Psychokiller

Psychokiller

Buongiorno, lettori! Oggi vi parlo del romanzo thriller “Psychokiller”, scritto da Paolo Roversi ed edito da SEM, che ringrazio per la copia digitale.

TRAMA

A Milano si aggira un assassino che riprende le proprie vittime mentre le soffoca e poi spedisce i video alla polizia. Il destinatario dei macabri filmati è il commissario Diego Ruiz, che indaga sul caso insieme alla giovane Gaia Virgilia, brillante profiler chiamata in un primo tempo a risolvere il caso del «killer delle donne sole». La dottoressa disegna un nuovo profilo: un vendicatore solitario, astuto, che lancia una sfida agli inquirenti, invitandoli a catturarlo prima che uccida ancora.

Milano è sconvolta da una serie di crimini efferati: un presunto serial killer che uccide donne “sole”, una rapina multimilionaria in una banca, e un assassino perverso che strangola le sue vittime e le riprende in video che indirizza – chissà perché – al commissario Ruiz. Una Milano “nera”, sudbola e criminale, fa da sfondo a storie diverse, ma hanno qualche collegamento questi casi così apparentemente distanti tra loro? A lavorare alacremente per risolvere le spinose situazioni c’è la squadra composta dal Commissario Ruiz, dell’ Antirapina, che però si vede recapitare un pacchetto giallo alla sua attenzione contenente una pen -drive e un foglio di avvertimento: ha poco tempo per catturare il killer che, terminata la sua follia, promette di sparire nel nulla. Ma perché proprio lui?  Che nesso c’è? Conosce le vittime, forse? O peggio l’assassino? Questo si domanda Diego Ruiz, insieme allo storico nemico Baldini, della Omicidi, agli agenti che lavorano con loro e al capo Messina. Parallelamente, da Roma viene mandata la giovane e qualificata profiler Gaia Virgili, che vede nella risoluzione del caso del killer delle donne “sole” la sua possibilità di rivalsa e di riscatto: finalmente ha la sua occasione per dimostrare quanto ha lavorato e quanto vale, e infatti risolve brillantemente il caso, anche se con uno strascico enorme che non aveva affatto considerato. Essendo già a Milano, viene coinvolta nel caso del killer ribattezzato dalla squadra il Vendicatore: un uomo bianco, tra i trenta e i quarant’anni, che uccide in sequenza i giudici legati a un caso di cronaca di qualche anno prima, l’assassinio di una giovane ragazza per il quale è stato accusato, e poi scagionato, il ricchissimo fidanzato. E’ questa la pista da seguire?

Sospetti, rivalità, corruzione e manipolazione, il clima che si respira è sempre più teso e pericoloso, in una spirale di violenza che sembra non avere fine e che sembra coinvolgere sempre più persone. Quando Gaia lancia l’idea che a commettere – e a beffare – la squadra, sia proprio uno di loro, sempre un passo avanti, sempre pronto a nascondersi, si scatena il panico e l’antica miccia dell’odio tra colleghi si riaccende. Nessuno è pulito. Con uno sguardo lucido e disincantato, l’autore ci mostra tutti gli scheletri di questi poliziotti, umani e corruttibili, deboli e provati dalla vita e dal lavoro: tra abuso di alcol, sesso, violenza, razzismo, gioco d’azzardo, tutti sono potenzialmente dei sospetti, nessuno è al sicuro dallo sguardo indagatore dell’altro. Ma chi è davvero l’assassino? Chi sta orchestrando tutto e perché? Cosa vuole ottenere? vendetta? giustizia? Vuole umiliare la polizia? Pian piano, il quadro sembra prendere una determinata forma ma proprio quando il lettore avrà la sensazione di aver risolto i vari casi, l’autore rimescola le carte in gioco, con un ritmo incalzante che toglie il respiro e spinge ad andare avanti per dipanare la matassa delle morti.

La situazione è sempre più carica, fino a quando la squadra deciderà di portare via l’ultimo elemento della catena legato all’omicidio della ragazza Locatelli: in uno chalet svizzero, il peggio si palesa …

Tra relazioni clandestine, colpi di scena magistralmente architettati, l’autore ci guida in una storia originale e fuori da ogni schema: nulla, qui, è davvero come sembra. L’autore gioca con la mente del suo lettore, con i sospetti e gli indizi che lascia … ma saranno veri o servono solo per depistare? Tutto è studiato nel minimo dettaglio in un giallo italiano dal ritmo serrato, la cui lettura sarà impossibile da interrompere una volta iniziata. La mente dell’assassino è un luogo buio e ancestrale, pericoloso, in cui perdersi alla ricerca della soluzione del caso. Lasciatevi suggestionare dai personaggi reali e umani creati dall’autore, dall’ambientazione moderna e vivida e da uno stile ipnotico : il risultato è un giallo psicologico brillante e assolutamente da leggere!

Voleva partire. Mai ci eravamo piegati a sacrificare alla mostruosa assurda ragione e ci lasciammo stringendoci semplicemente la mano: in quel breve gesto noi ci lasciammo, senza accorgercene ci lasciammo: così puri come due iddii noi liberi liberamente ci abbandonammo all’irreparabile.

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