OttO

OttO

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del romanzo “OttO“, scritto da Michela Monti ed edito da Triskell Edizioni, ultimo capitolo della trilogia iniziata con “83500” e “M.T.V.M.”. Ringrazio l’autrice per l’invio della copia e di una box davvero apprezzata!


Melice Redding è convinta di aver già toccato ogni limite tollerabile con le proprie mani. Conosce il dolore della perdita, la paura della morte, la sofferenza del sangue versato. È capace di sopravvivere. Eppure, dal momento in cui riapre gli occhi in quel letto di ospedale, si ritrova ferma in un tempo che non riconosce come suo, e ogni passo diventa una sfida. La risalita è troppo lunga per riuscire ad affrontarla da sola. Le servono i suoi amici, sua figlia. Le serve Gabriel. Ma chi sono le persone che ha davanti? Cosa nascondono? Quanto può essere pesante la verità che sta inseguendo?


Giorno 1. Il risveglio. Dopo tutto quello che ha passato, Melice si ritrova nuovamente a dover combattere una guerra che le sembra soverchiante, solo che non immagina ancora quanto lo sarà, e quanto sconvolgerà ulteriormente la sua vita. Sottoposta a prove di forza, fisiche ed emotive, Melice deve ritrovarsi: ciò che non le manca è la determinazione, quella inesauribile forza di volontà che la contraddistingue, nel bene e nel male. Melice si rialza, oh se lo fa! Ma lo fa alle sue condizioni. Non tollera mezze misure, così com’è giusto che sia, come ci ha abituati dalla prima apparizione.

Nonostante il dolore, lei ci mette una dose di impegno non indifferente per riprendersi fisicamente: il suo obiettivo è rivedere Sadie, Gabriel, ricominciare finalmente a vivere una vita con loro. Una cosa semplice, vero? Purtroppo non è così per Melice, che scoprirà pagina dopo pagina quanto ingarbugliata sia la sua situazione, personale e sociale.

Questo romanzo conclusivo è il romanzo delle rivelazioni: non c’è pace per la protagonista né per il lettore. La suspence è intensa, coinvolgente, la tensione alle stelle, perché ormai non ci sono più maschere dietro cui nascondersi e tutto deve trovare una soluzione definitiva. Evolvi o muori: non c’è scampo. Melice deve affrontare tradimenti e meschinità, cade e si rialza: possibile che sia stata mera pedina in un gioco più grande di lei? No, lei non ci sta. Deve sapere. E questa sua spinta vitale alimenta al tempo stesso la curiosità del lettore. Non vi nego che ho divorato queste pagine, e che, alla fine, ho provato un appagante senso di compiutezza. Tutto trova il proprio equilibrio nell’economia del romanzo: sia i vari personaggi, sia le varie storie, hanno il giusto spazio e peso, senza togliere nulla a quell’eroina centrale che è Mel.

Mel, con le sue fragilità e le sue angosce, con il suo carattere da “out-out”: impulsiva, coraggiosa, leale, tenace, resiliente. Prendere o lasciare, Melice, come ho già avuto modo di dire, è un personaggio che o si ama o si odia; non tradisce se stessa, mai. Questo non vuol dire che non sia cresciuta, anzi, ma lo ha fatto senza perdere quelle sue caratteristiche che la rendono così peculiare.

Evolvi o muori – libera o prigioniera: Melice è anche questo, una donna che ha lottato per la propria indipendenza, che ha sofferto e non si vergogna di portare il peso delle sue cicatrici. In questo capitolo finale, ritroviamo personaggi e tematiche emerse anche nei volumi precedenti: la cosa che mi ha maggiormente colpita è stata la capacità dell’autrice di coniugare la tensione narrativa, palpabile, di una storia dai tratti thriller, gli elementi futuristici di un mondo cupo e malvagio, e l’umanità dei suoi personaggi. Ci sono alcuni argomenti che mi hanno toccata personalmente: come sempre, l’autrice li accarezza con la sua scrittura, facendoli risuonare in me. Maternità, femminilità, famiglia, accettazione di sé: questa serie è tutto questo e molto di più.

Dopo la reclusione durissima, il contatto con il mondo esterno, tanto agognato, si rivela essere pieno di ostacoli, incertezze e pericoli: dove risiede la verità? Perché tutti sembrano voler manipolare Melice e impedirle di vivere la sua relazione con Gab? Tra segreti, rivelazioni, colpi di scena, Melice dovrà affrontare ancora nuove prove, mettendo in discussione se stessa e i suoi affetti; anche il suo rapporto con Gabriel è ad una svolta quando si cala nel contesto del reale, e lo stesso Gab deve guardare in faccia i propri demoni. Quanto conta la fiducia? Perdere qualcosa per salvare altre cose: ma quanti pezzi di sé stessi si può perdere prima di smarrirsi? Il mondo esterno si rivela essere pieno di brutture, tossico, crudele, spietato, quasi quanto quello della prigione ReBurning: cosa è successo all’umanità mentre Melice era rinchiusa lì dentro? Scoprirlo non sarà affatto facile da digerire: avidità, potere, denaro, controllo, cosa governa ora il mondo?

Con una scrittura magnetica, incalzante, ma al tempo stesso capace di introspezione e riflessione, l’autrice conclude una trilogia appassionante, regalandoci un’ambientazione claustrofobica e angosciante al punto giusto e soprattutto una protagonista terribilmente umana, che lotta per riavere la propria vita, per riavere una possibilità, ma lotta anche affinché tutti possano avere la loro occasione, la loro possibilità. In una parola, la loro libertà.

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