Anomalya

Anomalya

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del romanzo Anomalya, scritto da Guido Sgardoli, che ringrazio per l’invio della copia, ed edito da Giunti.


Quando si comincia ad affacciarsi sul mondo, il futuro è una promessa che temiamo di non mantenere. Ogni errore sembra irreparabile, ogni scelta definitiva. A volte questa convinzione può portare, di fronte a uno sbaglio, a perdersi e darsi per vinti, quando la vita invece offre sempre nuove possibilità. Questa delicata fase della vita è raccontata in un’avventura fantascientifica che ha al suo centro un viaggio del tempo. Jaques e Claire, da ragazzi segnati da una scelta sbagliata che ne ha condizionato l’esistenza, si rincontrano cinquant’anni dopo. Claire ora è un’importante scienziata e ha scoperto un fenomeno misterioso, un passaggio temporale, un’anomalia.Una porta verso l’ignoto per scoprire che si può sempre scegliere, e tutti hanno una seconda possibilità.


Luglio 2020. Sull’isola di Brénat le vite di un gruppo di adolescenti, capeggiati da Jacques, si intrecciano con il passaggio dei turisti, tra nuove e vecchie conoscenze; Jacques disprezza con quell’atteggiamento tipico della sua età un pò tutti, dai genitori, percepiti come vecchi, ai vacanzieri, deturpatori di un equilibrio violato durante l’estate. Sfrontato e insofferente, organizza con i suoi amici scorribande e prese in giro nei confronti degli “estranei”, tra cui Sebastien, cugino di uno della banda e parigino; tuttavia, le cose non vanno proprio come immaginato e lo scherzo ben presto degenera … Tra chi visita l’isola solo per l’estate c’è Claire, ultima di tre sorelle, tutte destinate a seguire le orme paterne, ovvero la strada della scienza. Nessuno si domanda cosa voglia davvero fare la ragazza né tantomeno lei ha voce in capitolo sull’organizzazione di quello spazio che è la vacanza: studio, studio e ancora studio, questa è la sua esistenza. La rotta tracciata, inesorabile. Nulla può distoglierla, soprattutto l’amicizia con i coetanei dell’isola. Passivamente rassegnata alla sua esistenza, Claire coltiva un sogno segreto fatto di inchiostro e storie, di personaggi e libri.

Claire e Jacques, due adolescenti in lotta contro il mondo per affermarsi, per decidere della propria strada e del proprio futuro: può un evento condizionare l’esito dei loro destini? Quando le loro strade, curiosamente si ritrovano, tutto cambia. E se fosse possibile riscrivere la propria storia, cosa cambierebbe Jacques? E Claire? Un romanzo sulle seconde possibilità, in cui passato e futuro si fondono per dare nuova forma alle vite dei personaggi; un romanzo sui nuovi inizi, sulle scelte. L’adolescenza non è un momento facile nell’arco della vita e i due personaggi ci mostrano difficoltà diverse con cui rapportarsi; che cosa vogliono? Possono davvero cambiare un futuro che sembra inevitabile?

Anomalya è un romanzo che ho letto tutto d’un fiato, complice la scrittura estremamente scorrevole dell’autore e la sua capacità di raccontare un contesto come quello dell’isola di Brénat ma soprattutto le dinamiche tra Jacques e Claire. Non esistono momenti morti nella storia, anzi, la si legge con estremo interesse e curiosità; l’alternanza tra passato (che corrisponde al nostro tempo presente) e futuro è ben rappresentata, le due linee temporali hanno caratteristiche specifiche e riferimenti culturali propri. E’ stato facile calarmi nella storia ed entrare in sintonia con i personaggi, con le loro emozioni e le loro vicissitudini, sia quelle del tempo futuro, sia, soprattutto, quelle del tempo passato. Claire e Jacques mi sono sembrati due vecchi amici, anzi dirò di più: è stato come osservarmi in uno specchio, come fare un salto nel passato. Claire, il suo amore per la scrittura, la sua passione per Jo, Lizzy e Jane, i suoi quaderni pieni di appunti per storie, inizi di romanzi, di racconti in cui le eroine erano sempre proiezioni di se stessa … beh, ammetto che anche io ho attraversato quella fase! E Jacques, un pò “guascone”, un leader nato per cui l’isola è troppo piccola, la famiglia troppo stretta; vuole navigare e vedere il mondo, ma avrà abbastanza determinazione da perseguire i propri ideali?

I riferimenti letterari e cinematografici, esplicitati nella Nota dell’autore, sono precisi e per me familiari; mi è piaciuto ritrovare eroine, citazioni, atmosfere. Mi ha permesso ancor di più di immergermi nella storia. Ho apprezzato il sapore quasi nostalgico che l’avventura di Jacques e Claire mi ha lasciato alla fine del libro. Forse, anche io ho sognato un Gate, un’isola a cui tornare, una banda a cui appartenere, un sogno così grande da realizzare. Anch’io covavo rabbia difficile da capire e da esternare, e me la prendevo con i miei affetti più cari; e sognavo un’avventura, un amico speciale, un tesoro. Come in un film, la storia di Jacques e Claire, di Sebastien e di Don, mi ha catturata dall’inizio sino al finale, giusto e perfetto per la loro storia, come un cerchio che si chiude. Amicizia, voglia di trovare il proprio posto nella vita, seconde opportunità, giovani amori e grandi speranze: questi alcuni degli argomenti che con una penna dallo stile dinamico e accattivante, l’autore tocca. Brénat è un’isola pulita, dove grazie alle difficoltà di connessione, i ragazzi sembrano catapultati in una realtà fatta di giri in bici, di “imprese” che sembrano epiche; lo sguardo degli adulti, del futuro, è consapevole, e sembra quasi chiedere ai personaggi il perché di certe azioni che ora appaiono da vigliacchi. Ma alla fine prevale il tempo del riscatto, i conti vengono pareggiati, e quella consapevolezza adulta si fonde con la leggerezza di quegli anni, forgiando un nuovo futuro. Un destino tutto da riscrivere, come una storia.

Fortuna o sfortuna non esistono, sono i nomi che diamo a quello che siamo o non siamo capaci di realizzare. Siamo noi, con le nostre scelte, giuste o sbagliate, a determinare il corso degli eventi.

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