Review Tour: A caccia del diavolo

Review Tour: A caccia del diavolo

Buongiorno, lettori! Oggi Review Tour dedicato al romanzo A caccia del diavolo, volume che conclude la tetralogia iniziata con Sulle tracce di Jack lo Squartatore, Alla ricerca del Principe Dracula e In fuga da Houdini, scritta da Kerri Maniscalco (traduzione di Maura Dalai) ed edito da Mondadori nella collana Oscar Fantastica. Ringrazio la Casa Editrice per questa lettura in anteprima!


Audrey Rose Wadsworth e Thomas Cress-well sono giunti in America, una terra audace, sfrontata, brulicante di vita. Ma, proprio come la loro Londra adorata, anche la città di Chicago nasconde oscuri segreti. Quando i due si recano alla spettacolare Esposizione internazionale, scoprono una verità sconcertante: l’evento epocale è minacciato da denunce di persone scomparse e omicidi irrisolti. Audrey Rose e Thomas iniziano a indagare, per trovarsi faccia a faccia con un assassino come non ne hanno mai incontrati prima. Scoprire chi sia è una cosa, ben altra faccenda è catturarlo, soprattutto all’interno del famigerato Castello degli Orrori che ha costruito lui stesso, un covo di torture labirintico e terrificante. Riuscirà Audrey Rose, insieme al suo grande amore, a porre la parola “fine” anche a questo caso? O soccomberà, preda del più subdolo avversario che abbia mai incontrato?


Eccoci giunti alla fine: Audrey Rose e Thomas, protagonisti indiscussi di questo volume, sono a New York e si accingono ad attendere la benedizione del padre della fanciulla per poter convolare a giuste nozze. Dopo qualche titubanza in merito all’esito del colloquio tra il rigido padre di Audrey Rose e l’affascinante Thomas, nel giorno del diciottesimo compleanno del ragazzo, i due annunciano alla famiglia l’intenzione di volersi sposare in tempi brevissimi. Nonostante le proteste delle parenti femminili, già tese all’idea di dover organizzare un matrimonio in poco tempo e purtroppo, su richiesta degli sposi, una cerimonia intima, arriva il grande giorno.

Ma potrà mai filare tutto liscio? Come la stessa Audrey Rose sospetta, potrà mai davvero essere il momento di porre le parole lieto fine al loro amore? Ovviamente, no! Non solo la morte li ha seguiti fino nella più libera America portandosi dietro una scia di efferati omicidi che sembrano riecheggiare il modus operandi di Jack, ma anche il destino sembra essersi accanito contro i due innamorati che dovranno affrontare omicidi e cavilli burocratici tipici del 1889. La prima parte del romanzo è decisamente incentrata sul tormentato amore tra i due protagonisti: Audrey Rose, come sempre voce narrante, alterna momenti di pentimento per le proprie scelte a momenti in cui non riesce a negare la direzione che il suo cuore vuole prendere. Ma a che costo? La morale dell’epoca sembra schiacciarla: le sue azioni potrebbero avere conseguenze poco piacevoli per tutti i suoi cari. Audrey Rose è pronta alla maldicenza e al disprezzo sociale, se ciò colpisse solo lei, ma non può accettare lo stigma sociale che colpirebbe i suoi parenti, primi tra tutti il padre e la cugina Liza. Allo stesso modo anche Thomas sembra imbrigliato in un titolo nobiliare e familiare che non lascia scampo se non cedere alle assurde regole paterne. Cosa fare?

Strano a dirsi, sarà proprio il male, il crimine, ad aiutare i due a temporeggiare nella disperata ricerca di una soluzione che non preveda esiti sconvenienti per nessuno. Dopo una serie di omicidi a New York, l’assassino pare aver preso la direzione di Chicago, una città che attrae subito Audrey Rose per l’apparente aria di libertà che vi si respira. Ma è davvero così? Scrostando la patina di indipendenza, anzi, emerge il ritratto di una società che preferisce nascondere le efferatezze sotto il proverbiale tappeto pur di non perdere il prestigio e l’introito economico che deriva dalla mirabolante Esposizione Universale, inaugurata proprio in quel periodo. Chicago offrirà ai due protagonisti diversi ricongiungimenti ma sarà anche teatro di omicidi plurimi. Il male si insinua nella vita di Audrey Rose, più vicino che mai, colpendola nelle sue fragilità, nei suoi affetti, nel ricordo di Nathaniel e della sua famiglia. La ragazza, però, non è persona da lasciarsi abbattere o mettere all’angolo, anzi: vuole essere padrona del proprio destino, un angelo vendicatore quasi, anche se questo potrebbe costarle la vita.

