La terra degli incubi

La terra degli incubi

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del romanzo La terra degli incubi, scritto da Giovanni Eccher, ed edito da Mondadori, che ringrazio per la copia.


Providence, 1904. Un vascello nero come la notte attracca al porto ma nessun marinaio scende per rifocillarsi nei locali di Lower South, il quartiere malfamato della città. Alla locanda dello Swearing Parrot si comincia a vociferare che sia una nave fantasma e Julius, giovane e intraprendente figlio della cameriera, è deciso a vederci chiaro. Insieme all’inseparabile amica Vicky, non sospetta ancora di trovarsi di fronte al primo di una serie di oscuri eventi che nemmeno la più fervida immaginazione potrebbe concepire… Tranne forse quella di Howard, l’enigmatico ragazzo che Julius conosce il primo giorno nella nuova scuola di College Hill. Insieme ai fratelli Chester e Harold, Howard vuole fondare un’agenzia investigativa per risolvere casi insoliti, come quello del Vecchio Terribile, il proprietario di un villino maledetto a cui nessuno osa avvicinarsi. C’è un nesso tra la nave fantasma e il malvagio abitante del villino, teatro di efferati delitti? La risposta spalancherà un abisso di incubi e misteri insondabili… 


Julius ha quattordici anni, è figlio di mamma italiana e papà irlandese ed è riuscito, grazie ai grandi sacrifici dei genitori, ad essere ammesso alla scuola più prestigiosa di Providence, frequentata da ragazzi benestanti. Alcuni di loro, grazie ai soldi e alle posizioni sociali privilegiate delle proprie famiglie, riescono a farla franca a scuola: ed è proprio su un episodio di vessazioni e bullismo che il romanzo, dopo un interessante quanto enigmatico prologo, si apre. Julius è cresciuto nella parte della città vicina al porto, considerata popolare, e, suo malgrado, si trova coinvolto durante il primo giorno di scuola, in una rissa per difendere quello che diventerà un suo amico, Howard Phillips Lovecraft. Ovviamente, la sua azione comporterà diverse conseguenze: non sarà visto di buon occhio da una professoressa e si attirerà le poco gradevoli attenzioni del gruppetto di bulli della scuola, ma gli varrà anche la neonata amicizia con Howard appunto che lo inserirà nella sua cricca composta da Chester e il suo fratellino Harold.

Il gruppetto va a caccia di misteri da risolvere e cova il sogno di aprire un’agenzia di investigazione: Julius sembra proprio essere il tassello mancante ai loro piani ma al ragazzo non piace, ovviamente, essere considerato una forza lavoro solo per la sua provenienza e per la sua famiglia.  Dovrà scoprire che le intenzioni dei suoi nuovi amici non sono malevole, anzi: insieme a loro, Julius non solo sarà coinvolto nella più grande avventura della sua vita ma scoprirà anche il valore dell’amicizia.

A Providence c’è una misteriosa abitazione, la Casa Evitata, lugubre e cupa, la cui storia è costellata da inquilini le cui vite si sono interrotte in circostanze quanto mai sospette; l’attuale inquilino, solitario e dal ghigno spaventoso, viene ribattezzato Vecchio Terribile e Howard è convinto che nasconda terribili segreti. Quando una nave nera attracca al porto, sarà proprio Julius, grazie alle sue conoscenze, e alla sua intrepida amica Vicky, a dare nuova linfa al mistero: come mai la ciurma non è scesa a terra? Durante le loro indagini serali, i due scopriranno un losco figuro che si intrattiene in uno scambio ancor più losco, e quando il giorno dopo la nave salpa, il mistero si infittisce. Aggiornati sulla situazione, Howard, Chester e Harold decidono di indagare e tra appostamenti vari e rivelazioni, si troveranno a salvare la vita all’enorme Big Pete che nel delirio della morfina inizierà a raccontare di un Vero Libro. L’esplorazione della casa del Vecchio Terribile si rivela quanto mai necessaria: tra polvere e un gatto – che fa intuire a Howard e Julius che in fondo il Vecchio così terribile non possa essere, se ha un gatto!- i due arriveranno nel sottotetto dove troveranno strani simboli, oggetti che riproducono il Sistema Solare e ancora Libri antichi scritti in lingue sconosciute. Cosa collega tutte queste scoperte? Chiaramente le indagini vengono intralciate dalle attività scolastiche dei ragazzi: Julius pur sapendo che era entrato nel mirino dei bulli, non è affatto preparato alla loro tremenda vendetta che lo vedrà rischiare grosso. Ma grazie all’intervento dei suoi nuovi amici – o meglio dell’influenza del nome di uno di loro – la situazione rientra. Tuttavia, la punizione importante che gli viene affibbiata lo allontana momentaneamente da Howard, il quale invece sembra essere sempre più coinvolto dalle sue ricerche al punto da dimagrire, apparire ancor più smunto, e tralasciare il proprio dovere scolastica. Cosa ha scoperto? E come può Julius aiutarlo? Ecco, forse l’intervento di un adulto casca proprio a pennello … ma sarà davvero così?

