Il traghettatore- Cuori in transito

Il traghettatore- Cuori in transito

Buongiorno, lettori! Esce oggi il romanzo Il traghettatore – Cuori in transito, scritto da Annalisa Menin ed edito da Giunti Editore che ringrazio per la copia.


Anna Venier, ha 33 anni, è di Venezia e vive a New York da 10 anni. Coraggiosa, determinata e intraprendente, la sua vita è costellata di alti e bassi. L’ultimo, il più devastante di tutti, è stata la morte del suo amatissimo marito Marco. A tre anni dal terribile lutto, Anna ha deciso che è arrivato il momento di rimettersi in gioco, anche sul piano sentimentale… Ma la famosa dating scene newyorchese è tutto tranne che semplice, costellata com’è di uomini che appaiono e scompaiono alla velocità della luce. E poi, che relazione cercare quando si è già vissuto il grande amore? Tra primi appuntamenti finiti male, brunch con le amiche e telefonate notturne con Ale, la sua confidente, ecco arrivare l’idea giusta: cercare un Traghettatore – qualcuno che le dia un passaggio verso la nuova fase della sua vita, verso la nuova se stessa. Ma come trovare quello giusto? In un percorso fatto di grandi domande, entusiasmi e incertezze, sullo sfondo di una New York autentica e mozzafiato, Anna dovrà destreggiarsi tra papabili Traghettatori e un importante progetto di lavoro che potrebbe far decollare la sua carriera. Ma soprattutto, dovrà mettere a tacere la vocina interna che rema contro la sua felicità. Tutti prima o poi hanno bisogno di un Traghettatore nella vita – che si tratti di amore, amicizia o lavoro – e non si deve avere paura di mostrare ciò che si è davvero, perché alla fine quello che conta sono solo le emozioni. Questa è la storia di una rinascita, inaspettata, divertente e romantica. Un romanzo pieno di energia e di freschezza che saprà conquistarvi con la forza dei veri sentimenti.


Anna ha trentatré anni, viene dalla provincia di Venezia ( ma per comodità e anche un pò per l’effetto che fa, dice a tutti di essere di Venezia), vive da dieci anni a New York, si occupa di Branding e Comunicazione ed è vedova. Una parola, una casella da barrare, che non la rappresenta, perché nel suo cuore Marco, suo marito, è sempre con lei, anche se ovviamente non lo è più fisicamente. Se ne è andato all’improvviso, con una malattia, lasciandola piena di sensi di colpa (avrei dovuto stare con lui in quelle ultime ore anche se non sapevo sarebbero state le ultime – pensa), di rabbia, di un dolore multiforme e difficile da digerire, un bagaglio immenso che Anna si porta dietro. Sono trascorsi tre anni da quel giorno, anni in cui lei si è data anima e corpo al lavoro, alla beneficienza, alla scrittura, salvifica, attraverso un blog per non lasciare indimenticata la storia di Marco e perché potesse aiutare altri giovani a realizzare anche loro il Sogno Americano. Senza Marco, senza la sua àncora, la vita professionale di Anna è andata avanti, certo, ma quella sentimentale è rimasta bloccata, cristallizzata. Dopo il grande amore, esiste la possibilità di amare – ed essere amati – di nuovo? Ci sono così tante scuole di pensiero … Anna comunque sente di doversi buttare, di dover voltare pagina e si confronta sull’argomento con Ale, italiana come lei e anche lei residente a New York, e il loro gruppo di amiche, così diverse tra loro e per questo proprio capaci di dare una lettura differente alle vicissitudini delle rispettive vite. Certo, andare avanti in una città come New York non è facile: il mondo del dating è ostico per tutti, figuriamoci per una vedova. Anna alterna appuntamenti in cui parla di Marco, appuntamenti in cui non ne parla, incontri sbagliati, uomini sbagliati: c’è chi non sa cosa vuole, c’è chi vuole cose passeggere. E Anna? Cosa vuole? Questa è una delle grandi domande che la protagonista si pone e a cui cerca di rispondere per gran parte del romanzo. Dopo un breve soggiorno in Italia e dopo una carrellata di uomini singolari, Anna decide di essere pronta: cambia look, cambia casa, e anche il destino sembra metterci lo zampino quando le fa conoscere il maestro Pisani. Con lui arriva un nuovo progetto, importantissimo, che condividerà con l’amica Ale, e un’ attrazione magnetica; sarà pronta a lasciarsi andare?

Anna spiega ad Ale e alle sue amiche la sua idea: è alla ricerca di un traghettatore, una persona che la accompagni verso la nuova fase della sua vita. Lo troverà nell’amico storico Rafa? Nel maestro Pisani, uomo carismatico, più grande di lei?

Il Traghettatore è una figura importantissima perché ci accompagna quando la nostra vita è fuori equilibrio, quando abbiamo perso la bussola e siamo in una fase di cambiamento, insomma. E’ la persona che ci guida nel percorso per diventare la nuova “versione di noi stessi”.

Anna è una donna che vuole ripartire, una donna che si conosce e sa anche quali sono i suoi limiti ammesso che si possa definirli tali: è una romantica ma al tempo stesso sa bene la realtà urbana in cui vive, in cui tutti sembrano prendere e usare, prendere e lasciare. In un mondo frenetico di relazioni usa e getta, come può lei sperare di avere per la seconda volta la fortuna di trovare un incastro giusto? Forse, deve capire, introiettare e metabolizzare, che lei è una donna diversa rispetto a quella persona che ha incontrato Marco: quindi, nuova Anna, nuovo incastro.

