I 17 Mondi – Il Capitano

I 17 Mondi – Il Capitano

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del romanzo I 17 Mondi- Il Capitano, scritto da A.R. Alexander, che ringrazio per la copia, ed edito da Bookabook.


Quando il generale Cohen, soldato dell’Alleanza, cade in un’imboscata sul pianeta Echuazi, l’ultima cosa che si aspetta è di venire salvato dal pirata più ricercato e misterioso dei 17 Mondi, il Capitano, una bellissima quanto pericolosa combattente in cerca di vendetta personale e giustizia per tutti i popoli della Comunità. Ma la fuorilegge non agisce a caso, Cohen è stato salvato per un motivo: indagare i loschi piani dell’efferata Corporazione Kappa, volti a trasformare l’Ajna – una tecnologia neurale in grado di debellare qualsiasi malattia – in un’arma per il controllo delle masse. Il generale e il Capitano dovranno fare i conti con una cospirazione interplanetaria che cela una minaccia ancora più terrificante…


E’ l’anno 1368 del tempo comunitario quando il generale Ed Cohen dell’Alleanza si reca per una missione su Echuazi: la sua grande esperienza lo mette in guardia da una potenziale trappola che si rivela, tuttavia, molto più complessa quando lui e la sua squadra verranno salvati da quello che sembra essere un gruppo di ribelli con a capo una donna estremamente affascinante e pericolosa, il temuto Capitano Lee. La donna metterà al corrente Cohen di un piano ingegnoso e terrificante che coinvolge il nocciolo stesso della vita della Comunità intera andando a toccare l’Anja, insieme di filamenti biotecnologici che viene impiantato sin da neonati per preservare il corpo dalle malattie, unica concessione che la nuova umanità ha fatto nei confronti dei rapporti uomo-tecnologia. Come può credere Cohen alla prospettiva drammatica che gli sottopone il Capitano Lee? Perché qualcuno starebbe cercando di manipolare l’Anja? Che conseguenze avrebbe sulla politica planetaria? In un crescendo di rivelazioni e colpi di scena, il quadro che emerge è ben più complesso in un mondo dove le apparenze ingannano e nessuno può fidarsi di nessuno. I quattro schieramenti, Unione, Alleanza, Impero e Corporazione Kappa, sono soggetti ad accordi palesi e legiferati, ma sono soprattutto legati ad accordi segreti tali per cui alcune decisioni politiche potrebbero compromettere gli equilibri economici di pianeti che si reggono su tecnologie complesse ed energia. Kadafen sembra essere il fulcro di tutto: una polveriera che è già esplosa ed è pronta a rifarlo, ma che tiene in pugno tutti per via di ciò che produce. Senza i suoi prodotti, di cui gli altri pianeti beneficiano, il rischio del collasso è tangibile. Lord Langaran, a capo di questo pianeta e membro della Corporazione Kappa, lo sa bene e cercherà di usare la cosa a proprio vantaggio.

L’universo creato è una scacchiera: solo apparentemente il gioco è in fase di stallo, in realtà tante alleanze si stanno muovendo in modo “sotterraneo” per ottenere lo scacco finale. Resta solo da capire chi vincerà e con quale mossa, mentre appare chiaro che tutte le forze in gioco sono pedine, ma nelle mani di chi? Dell’Unione? Del Venerabile? Della Corporazione Kappa?

Homo homini lupus” ( L’uomo è lupo per un altro uomo): la citazione iniziale del libro è, a mio avviso, la chiave di lettura, la colonna portante e anticipatoria delle tematiche più rappresentate nel romanzo. Ognuno si serve dell’ altro per i proprio scopi, raramente chiari, soprattutto quelli del Capitano Lee, figura affascinante e ammantata di mistero che sembra riuscire a muovere tutto e tutti con intuizioni che anticipano possibili scenari. E io come lettrice non ho potuto che essere l’ultima vittima in ordine temporale della seduzione di questa donna: chi è? Quali sono i suoi interessi? Chi ricade nel mirino del suo radar si sente in scacco e chi viene escluso dalle sue attenzioni sembra ricercarle; una donna complessa che si svela, in parte, pagina dopo pagina. E’ evidente che il personaggio ha un suo passato, una ferita che non si può sanare e che la spinge a muoversi; il suo senso del dovere la muove verso la questione delle differenze sociali, in favore dei più deboli, ma i tanti oneri, legati anche alla sua vera essenza, la portano ad essere sola e solitaria. Spalla per gli amici più sinceri che ha, non accetta però l’intromissione in quella sfera di intimità personale che ritiene inviolabile e intoccabile da amici e parenti, che in definitiva la accettano così com’è. E’ solo nell’incontro con Cohen che qualcosa si smuove, ma lo fa ovviamente con le tempistiche di questi due personaggi, in modo, secondo me, molto coerente. Credo che ne vedremo delle belle nei prossimi capitoli della storia!