L’uomo vive su un piccolo pianeta, infinitamente piccolo rispetto alla vastità dell’Universo. Allo stesso modo, la mente umana vive su una piccola e placida isola di ignoranza, nel mezzo del nero mare dell’Infinito. Non è destino che essa navighi lontano, ed è per pura misericordia che non le è data la capacità di mettere in correlazione tutti i suoi contenuti. Se dovesse accadere e la specie umana dovesse essere messa al corrente della realtà, e della spaventosa posiione che in essa occupa, sono certo che diventerà pazza per la rivelazione, oppure fuggirà da quella luce insopportabile e si rifugerà nella pace e nella sicurezza di un nuovo Medioevo.

Tra colpi di scena, libri occulti, strani sogni condivisi, l’autore ci racconta una storia di paura, di coraggio e di amicizia che mi ha tenuta incollata alle pagine: ho sorriso, ho fatto il tifo per i ragazzi, ho provato terrore come loro! Lo stile coinvolgente e descrittivo mi ha permesso un’immersione totale nella storia e nell’ambientazione ricreata: le strade di Providence, l’atmosfera carica del suono delle carrozze, le differenze tra i quartieri, tutto è risultato nitido nella mia immaginazione, così come i diversi personaggi, vividi e interessanti, nonostante la giovane età. Julius è un outsider quando arriva nella scuola, rassegnato a dover combattere per il posto che gli spetta, in un mondo che è portato ad emarginarlo, escluderlo, accusarlo quando qualcosa di vagamente criminale accade. Fin troppo facile dare la colpa a Julius, alla sua condizione economica e sociale. Eppure, come il ragazzo capirà sulla propria pelle, anche lui si è lasciato suggestionare dai propri ed altrui pregiudizi, addossando al Vecchio Terribile crimini e colpe efferate solo perché diverso. Quanto ci si lascia condizionare da tali preconcetti sugli altri? Una lezione e una riflessione importante a tutte le età. A loro volta, anche gli amici di Julius, per ragioni differenti, sono “diversi”: Howard, ricco in decadenza, intelligente, studioso, appassionato di astronomia, libri e tanto altro, Vicky, orfana di madre, il cui padre ha problemi con l’alcol, costretta a darsi da fare, a lavorare per poter vivere. Ognuno di loro ha una storia, ha delle fragilità e dei punti di forza che me li hanno resi cari; l’autore ha reso le loro interazioni dinamiche e stimolanti.

Il romanzo è un omaggio al maestro dell’horror, Lovecraft: nelle note conclusive dell’autore ci spiega quanto e da cosa ha attinto per ricreare le sue atmosfere e la sua storia, in un tributo davvero riuscito, carico di messaggi e spunti di riflessione sulla diversità, sull’amicizia, sui pregiudizi. Dove si nasconde il male? Dove siamo più propensi a cercarlo? Tra pianeti e Magri Notturni, lugubre atmosfere, passati avvolti dal mistero e nuove amicizie, e un epilogo che lascia aperto un piccolo spiraglio per una prossima – spero – avventura!

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