Un inutile delitto

Un inutile delitto

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del romanzo “Un inutile delitto”, scritto da Jill Dawson ed edito da Carbonio Editore, che ringrazio per l’invio della copia cartacea.

TRAMA

Nel novembre 1974 Londra fu sconvolta da un terribile omicidio, uno dei delitti più celebri della storia inglese. La stampa si occupò a lungo della vicenda, concentrandosi sullo scandalo di cui fu protagonista il conte Lord Lucan, affascinante, ricco e dissoluto, misteriosamente scomparso dopo l’assassinio della giovane tata di famiglia, Sandra Rivett, e condannato in contumacia. Jill Dawson si ispira a questo notissimo fatto di cronaca per raccontare la storia di Mandy, una giovane donna approdata a Londra da una provincia soffocante con il desiderio di riscattare un triste passato. La sua nuova vita fu invece orribilmente troncata in una lussuosa dimora del quartiere aristocratico di Belgravia dove lavorava come tata. Strani presagi, silenzi colpevoli, inquietanti indizi, segreti inconfessabili riemergono dal racconto dell’amica Rosemary, che ricostruisce una storia carica di tensione e per molti aspetti ancora oscura.

Partendo da un fatto reale di cronaca, l’autrice si lascia ispirare e ci guida in una storia che è molto più di un giallo: si parla di violenza, di maternità, di amori, di fragilità e debolezze umane, di sogni e di disperazione, di ferite e cicatrici, il cui eco dei segni lasciati, ai protagonisti, resta nella mente del lettore anche dopo l’ultima pagina. Non nego di aver letto alcuni passaggi con lo sguardo offuscato dalle lacrime, preda delle emozioni intense che l’autrice ha saputo magistralmente raccontare.

La storia che narra sembra quasi galleggiare in uno spazio-tempo dilatato e difficile da definire, talvolta lontanissimo da noi, altre così moderno e attuale; le voci narranti sono quelle di due donne e tutto il romanzo è incentrato sui ruolo femminili, sulla difficoltà di essere donna, sulle fragilità dell’animo umano. Figlie, sorelle, madri, amanti, amiche: raccolgono in sé tante voci e tante visioni, spesso perdendo proprio il loro centro, la loro intima essenza.

Sono donne spezzate, quelle di cui ci parla, ma che vogliono provarci ancora, donne che non mollano nonostante il passato doloroso con cui hanno dovuto scontrarsi, fatto di famiglie in cui non si sono sentite amate e accettate, specialmente nella relazione con le rispettive madri, per certi verso ingombranti per altri assenti. La tematica della maternità è una delle colonne portanti del romanzo: donne che sono figlie e che si prendono cura di figli altrui, in un circolo vizioso di rancori e rimpianti, di potenzialità e desiderio di poter contare qualcosa per qualcuno. C’è dolore e tormento nella ricerca di quel riconoscimento che è necessario per la sopravvivenza psicologica di ogni individuo: eccomi, ci sono, sono speciale.

Lo sa bene la bellissima e intelligente Mandy, che nessuno ha fatto sentire tale, famelica di vita e curiosa di tutto, umiliata dalla madre per questo sguardo cristallino che ha sul mondo, per la sua vitalità, per la sua sete di conoscenza. Mandy non sembra mai essere abbastanza per lei, per una madre sempre arrabbiata: ma cosa può fare per farle piacere, finalmente?

Inevitabilmente, Mandy cede alle avances del primo che le dice quello che dovrebbe sapere già: sei bella, sei speciale, puoi arrivare dovunque tu voglia. Mandy purtroppo impara troppo presto che nella vita deve pagare tutto, e il prezzo è sempre troppo alto, per lei. Dopo l’ennesimo momento difficile, proprio perché è una donna estremamente sensibile, si reca spontaneamente nella clinica I pioppi, dove incontrerà Rosemary, la sua prima vera amica. Diverse in tante cose, si legano tuttavia subito l’una all’altra raccontandosi per davvero senza remore e si sostengono, si aiutano fino a quando escono dalla clinica. Sarà proprio Rosemary a suggerire all’amica di recarsi anche lei a Londra e a indirizzarla verso quel lavoro che cambierà tutto per sempre. Il sogno è quello di condividere la vita, insieme, di essere amiche, di lavorare e potersi lasciare andare a quei momenti di amicizia al femminile che sognano; magari si innamoreranno, magari si sposeranno, ma conteranno sempre l’una sull’altra. Il loro sogno, tuttavia, dolce e per certi versi innocente, è destinato a scontrarsi con la brutalità di una realtà ben peggiore per due anime buone come loro.

