Review Tour: La città di ottone

Review Tour: La città di ottone

Buongiorno, lettori! Oggi Review Tour dedicato al romanzo La città di ottone, scritto da S.A. Chakraborty (traduzione di Lia Desotgiu), Libro Primo della Trilogia Daevabad, edito da Mondadori nella collana Oscar Fantastica. Il romanzo è in uscita il 16 giugno; ringrazio la Casa Editrice per questa lettura in anteprima.

TRAMA

EGITTO, XVIII SECOLO. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un’abile guaritrice e di saper condurre l’antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori. Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all’interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L’arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.

Nahri è una giovane che si arrabatta tra le vie del Cairo, sfruttando delle strane abilità che possiede; Nahri, infatti, è capace di apprendere e padroneggiare ogni lingua che sente e di guarire se stessa e gli altri. Orfana, sappiamo poco di come ha passato gli anni dell’infanzia, ma ne percepiamo il dolore, il tormento e la solitudine che l’hanno resa più astuta e più attenta ad osservare le persone con cui si trova ad avere a che fare. Tra finte guarigioni che tendono a spettacolizzare le abilità della ragazza – abilità su cui non si è mai soffermata più di tanto a riflettere per comprenderne causa ed origine – Nahri si ritrova a manipolare, a rubare, a ingannare quelli che ritiene essere troppo creduloni; tuttavia, durante un rituale, la ragazza utilizza la strana lingua che sembra conoscere e parlare solo lei per evocare uno di quei demoni a cui non avrebbe mai creduto prima, un jinn. L’evocazione ha risvolti incredibili e Nahri in compagnia del jinn , il cui nome è Dara, deve abbandonare il Cairo alla volta di una mitica città, Daevabad, in cui secondo Dara sarà al sicuro. Nahri sembrerebbe essere una shafit, ovvero una persona dal sangue misto nata dall’unione tra umani e jinn, e intraprende per forza di cose il lungo quanto pericoloso viaggio verso la terra colma di magia di Daevabad; durante questo viaggio, il suo rapporto con l’affascinante Dara evolve e letteralmente divampa. Dara è infatti un daeva, uno dei più antichi, e inizia a introdurre Nahri, e il lettore, nell’incredibile mondo delle tribù che vivono nel Daevastana, una storia che ha sangue e tradimento nel suo passato, lotte per la ribellione, morti e tragedie, esili e condanne, e tanta, tanta magia. Chi è davvero Dara, però? Che segreti custodisce il suo corpo bellissimo, dall’odore di fumo, al cui interno Nahri non riesce a percepire battito? Perché è evidente che stia nascondendo qualcosa alla ragazza … per la quale inizia a provare un’attrazione mista a voglia di proteggerla. Sarà solo con l’arrivo a Daevabad, la meravigliosa Città di Ottone, che Nahri scoprirà di essere ben altro che una semplice shafit e la sua vita diventerà ben più pericolosa di quando truffava creduloni per le vie del Cairo.

Parallelamente alla voce di Nahri, il romanzo segue anche le vicende di Ali, terzogenito della famiglia Qatani, che domina da secoli sulla Città di Ottone; suo padre, il re, ha infatti sottratto alla tribù dei Nahid, famiglia potentissima di guaritori sterminata ormai, il famigerato anello di Solimano, il quale sottrae i poteri ai daeva. La Città di Ottone vive in bilico tra tensioni interne tra le varie fazioni, ed è sull’orlo di una ribellione: il Tanzeem è un gruppo di fondamentalisti che si batte per permettere agli shafit di avere più diritti in un mondo che li maltratta e li violenta. Ali, teso tra fanatismo religioso e una profonda idea di giustizia, non può proprio fare a meno di abbracciare questa causa anche se sa benissimo che sta tradendo la sua famiglia, proprio mentre si prepara a prendere il suo posto nell’ordine delle cose, essere il qaid del fratello maggiore, futuro re. Tutto precipita quando arriva nelle loro vite Nahri, nella quale il padre di Ali riconosce un personaggio del suo passato, un simbolo per la popolazione daeva che inizia di fatto a venerare la giovane. Potrà il retaggio di Nahri aiutarla nella complessa gestione degli intrighi di palazzo? Ali, costretto a conoscere Nahri per poterla tenere sotto controllo, inizia a capire il significato della parola amicizia, e a mettere in discussione tutte le sue conoscenze. La storia, la religione, sembrano essere davvero creta nelle mani abili dei vincitori delle guerra: ma chi ha davvero ragione? Forse, la verità è ben più terribile di quanto sembri … chi ha distrutto chi e per quale motivo? Mantenere tutto in equilibrio, sedare rivolte, impedire la ribellione, richiede tanto impegno e tanta astuzia.

Catapultata in un mondo che la vuole relegata al ruolo di pedina, Nahri dovrà comprendere – pagando un prezzo altissimo – il valore della religione, della fede in qualcosa che vada oltre al pragmatismo; Ali, dal canto suo, dovrà convivere con le conseguenze delle apparenze, della sua rigidità, delle sue scelte. In un mondo intriso di credenze, di rituali, in cui il passato non sembra morire davvero mai, Ali e Nahri devono sopravvivere, imparando a venire a patti con le loro strenue convinzioni pur di salvare chi amano. Famiglia, lealtà, amore, amicizia, fedeltà, umanità: tanti i temi che l’autrice tratta in questo primo romanzo di una serie interessante, in cui l’ambientazione fantasy risulta coerente e stimolante; la Città di Ottone è un luogo fantastico, e la scrittura dell’autrice riesce a rendere vividi ed intensi gli scenari in cui la storia si svolge. I personaggi sono in crescita, e le loro voci sono da subito riconoscibili; lo stile dell’autrice è fluido e rende scorrevole la lettura. Tra segreti e verità abilmente modellate, il mondo di Daevabad è davvero così sicuro? Il passato oscuro, pieno di tradimenti e cambi di fronte, è davvero morto? L’equilibrio sta per essere definitamente scosso: i demoni appaiono decisamente umani, così passionali, così crudeli!

Un prezzo. Avrebbe riso. Ecco, alla fine si riduceva tutto a quello: un prezzo. Pensare a se stessi e a nessun altro. L’amore, l’orgoglio tribale… erano cose prive di valore nel suo mondo. No, non solo prive di valore; erano pericolose. 

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