex e dell’Angli orientale. Ma ovviamente a nessuno dei due starà bene questa situazione: i presupposti per una guerra devastante ci sono tutti e il terreno di scontro sarà proprio Lundene, dove Uhtred dopo diverse peripezie e avventure si recherà con un manipolo di uomini con l’intenzione di spianare la strada a Æthelstan, a cui ha giurato fedeltà.

Armato della spada Alito di Serpente e fiancheggiato da prodi compagni di avventura, Uhtred combatte senza esclusione di colpi, nonostante alcuni nemici per deriderlo lo appellino “vecchio”; la sua esperienza è notevole ma , a differenza di altri personaggi, non pecca di arroganza, caso mai di impulsività e scarsa pazienza. E’ un leader nato, un trascinatore, ma anche profondamente umano: un uomo che soffre per il destino della sua gente isolata per via delle peste, che patisce l’umiliazione del nemico, che ama gli amici e prova dei sentimenti. Seguirlo in quest’epica avventura è stato avvincente grazie alla scrittura magistrale dell’autore capace di tratteggiare con dovizia di particolari e accuratezza linguistica panorami di guerra, battaglie, giochi di potere e politica. Uno dei personaggi che mi ha più colpita è stato quello di Benedetta, una donna schiava della regina Ædgifu (ex- amante di Uthred), di Lupiae (Lecce), donna di grande forza d’animo e coraggio in un mondo difficile per le donne.

«Io sono Uhtred di Bebbanburg. Mi hanno umiliato»

«E io sono Benedetta di nessun posto e sono stata umiliata tutta la vita, violentata tutta la vita, resa schiava tutta la vita ma non mi vergogno.»

Uhtred e la sua spada hanno la responsabilità di poter decidere il fato dei re, ma quali saranno le conseguenze per i sassoni, per i danesi, per i cristiani e i pagani? E per la Northumbria, Finna, Uthred e gli altri?

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