Review Tour: Fondazione. Il ciclo completo

Review Tour: Fondazione. Il ciclo completo

Buongiorno, lettori! Oggi Review Tour dedicato al poderoso volume Fondazione – Il ciclo completo, scritto da Isaac Asimov ed edito da Mondadori nella collana Oscar Draghi. Il volume e’ disponibile dal 9 giugno; ringrazio la Casa Editrice per questa lettura in anteprima!

Il ciclo originale della Fondazione venne pubblicato tra il 1951 e il 1953, subito acclamato come un capolavoro della fantascienza. Trent’anni più tardi tra gli anni ’80 e ’90 del novecento sono stati pubblicati i due romanzi che costituiscono il prequel della saga. Per la prima volta in questo volume è disponibile l’intera saga.

Il volume raccoglie i sette romanzi, scritti in diversi momenti, che rappresentano il Ciclo della Fondazione: Preludio alla Fondazione, Fondazione anno zero, Prima Fondazione, Fondazione e Impero, Seconda Fondazione, L’orlo della Fondazione, Fondazione e Terra.

In Preludio alla Fondazione, un giovane matematico, Hari Seldon, viene contattato dall’Imperatore Cleon I per via della sua partecipazione ad un convegno in cui ha illustrato una teoria molto interessante e innovativa, chiamata psicostoria. La psicostoria rappresenta una sorta di teoria matematica grazie alla quale sarebbe possibile prevedere l’esito di alcuni eventi futuri, ed è il motivo per il quale l’imperatore vorrebbe l’appoggio di Hari. Potrebbe forse manipolare tali scenari futuri, per crearne uno ad hoc, uno che garantisca a Trantor di prosperare, al suo impero di continuare; ma quando Hari si rifiuterà, anche perché la psicostoria per ora è solo una teoria poco attuabile e poco attendibile, l’imperatore, spinto da qualcuno che trama nell’ombra, intuisce la pericolosità di una simile teoria/arma nelle mani dei nemici e inizia a dare la caccia ad Hari, il quale è costretto a fuggire con due nuovi alleati. L’incontro con il giornalista Chetter Hummin convince Hari che tutta la situazione nasconde l’abile mano del primo ministro Eto Demerzel; insieme alla storica Dors Venabili, inizia un viaggio tra i vari settori, da Micogeno a Dahl, a Wye, tra leggende sull’origine dei pianeti, tecnologie, riflessioni sui robot e sull’umanità. Una rivelazione renderà il finale ancor più coinvolgente e legherà Hari e la sua psicostoria, la sua ricerca ed il suo studio, al destino di tutti.

Il problema, Hari, è che è piuttosto facile identificare un essere umano, lo si può indicare con un dito. È relativamente facile vedere cosa danneggerà o no un singolo vivente, ma cos’è l’umanità? Cosa possiamo indicare quando ne parliamo e in che modo si può definire un danno al genere umano? Quando un’azione farà più bene che male all’umanità presa globalmente, e in che modo si può stabilirlo? 

Fondazione anno zero prende le mosse otto anni dopo l’epilogo di Preludio alla Fondazione ed è diviso in cinque parti: Hari è diventato, ormai quarantenne, il Preside della facoltà di Medicina di uno dei settori di Trantor, sotto l’Impero Galattico e ha come suo secondo nel progetto che coinvolge la ricerca sulla psicostoria, il cisternista Yugo Amaryl, che abbiamo incontrato in Preludio alla Fondazione. Trantor e l’Impero sono di nuovo in una fase critica: un demagogo proveniente da Micogeno, con i suoi seguaci, vuole usare a proprio vantaggio la psicostoria. Di nuovo, Hari si ritrova a doversi proteggere e tutelare le sue scoperte ma questa volta è aiutato da Hugo, da Dors, divenuta sua moglie ed ha una protezione che gli proviene dall’alto, da Eto Demerzel in persona … sulle cui origini, Hari farà scoperte interessanti. Con un’abile campagna di strategia, Hari ed Eto riescono a minare la popolarità e la credibilità del demagogo Joranum ma le fratture all’interno dell’Impero cominciano ad essere sempre più profonde. Dieci anni dopo, Hari, che è diventato intanto primo ministro di Cleon I, ha fatto piccoli progressi nella sua teoria che ora gli permette di fare qualche previsione; tuttavia, quel movimento che credeva di aver messo a tacere per sempre, è tornato. Tra sotterfugi e inganni, spionaggio e manipolazioni, il destino di Trantor è sempre più in bilico, così come quello di Hari e della sua psicostoria. Tra le varie parti della storia vi sono lassi temporali di anche dieci anni, così alla fine di questo volume, Hari è ormai anziano. Proprio quando tutto sembra perduto, Yugo e Hari fanno una scoperta sensazionale, una Seconda Fondazione: i poteri mentali. I successivi tre romanzi zono il cuore pulsante del Ciclo delle Fondazioni. Hari e la sua psicostoria devono fare i conti con una terribile quanto inevitabile previsione: all’Impero resta poco tempo, prima di collassare su se stesso. Per salvaguardare l’umanità, si pensa ad un Piano Seldon, corredato di crisi necessarie per poter andare avanti: sono passaggi evolutivi fondamentali, senza i quali non c’è speranza. Esiliato su Terminus, Hari, insieme al matematico Dornick, prevede la creazione di un’Enciclopedia galattica che riunisca tutti gli scienziati e le conoscenze da preservare. In realtà, questa è solo una scusante per monitorare le crisi previste. Le crisi mostrano una società che lotta per sopravvivere e per emergere, e come era successo anche nei volumi precedenti, diviene la modalità attraverso cui l’autore ci mostra scenari possibili e tematiche universali: lotta per il potere, importanza della conoscenza, razzismo, politica. Ma le crisi plasmano al tempo stesso sia la Fondazione che la Seconda Fondazione, la cui posizione rimane un mistero, e comportano vittime, lotte intestine, ribellioni e intrighi; un caleidoscopio di personaggi viene messo in scena per una storia ambientata in un Impero del futuro ma intrisa di sociologia e di tematiche decisamente attuali. Viene da chiedersi: quanto di tutto quello che sta accadendo era previsto da Seldon stesso?

Negli ultimi due romanzi, le domande sulla psicostoria allargano il proprio raggio di azione: che cosa ne sarà dell’umanità?

In alcune delle altre galassie, forse in tutte, possono esserci specie intelligenti rivali, in lotta fra loro e incomprensibili per noi. Forse sono assorbite dalla loro rivalità reciproca, ma se in una galassia una specie conquistasse il predominio sulle altre e avesse il tempo di prendere in considerazione il viaggio in galassie vicine?

Mondi infiniti, possibilità infinite: il tempo dilatato, prima dalla scelta dell’autore di coprire in uno stesso romanzo ampie porzioni temporali, poi dalla riflessione sull’Impero, sulle galassie, sul concetto stesso di futuro, risultano interessanti e riuscite. Una fantascienza che ha il sapore dell’approfondimento sociologico, di intuizioni e spunti sull’umanità stessa, sulle conseguenze delle scelte e sulle opportunità; amori, amicizie, tradimenti, intrighi di potere, sullo sconfinato sfondo dello spazio. Umani e robot, storia e tecnologia, una miscela visionaria per un maestro del genere.

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