Il talento del crimine

Il talento del crimine

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del romanzo ” Il talento del crimine”, scritto da Jill Dawson ed edito da Carbonio Editore, che ringrazio per l’invio della copia cartacea.

TRAMA

Inghilterra, 1964. La celebre ed eccentrica scrittrice americana Patricia Highsmith si è ritirata in un cottage nella piovosa campagna del Suffolk per scrivere il suo nuovo libro e sfuggire alle persecuzioni di un misterioso ammiratore. Ma la sua quiete viene continuamente interrotta dalle visite insistenti di una giovane e affascinante giornalista, dal volto stranamente familiare… E quando da Londra viene a trovarla la sua amante, l’algida, elegantissima Samantha, il mistero si infittisce. Tra segreti, sospetti, flashback e fantasmi del passato, Pat si ritroverà all’improvviso in un incubo sanguinoso, vittima delle sue stesse ossessioni. Ripercorrendo la vita di Patricia Highsmith e sulla falsariga dei suoi libri (gli appassionati vi troveranno numerosi richiami), Jill Dawson indaga gli spaventosi abissi della mente criminale e il misterioso potere della scrittura in un thriller ad alta tensione, ricco di suspense e atmosfera, proprio come i romanzi della stessa Highsmith.

Quando si inizia un romanzo di Jill Dawson, interromperne la lettura è praticamente impossibile: il ritmo ipnotico e a tratti surreale della sua scrittura, rendono l’esperienza di lettura un’immersione totalizzante nella mente dei personaggi creati. L’eccentrica Pats, scrittrice americana di successo, si trova costretta a ritirarsi in un cottage nella campagna inglese, dopo aver ricevuto lettere equivoche ed enigmatiche da un presunto ammiratore, che si firma Fratello Morte o Stanley, omonimo del suo patrigno; non contengono minacce esplicite alla vita di Pats ma costituiscono una costante invasione nella sua privacy. L’ammiratore, infatti, sembra conoscere fatti e dettagli personali della vita di Pats ma per la polizia questo non costituisce un crimine; sfinita, Pats si ritira appunto in una villa di campagna, attorniata dalle sue fedeli lumache che cura e a cui si è affezionata, dal suo caro amico e collega scrittore Ronnie; Pats è innamorata di Sam, bellissima ed elegante donna che ha conosciuto anni addietro ma che non vive la storia omosessuale con la stessa disinvoltura di Pats. Sam è sposata, costretta ad un matrimonio che racconta come orribile, con Gerald, uomo inutile e violento, ed ha una figlia, Minty, di circa nove anni, la quale è uno dei motivi per cui non chiede il divorzio ed accetta una situazione famigliare pesante; pungolata dalla più libera Pats, Sam si barcamena tra marito e amante, tra vita in città e fine settimana nell’ameno cottage di Pats, dove si rifugia, finalmente, un weekend che cambierà per sempre le loro vite. Nel cuore della notte, infatti, Gerald si presenta a casa di Pats, convinto che la moglie abbia un amante di sesso maschile: la situazione fatalmente degenera e le due donne si trovano invischiate in una questione dalla portata catastrofica.

Riuscirà Sam a mantenere un certo sangue freddo? E Pats, riuscirà a tenere in piedi la relazione con la donna? Costretta a fare letteralmente l’equilibrista in una vita che sta prendendo una piega inaspettata e spaventosa, Pats deve anche fronteggiare la corte spietata di Ginny, una giovane giornalista che l’assilla per scrivere un articolo su di lei, prima, e poi le propone un’intervista televisiva a Londra e infine la seduce; in rotta di collisione con la sempre più distante Sam, Pats si lascia tentare dalla bellezza edonistica di Ginny, ma riuscirà a liberarsi della sua presenza?

Non tutti sono capaci di uccidere, perché le persone non sono coraggiose e hanno paura di infrangere le regole della società. Cosa succede nella mente di un uomo che ha ucciso qualcuno?Ecco, se devo essere sincera, è questo che mi interessa.

Un viaggio interessante ed originale nella mente di una donna contorta ed enigmatica, dal passato difficile, segnato dal rapporto ostico con la madre che spesso l’appellava con epiteti spiacevoli; Pats è stata una bambina spesso abbandonata a se stessa, desiderosa di amore e di affetto che non riusciva ad ottenere, anzi, i suoi bisogni venivano frustrati ed etichettati come stupidi. La sua omosessualità, dal suo racconto, si è rivelata da subito nella sua vita e non è mai stato un grosso problema per lei, almeno apparentemente; in realtà, uno dei suoi primi romanzi, Carol, parla proprio del rapporto tra due donne e ha deciso di scriverlo con uno pseudonimo. Nell’ambiente è risaputo che l’autrice sia lei ma ha deciso che rivelerà la sua identità solo dopo la morte della madre e della nonna. Pats ha una sua personalissima visione dello scrittore e dell’attività dello scrivere: sta lavorando a tante cose contemporaneamente, non vuole essere definita in alcun modo “giallista“, e non ama particolarmente parlare durante le interviste; da sempre, prova sentimenti contrastanti quando qualcuno la nomina, o parla di un suo libro, e cioè ne è sia colpita positivamente, sia prova una grande vergogna. La sua vita è sicuramente stata difficile dal punto di vista emotivo, e ragiona spesso, durante il racconto, su come sia arrivata a scrivere questo tipo di storie; la scelta di iniziare la storia in terza persona, e poi affiancare momenti, sempre più lunghi, di racconto in prima persona, è , a mio avviso, funzionale con la potenza emozionale che la penna della Dawson evoca.

Sospetto, paranoia, una suspence nera e cupa che segue Pats e il suo lettore pagina dopo pagina: è tutto nella sua mente o no? Da dove nascono le paure irrazionali, le manie, di Pats? Quanto il suo passato e la sua fragilità emotiva, hanno influenzato la sua personalità matura?

Ancora una volta, la Dawson si conferma una maestra nell’analisi psicologica dei suoi personaggi: la disamina attenta del loro passato, la caratterizzazione capillare di atteggiamenti, azioni e pensieri, li rende concreti e reali, vividi e inquietantemente umani; sono personaggi che potremmo conoscere nella nostra vita reale, con le loro paturnie e le loro “stranezze“, con il loro mondo interno cangiante e intenso. Sono personaggi che catturano, affascinano, ed emozionano, tesi sull’orlo di una follia contingente, si rifugiano nell’alcol e nella fantasticheria, salvo poi interrogarsi sul limite sottile tra reale e finto. Così anche il lettore va alla ricerca di elementi di aggancio alla realtà, dal momento che la storia narrata è liberamente ispirata alla vita della celebre Patricia Highsmith, autrice di successo, e in una sorta di romanzo nel romanzo, Jill Dawson ci porta a riflettere sull’animo umano, sulla mente umana, un luogo profondo e spesso difficile.

Pat aveva la capacità di sentire, e descrivere, la rovina delle cose.

Condividi:

Leave comment

Your email address will not be published. Required fields are marked with *.