I personaggi di cui il lettore fa la conoscenza sono tanti, così come tante sono le ambientazioni mostrate: ci sono pianeti più rigogliosi, altri aridi, e per ciascuno di essi è stata pensata una stratificazione sociale, economica e politica che richiama epoche note al lettore contemporaneo ( come il feudalesimo o l’ottocento con il suo sfarzo). Pur punteggiando il mondo di mezzi e tecnologie avanzate, il retaggio di questi periodi storici resta nel linguaggio: ad esempio, i governatori o dirigenti, si rivolgono l’un l’altro con l’appellativo di Lord, Lady. In alcuni pianeti, anche l’abbigliamento ricalca quelle atmosfere, così come l’etichetta. La stratificazione sociale ovviamente è messa in crisi dalle lotte intestine che molti pianeti devono gestire a causa proprio delle differenze rispetto alla qualità della vita tra ricchi e poveri; le frange più estreme si coalizzano in gruppi ribelli ma anche in questo caso nulla è mai come sembra.

Nel corso della narrazione, la trama seguirà le vicende e gli intrighi della Corporazione Kappa, dell’Alleanza, dell’Unione e dell’Impero. Mi ha piacevolmente colpito la gestione del potere nella Corte Imperiale che si gioca, anche, nei salotti imperiali ed è ad appannaggio delle donne, moglie di dignitari, di duchi, abili e fini strateghe; ogni arma nel proprio arsenale, compresa la bellezza e l’attitudine al sesso, sono utilizzate per i propri fini. Le donne carpiscono segreti e informazioni, vengono addestrate alla Corte e possono manipolare l’opinione dei mariti che poi si siederanno in seno alla stessa e decideranno le sorti interne ed estere dei pianeti. La commistione tra spazio, tecnologia futuristica e dinamiche che appartengono al genere umano, e che sembrano travalicare i limiti temporali, mi ha conquistata: nonostante gli avanzamenti tecnologici, ci sono tensioni che sembrano insite nella natura delle persone, come la lotta per il potere ad esempio. Bene e male, quindi, che si affrontano sempre e comunque: c’è chi lotta per approfittare dell’altro, per metterlo in posizione più debole, e chi si erge a paladino di giustizia e vuole lottare per riportare in equilibrio le diseguaglianze economiche e sociali. Esistono pianeti che non dispongono di beni primari, ed esiste chi sta cercando di ottenere potere mettendo le fazioni una contro l’altra. La situazione è complessa, tra lotte intestine e problemi esterni, tra gestione elefantiaca delle decisioni e verità difficili da accettare: riusciranno i potenti a capire chi è il vero nemico e come affrontarlo?

L’autrice attinge al genere di riferimento per quanto attiene schemi narrativi e suggestioni su cui innesta la propria originalità, guidata da una penna matura e consapevole, riuscendo a descrivere un mondo in tensione. Le ambientazioni sono variegate e accurate: in questo primo volume, largo spazio viene dato alla costruzione del mondo che l’autrice ha creato, con descrizioni ma anche tanti momenti corali che aiutano a ricostruire la storia dei vari pianeti, la loro gerarchia sociale e il passato dei vari personaggi. I protagonisti sono calati nel loro contesto, alcuni appaiono più umani, altri rivelano una natura ambiziosa, arrivista e priva di scrupoli. Su tutti, spiccano Cohen, il Capitano Lee, ma non solo: ho apprezzato David, Michael, il principe Max, personaggi che mi hanno incuriosita sicuramente; dal momento che il gioco politico è il fulcro della trama, ci sono meno momenti di intimità o svago per questi protagonisti, ma in quei pochi, lo spiraglio che l’autrice apre su di loro e sul mondo che vivono, mi ha convinta. Anche nei momenti apparentemente di stasi, questi personaggi non possono mai del tutto rilassarsi, sono sempre vigili e attenti a che la situazione degeneri, o pronti a cogliere dati più ampi, cercando di risolvere i problemi; il divertimento ha breve durata. Eppure, non ho potuto fare a meno di chiedermi: chi è davvero Elizabeth quando si toglie – se lo fa davvero- la sua corazza- armatura? Facile per lei spogliarsi, dal momento che anche il sesso è mero strumento nelle sue abili mani, ma cosa succederebbe se si trovasse davvero nuda? Una donna che combatte contro la “schiavitù di pensiero ed azione“, ma ha un mondo interno dolorante per la perdita: cosa ha affrontato, davvero?

Negli ultimi capitoli, la minaccia all’integrità, al nucleo centrale dell’identità come specie, accomuna tutte le fazioni in gioco ed è spiazzante: una verità che non può essere divulgata pena il collasso della società ma che va gestita. Nulla è mai come sembra. Con uno stile capace di ricreare un mondo e soprattutto una nuova umanità che affronta tematiche importanti, l’autrice ci guida in un romanzo di fantascienza, primo volume di una serie che si preannuncia appassionante.

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