Chi è l’assassino che sembra averli seguiti sin dall’Inghilterra e ora terrorizza le strade americane? In che rapporti è con Audrey Rose? Le minacce sono sempre più personali fino alla resa dei conti finale.

Sicuramente in questo volume conclusivo ha un ruolo fondamentale la storia d’amore tra i due protagonisti, almeno nella prima parte; la seconda parte coincide con l’arrivo a Chicago e prevede un pò più di azione. Questa volta sono riuscita a capire prima di Audrey Rose chi fosse il colpevole e in alcuni punti, quando di nuovo senza aver minimamente appreso dalla sua recente esperienza, metteva in discussione chiunque, avrei voluto intervenire per correggere la direzione dei suoi pensieri! Pur con le consuete perplessità circa il suo personaggio, ho trovato anche questo capitolo godibile e scorrevole, complice la scrittura dell’autrice e l’ambientazione. Come la protagonista, mi ha fatto inorridire il trattamento che la polizia americana ha dedicato a questi crimini irrisolti: a New York, l’omicidio di diverse prostitute o immigrate non era stato considerato abbastanza importante da meritare un approfondimento, a Chicago la sparizione di donne senza il relativo ritrovamento di cadaveri è stato taciuto per non inficiare la riuscita di un evento mondano. Com’è possibile, si chiede Audrey Rose? Ecco, con la sua rabbia sono riuscita ad entrare in sintonia e ho apprezzato il guitto finale di determinazione ad ogni costo, di voglia di vendetta e giustizia, anche se miscelato a incoscienza. Forse ho trovato un pò forzato il fatto che l’assassino la ritenga un rivale: sicuramente, ha giocato con lei al gatto e al topo sin dall’inizio ma Audrey Rose non mi è mai sembrata una persona cattiva, capace di azioni malvagie, e infatti lo dimostra anche qui. L’assassino piuttosto vuole dimostrarle quanto sia facile fare leva sui sentimenti altrui, e vorrebbe farle credere che l’amore possa essere una debolezza capace di divenire arma nelle mani altrui. Audrey Rose riflette su queste considerazioni che si legano e si intrecciano al suo rapporto con Thomas, a quello che lui le rivela di se stesso. Entrambi portano il peso di perdite tremende, e si sono rifugiati nella scienza: Thomas aveva quasi rinunciato, drammaticamente, all’idea di innamorarsi fino a quando il caso ( o forse la deduzione di qualcun altro?) gli ha fatto conoscere la bella e intelligente Audrey Rose. Audrey Rose è attratta dal mondo forense e spesso si chiede se il suo interesse, la sua curiosità siano morbose: questo non vuol dire che in lei covi un’oscurità maligna; Audrey Rose è una giovane ragazza che in un mondo difficile ha cercato e trovato la sua vocazione. Certo, ogni tanto si lascia guidare da un pò di ingenuità e immaturità, ma come lei anche gli altri personaggi ogni tanto compiono scelte e hanno atteggiamenti che non ho sempre compreso, come chiudersi nel mutismo o voler essere sarcastici/ spiritosi/ seducenti in momenti del tutto inappropriati. D’altronde, ognuno si difende dalle proprie paure e ansie come può!

Tra ritorni di personaggi funzionali allo svolgimento della trama, si chiude un cerchio, alla fine: tutto ritorna, i tasselli trovano il proprio posto. Assolutamente da leggere le note finali dell’autrice che come sempre offrono un contesto in cui inserire le vicende con rimandi reali e suoi personali variazioni.

Nota di merito finale per due personaggi: la nonna di Audrey Rose, adorabile e decisiva, e il Sir Isaac Mewton!

Condividi:

Leave comment

Your email address will not be published. Required fields are marked with *.