Chiamata a lavorare in una prestigiosa villa, Mandy si affeziona subito all’introverso James e alla vivace Pamela, i figli dei signori; ma passano i giorni e Mandy inizia a capire che c’eèqualcosa di strano in quella casa, un’inquietudine di fondo che ne pervade l’aria.

La signora è sicuramente problematica, lei stessa si definisce depressa, ha avuto un crollo emotivo, profondamente e in modo insano innamorata del marito, che la costringe a vivere con i detective privati appostati a farle da guardia,a studiare ogni mossa per poterla riferire e usare contro di lei per toglierle i bambini. Il clima non è facile. E il signore, bello ed elegante, apparentemente gentile, cosa nasconde, davvero? Invischiata in una dinamica familiare complessa e perversa, Mandy cerca il conforto dell’amica, Rosemary, che è stata letteralmente soggiogata dal fascino dell’uomo. Come era accaduto anche in passato, quando erano in clinica, Rosemary prova invidia nei confronti dell’amica, che riesce ad ottenere facilmente il favore degli uomini; certo non glielo rivela, ma quando capisce che, come accaduto con il loro terapeuta, non è l’unica a godere di speciali attenzioni, diventa più cinica e sminuisce le paure dell’amica.

Purtroppo, gli eventi si complicheranno sempre di più e le due amiche legheranno il loro destino a quella famiglia. Le famiglie, i rapporti tra genitori e figli, il sesso, l’affermazione di sé, l’autostima: questi sono solo alcuni dei temi che l’autrice tratta con una competenza notevole.

I suoi personaggi sono così sfaccettati, così analizzati nei loro aspetti più intimi e umani da risultare violentemente reali, dolorosamente vivi. A volte fragili e insicure, a volte resilienti e forti, piene di sogni, sono donne che vogliono una seconda possibilità, sono ragazze che hanno sofferto da un punto di vista psicologico ma stanno cercando di ricostruirsi una vita pur sapendo che il fantasma del passato aleggerà sempre nelle loro esistenze. Ne hanno paura, certo, convinte che il proprio passato possa influire negativamente sulla loro vita attuale. Sono donne che vogliono essere indipendenti in un mondo maschilista, che lottano per affermarsi, per non aver paura di mostrare chi sono; vogliono decidere del proprio destino e far sentire la loro voce.

Mandy, la cui madre l’ha sempre svilita e umiliata per ogni cosa, che ha lottato fino all’ultimo per scoprire cosa potesse farle piacere, per poter essere guardata con affetto, implora uno sguardo d’amore, e paga la sua bellezza e la sua dolcezza. Rosemary, che sente le voci sin da quando era bambina e capisce finalmente da adulta cosa rappresenta quel primo episodio, quel cigno spaventoso; Rosemary con la mamma sempre malata e nessuno che potesse badare a lei, che finisce in clinica proprio alla morte della madre: scusa per non essere stata la figlia che meritavi, le dice in sogno. Quanta sofferenza si porta dentro, incontrare Mandy è come una boccata d’aria… fino a che altra colpa si aggiungerà al suo pesante bagaglio.

Pur essendo palese l’epilogo della vicenda, la storia è uno spaccato psicologico e sociale emozionante, raccontato da una penna capace di commuovere, di suggestionare e affascinare. L’autrice denuda la complessa psicologia dei suoi personaggi e ce li regala nella loro autenticità, patologica o meno che sia; elegante ed intenso, questo romanzo arriva al cuore del lettore, con le sue atmosfere a tratti cupe ed introspettive e a tratti contenente sprazzi di vitalità esplosiva e seducente.

La scelta di utilizzare dei flashback relativi al passato personale e poi condiviso dalle due protagoniste e anche di usare una sorta di flusso di coscienza, risultano a mio avviso vincenti; ne risulta in romanzo da cui non ho saputo staccarmi e che mi ha lasciato tanti spunti di riflessione sulla questione femminile, sempre attuale e di cui si deve sempre parlare.

Mandy e Rosemary parlano di psicologia, di sviluppo, sono ragazze moderne per certi versi, parlano di amore, di sesso, di desideri e di sogni; sono curiose e interessate, emozionanti, riflessive e ironiche. Ma al mondo, alla storia, non importa.

Cosa succede quando questi sogni vengono calpestati senza rispetto, senza giustizia? Si muore ogni giorno, un pò di più.  Con un sottofondo di inquietudine e di subdola ansia che attanaglia protagoniste e lettore, l’autrice ci guida nei meandri della psiche umana, con le sue crepe e debolezze. 

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