Di contorno alla sua storia c’è tutto il suo mondo fatto di viaggi, di relazioni amicali forti e prorompenti che portano anche altre realtà, altri vissuti, fatti di famiglia, di emancipazione, di desideri differenti per donne e persone differenti; c’è il suo lavoro, i suoi incontri, ci sono i suoi pensieri, i suoi tentennamenti. Anna è una protagonista che sa di essere piena di contraddizioni, di essere tutto e tutto l’opposto e cerca di barcamenarsi in equilibrio tra le diverse parti di sé ; c’è Anna – rock e Anna – paura. Anna potrebbe essere una mia amica, Anna potrei essere io.

Fai transitare il tuo grande cuore verso nuove mete”

Anna vuole andare avanti, sente di doverlo fare per Marco e per lei ma non sa come fare, da dove partire, soprattutto in un mondo veloce, che scandisce anche il tempo del lutto. Anna giramondo, Anna alla moda, sognatrice, attratta e spaventata dal rapporto col maestro Alvise; un po’ inconsapevole del suo fascino, determinata e famelica d’amore ma spaventata al tempo stesso da quello che sente. Come dirà in un momento importante della sua carriera, Anna è una donna che vive sul filo delle emozioni, pur essendo una maniaca del controllo, una persona attenta a pianificare; il suo essere così tante cose al tempo stesso me l’ha resa credibile.

“When it’s right, you know it.”

In questa storia, il tempo è tutto: c’è un tempo per l’attesa, che la rende più magnetica e desiderata, c’è il tempo scandito dalle stagioni e dal passare dei mesi, c’è il tempo delle telefonate alle amiche, c’è il tempo che in alcuni rapporti va troppo veloce e in altri non lo è mai abbastanza.

E poi, dulcis in fundo, c’è LEI. L’altra grande protagonista. New York, iconica, incredibile. Soltanto nominandola mi si apre uno scenario di luci, immagini, colori, suoni. Sarà che l’ho sempre amata, ammirata, cercata e forse per questo mi ha colpita e affondata ancora una volta nella narrazione dell’autrice, da cui traspare la sua profonda conoscenza del territorio e dei dintorni che ci mostra stuzzicando la nostra curiosità, e anche il suo amore per questa città complessa e affascinante. New York, mutevole e cangiante, è fulcro vitale di incontri, è osservatrice di svolte e bivi, è benevola fata madrina di seconde occasioni. Ma non solo New York e i suoi dintorni, non solo arte, comunicazione, moto d’epoca, cibo, c’è anche l’Italia: Venezia, magica a Capodanno, Fano, la memoria di Marco. L’Italia rappresenta la radice, il punto di partenza da cui spiccare il volo e come spesso accade a chi ne è lontano, al ritorno ci si sente nostalgici e al tempo stesso quasi estranei, creando quella sensazione difficile che chi vive lontano da casa può ben capire.

La penna dell’autrice è moderna e perfettamente calata nel contesto socioculturale rappresentato: ci offre una New York contemporanea, dove si muovono tante anime, dove transitano tanti cuori alla ricerca di se stessi.  Il confine sottile tra finzione e realtà mi ha catturata portandomi spesso a chiedere quanto dell’autrice ci sia in Anna e viceversa: a questo gioco di specchi si è aggiunta la mia immagine riflessa. Cosa avrei fatto al posto di Anna? Cosa ho fatto al posto di Anna? Sono mai stata per qualcuno una Traghettatrice? In questo concetto c’è reciprocità: non è mero utilizzo dell’altro, perché ci si può traghettare insieme verso altre mete, magari inattese e impreviste, o si può decidere di terminare la traghettata, si può godere del viaggio, e proseguire.

Pur concentrandosi molto sulla sua carriera e sugli inattesi quanto desiderati impegni lavorativi, Anna ci prova a vivere il suo Traghettatore per quello che è, una sorta di non – relazione, un accompagnamento; certo, il fascino incredibile e magnetico che l’uomo esercita su di lei le rendono difficoltoso il compito, il rispetto di quelle regole che lei stessa ha definito. Inoltre, Anna è una romantica e non vuole assolutamente cambiare questo tratto di se stessa, che la definisce come persona: riuscirà a conciliare il suo romanticismo, la sua voglia di amore con quello che il Traghettatore ha da offrirle? E’ interessante notare anche il punto di vista del Traghettatore: spaventato dal tipo di donna che è Anna, una persona totalizzante, sarà disposto a mettersi in gioco del tutto? Fino in fondo? Perché ad un certo punto le carte in tavola si mescolano ancora ed è evidente che sta succedendo altro tra loro due: quando i sentimenti cambiano, cambiano anche le regole del gioco? E se uno dei due giocatori non ci sta? Che succede?

Anna, come tanti, ha dovuto indossare una maschera, come dice lei, una corazza fatta di forza per superare le avversità della vita ed è stanca: vuole essere accolta, abbracciata nelle sue fragilità senza nasconderle più. Anna vuole amare, a 360 gradi, perché lei non si risparmia mai. Sullo sfondo di location da sogno, tra gli scorci meravigliosi di una New York moderna e cosmopolita, tra un drink, un giro in metro e uno in moto, eventi mondani, e una chiacchierata con le immancabili amiche, l’autrice ci regala una storia di rinascita e di ricerca di amore, a partire da quello importantissimo e imprescindibile che si deve nutrire verso se stessi. Una storia di seconde possibilità, di nuovi amori, su uno sfondo contemporaneo e brulicante di vita; nel romanzo, con una penna ironica e leggera, l’autrice tratta tanti temi attuali, dai rapporti interpersonali, alle relazioni malate, dal sogno americano alla nostalgia, dalla morte all’arte, con tanti calzanti riferimenti alla cultura pop!

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